fino all' 8 settembre

L'Italia che conta, storie di un fotografo

Arriva al Palazzo Reale di Milano la mostra Gianni Berengo Gardin

17 Lug 2013 - 17:34
Gianni Berengo Gardin  © Gianni Marussi

Gianni Berengo Gardin  © Gianni Marussi

Dopo il grande successo alla Casa dei Tre Oci a Venezia, arriva a Milano a Palazzo Reale, la mostra GIANNI BERENGO GARDIN. Storie di un fotografo, arricchita di una nuova sezione dedicata alla Gente di Milano 40 fotografie, con i volti, i cortili, la storia della città che lo ha adottato, e che proprio quest’anno lo ha insignito dell’Ambrogino d’oro. Con le sue 180 immagini rappresenta la più grande retrospettiva del maestro. Inoltre un approfondimento sulla serie Morire di classe, realizzata su commissione di Basaglia, che indaga sulla drammatica situazione dei manicomi in Italia, per cui Berengo Gardin ha realizzato una storica inchiesta, e sul lavoro degli zingari, una ricerca che ha portato il fotografo a vivere in tre campi nomadi: “gli zingari sono sempre prevenuti nei confronti della macchina fotografica proprio perché, solitamente, si fotografa il lato negativo della realtà, per me è stato difficile entrare in questo mondo, ma quel che mi resta da questo reportage è la generosità, la poesia e la musica”.
La vera grandezza di questo testimone del nostro tempo, sta proprio nella capacità di raccontare, nei suoi scatti in bianco e nero, le storie senza pregiudizi, una ricchezza di sentimenti attraverso una narrazione lineare e coerente. Come sottolinea Denis Curti, curatore della mostra, “La sua grandezza è la semplicità. O meglio la capacità di rendere leggibile la complessità del mondo. Quel modo diretto e senza scorciatoie di guardare dritto negli occhi. Nelle sue storie c’è una quantità umana che corrisponde al suo amore per la vita. C’è commozione senza retorica. C’è quel Gianni Berengo Gardin che guarda avanti senza smettere mai di voltarsi indietro”.
Considerato da molti il più rappresentativo tra i fotografi italiani, ha cominciato nel 1954 a lavorare con la macchina fotografica, girando il mondo e usando sempre la pellicola. “Il mio lavoro non è assolutamente artistico e non ci tengo a passare per un artista. L’impegno stesso del fotografo non dovrebbe essere artistico, ma sociale e civile”.
Dal bisogno di raccontare, soprattutto di documentare, la fotografia diventa la testimonianza: tramite le folle, l’infanzia e il tempo, il lavoro: quello che ci fa ricordare come eravamo e come è cambiata la nostra vita.
Un racconto per immagini in cui ciascuno di noi ritrova un pò di se stesso, della sua storia, dei suoi ricordi.

La mostra è realizzata dal Comune di Milano e Palazzo Reale, con la collaborazione di Tre Oci, Fondazione Forma, Civita Tre Venezie. Nove le macro sezioni: Gente di Milano, Morire di classe, Dentro le case, Venezia, Comunità romaní in Italia, I baci, Dentro le case, Fede religiosità riti, Berengo Gardin reporter  (le collaborazioni con Il Mondo e il Touring Club Italiano.

Instancabile testimone del nostro tempo, nei suoi scatti in bianco e nero traspare la straordinaria capacità di raccontare le storie senza pregiudizi. Una ricchezza di sentimenti che si scioglie in narrazione sempre lineare e coerente. La sua grandezza è la semplicità o meglio la capacità di rendere leggibile la complessità del mondo. Quel modo diretto e senza scorciatoie di guardare dritto negli occhi.
Nelle sue storie c’è una quantità umana che corrisponde al suo amore per la vita. C’è commozione senza retorica. C’è quel Gianni Berengo Gardin che guarda avanti senza smettere mai di voltarsi indietro.

Berengo Gardin dice di dover tutto alle sue macchine fotografiche, soprattutto la sua Leica, vera e fedele compagne di vita. In occasione della mostra, Leica regalerà al pubblico le visite guidate alla mostra: Gianni Berengo Gardin e Denis Curti saranno guide d’eccezione per narrare altre storie, la gente di tutti i giorni, quelli che non vengono notati: “ci sono storie con tanta quantità umana che ci permette di ragionare, ma anche di guardare avanti con maggiore consapevolezza”.

© Gianni Marussi

© Gianni Marussi

Gianni Berengo Gardin 

Gianni Berengo Gardin - Storie di un fotografo, a cura di Denis Curti
L'Italia che conta, ossia gli italiani, storie di un fotografo

Orari: 9.30-19.30, giovedì e sabato 9.30-22.30, lunedì 14.30-19.30 - Il servizio biglietteria termina  un'ora prima della chiusura                       

Infoline e prevendita - T 0039 02 54917 - comune.milano.it/palazzoreale

Biglietti: Intero € 8,00; Ridotto € 6,50; Ridotto speciale  € 4,00

Biglietto famiglia: 1 o 2 adulti + bambini (da 6 a 14 anni), adulto € 6,50; bambino  € 4,00 

Prevendita : Singoli e gruppi € 1,50; Scuole € 1,00

Circuiti di prevendita: 
www.ticket.it  - www.ticketone.it

Gruppi: Per i gruppi superiori alle persone biglietto ridotto  € 6,50; Per i gruppi di studenti superiori alle 15 persone biglietto ridotto speciale  € 4,00 

Visite guidate per gruppi: Visita guidata scuole € 60,00; Visita guidata gruppi € 80,00; Visita guidata in inglese, francese € 100,00
le richieste vanno inviate a Ufficio Gruppi Grandi Mostre - T 0039 02 542727 - F 0039 02 54101046 - ufficiogruppi@ticket.it

Il sito della mostra: http://www.mostraberengogardin.it


Palazzo Reale
piazza Duomo 12
Milano

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