A Martigny ricostruiti gli intrecci tra “l’angelo dal volto severo” e intellettuali e artisti
Fondazione Gianadda di Martigny © Ufficio stampa
Amedeo Modigliani (1884-1920) arriva a Parigi nel gennaio del 1906. L’affare Dreyfus si è appena concluso, Picasso sta per dipingere Les demoiselles d’Avignon e Cézanne morirà qualche mese dopo. Brancusi era arrivato due anni prima, a piedi dalla sua Romania, zaino sulle spalle e un bicchiere in tasca; Archipenko ci arriverà nel 1908 e Chagall qualche anno dopo. Montmartre, la leggendaria collina degli artisti e per anni quartier generale di Picasso (che ha lo studio al Bateau Lavoir, poco lontano dalla casupola che Modigliani aveva affittato come studio) vive i suoi ultimi momenti di gloria e presto verrà spodestata dalla più economica Montparnasse, il nuovo cuore della Scuola di Parigi.
La Belle Epoque, con i suoi locali alla moda (il Lapin Agil, il Moulin Rouge, il Moulin de la Galette, la Closerie des lilas, la Ronde, le Dôme… Modigliani li frequenterà tutti), i teatri, i café concert e la vita bohémien fanno da sfondo alle vicende del livornese, che nella capitale francese sarà scultore, pittore, poeta e affascinante dandy.
La mostra, in corso alla Fondazione Gianadda di Martigny, ricostruisce la stagione parigina di Modigliani e si sofferma in modo attento sugli intrecci che “l’angelo dal volto severo” aveva tessuto con intellettuali e artisti: Picasso, Brancusi, Soutine, Archipenko, Utrillo, Dufy, Derain, Apollinaire, Gide, Leroux, ovvero, per usare il termine coniato nel 1925 dal giornalista del “Figaro” André Warnod, L’École de Paris. A Parigi Modigliani era arrivato con un bagaglio pieno di sogni e di tradizione: amava Dante e Piero della Francesca, declamava Leopardi e parlava del grande Fattori e di tutti gli amici macchiaioli con ammirazione e riconoscenza. Di contro, nella capitale francese il giovane Modì (così lo chiamavano gli amici, mentre tra i famigliari era in uso un più affettuoso Dedo), avrebbe trovato la modernità e il coraggio di essere un rivoluzionario scultore e un audace pittore. Il post impressionismo, Cézanne, Picasso, la scultura africana e le linee eleganti e pulite del grande Brancusi gli saranno da stimolo a una ricerca che presto si dimostra capace di distinguersi per stile e originalità.
Come dimostra la bella Maternità del 1919, esposta a Martigny, che ritrae la compagna Jeanne Hébuterne, madre della piccola Jeanne che tiene in braccio come una bambola, pochi mesi prima che, incapace di sopportare il dolore della morte di Modì, incinta di otto mesi del loro secondo figlio, decida di togliersi la vita gettandosi dalla finestra dell’appartamento dei suoi genitori.
I colori intensi e le linee nitide del dipinto, la posa iconica della donna e gli occhi vuoti e azzurri di entrambe, così poetici e dolci nel loro infinito sognare, nulla fanno presagire del terribile destino che le aspetta. Eppure in quel dipinto c’è tutta la forza della sua pittura e tutto l’amore che aveva per la pittura e per la vita. Se non rischiassimo di apparire troppo retorici forse potremmo anche dire che in quel dipinto c’è il compendio della sua idea di fare arte: un misto di tradizione (quante madonne aveva visto in quella posa nel suo giovanile peregrinare toscano?) e modernità (contorni riassunti, spazio ribaltato sul primo piano, corpi appiccicati allo sfondo come calamite, linee geometriche e puriste), un felice e raro incontro tra sapienza e incantata intuizione.
Lorella Giudici
© Ufficio stampa
Modigliani e la scuola di Parigi, Fondazione Pierre Gianadda
Modigliani e la scuola di Parigi, Fondazione Pierre Gianadda, mostra in collaborazione con il Centre Pompidou e le Colleczioni svizzere, curata da Catherine Grenier, directrice-adjointe dello stesso Centre Pompidou
21 giugno – 24 novembre 2013
Orari: dalle 9 alle 19
Biglietti: Euro 17; terza età: Euro 15,00; famiglie: Euro 35; bambini oltre 10 anni e studenti: Euro 10,00; gruppi: Euro 15.
Catalogo: Fr. 45.-- (circa Euro 40,00) riproduce a colori tutte le opere esposte; consente di visitare anche: la Collezione Franck, il Parco delle sculture, il Museo dell’automobile, il Museo gallo-romano
Per chi giunge a Martigny in auto dall’Italia attraverso il tunnel del Gran San Bernardo il pedaggio di ritorno in Italia, dietro presentazione della ricevuta di andata e di un biglietto di ingresso alla Fondation Gianadda, è gratuito.
Offerta speciale Ferrovie Svizzere " RailAway " : 20% di sconto sul viaggio in treno, il trasferimento e l’ingresso alla Fondation Pierre Gianadda (prenotazioni biglietti in Italia: telefono 02.67479578).
Informazioni : 0041.27.7223978 (in Italia : 031.269393)
Fondation Pierre Gianadda
Rue du Forum 59
1920 Martigny (Svizzera)
Tel. n°: +41 (0) 27 722 39 78 - Fax n°: +41 (0) 27 722 52 85 - info@gianadda.ch - www.gianadda.ch
Ricordiamo che a Milano fino al 9 settembre è in mostra "Modigliani, Soutine e gli altri artisti della collezione Netter" a Palazzo Reale.