fino al 12 gennaio

Milano, lo spazio Forma chiude con un'ultima mostra

"Una passione fotografica" è l'esposizione finale dello spazio meneghino, importante punto di riferimento per l'arte e la cultura di questi ultimi anni

27 Nov 2013 - 18:20

La Fondazione Forma per la Fotografia, dal 2005 un punto di riferimento per la fotografia, per Milano, per il Paese, riconosciuto a livello internazionale, dal 12 gennaio 2014 chiuderà i battenti con la mostra "Una passione fotografica" (17 ottobre-12 gennaio).

I numeri di Forma: 80 mostre fotografiche organizzate in questi anni e molti ed importanti incontri sulla fotografia che hanno attratto 500mila visitatori, 20.000 che seguono su Facebook, più di 3.000 contatti su Twitter e circa 1.000 membri del Club Forma.

La Fondazione Forma per la Fotografia vede la sua nascita nel 2010, su iniziativa di Contrasto, casa editrice specializzata in fotografia, dopo i primi 5 anni di attività che hanno portato FORMA (aperta nel 2005 e gestita fino al 2010 dalla precedente società) a diventare la Casa della Fotografia in Italia. Un progetto che è stato realizzato grazie alla collaborazione con Fondazione Corriere della Sera e Atm, che ospita Forma all'interno di un’ala interamente ristrutturata dello storico deposito dei tram del quartiere Ticinese. Spazio stabile dedicato alla fotografia, Forma ha offerto aree espositive diversificate per temi, un ricco programma di mostre, spazi per proiezioni, dibattiti ed attività didattiche. Inoltre Forma ospitava una libreria specializzata e una Galleria, con opere destinate alla vendita. Nelle sale di Forma era anche aperto un ristorante.

"La mostra chiuderà il 12 gennaio e noi -scrivono gli animatori dello spazio- pochi giorni dopo, saremo costretti a fare le valigie. Da due anni sollecitiamo sia l'Atm, proprietaria dell'immobile, rilevato e ristrutturato da noi, sia il Comune affinché si passi da un affitto pagato a costo di mille sacrifici a un comodato d'uso. Tutti hanno preferito girarsi dall'altra parte. Né la presidenza della Atm (proprietaria dell'immobile), né la Giunta del Comune di Milano hanno voluto riconoscere il giusto valore strategico al progetto Forma, e non hanno purtroppo trovato le modalità di sostegno del nostro progetto sull'edificio che abbiamo animato per oltre otto anni, coprendo tutte le spese con nostre risorseDalla nuova Giunta di Milano avevamo grandi aspettative per la cultura, purtroppo disattese. In cambio di un investimento per la cultura fotografica che nel corso di questi anni ha superato i 5 milioni di euro e della rivalutazione patrimoniale apportata all'immobile tramite la ristrutturazione a spese della Fondazione, Koch chiedeva una diversa modalità di utilizzazione del palazzo, cioè in comodato e non in affitto, circa 80.000 euro annui."

Forma ha così deciso di spostare la sede e gli archivi, tra cui quello di Gianni Berengo Gardin che così ha commentato: "è tra le cose più vergognose capitate a Milano negli ultimi anni". 

L'assessore alla Cultura Filippo Del Corno ribatte: "Ci dispiace che Forma abbia disdetto il contratto d'affitto con Atm. Ma è la scelta di un soggetto privato: noi con Forma abbiamo condiviso anche un progetto per novembre, all'interno di Bookcity" . E ancora "l'ufficio stampa del Comune di Milano precisa che le scelte di un soggetto privato, che ha peraltro sempre rivendicato orgogliosamente la propria autonomia progettuale e gestionale, non possono in alcun modo essere imputate a supposti mancati interventi da parte del Comune o di altri enti pubblici milanesi".

Per Roberto Koch, presidente della Fondazione Forma invece "l'attività di Forma è sempre stata impostata con vocazione pubblica. (...) Dispiace a noi che il Comune di Milano e le altre istituzioni della città non ne abbiano saputo cogliere l'importanza. Dal 2005 ad oggi abbiamo dialogato con tre diversi presidenti dell'Atm, e con quattro diversi assessori alla cultura del Comune, riscontrando di fatto indifferenza ai nostri problemi, considerati - come conferma oggi l'assessore Del Corno - come difficoltà di privati e non d'interesse pubblico... La sostenibilità della gestione non era più possibile, attingendo solo alle nostre casse. Come sa chi si occupa dei musei e delle gallerie, i biglietti d'ingresso costituiscono sempre solo una parte delle entrate necessarie, assolutamente insufficiente a coprire i costi".
Infatti già nell'aprile 2012 Forma aveva organizzato un'asta da Sotheby's a Milano, con opere donate da fotografi e collezionisti proprio per continuare a finanziare le proprie attività. 
Il Ministro della Cultura Massimo Bray ha dichiarato di essere preoccupatissimo per la Fondazione Forma e di avere in programma un incontro con  Koch per trovare una soluzione.

 "Una passione fotografica" è la mostra che raccoglie gli ottanta autori che qui hanno esposto dal 2004. Citiamo Richard Avedon, Piergiorgio Branzi, Gianni Berengo Gardin, Robert Capa, Stefano Cerio, Lorenzo Cicconi Massi, Elliott Erwitt, Maurizio Galimberti, Mario Giacomelli, Mimmo Jodice,  William Klein, Wendy Sue Lamm, Jacques Henri Lartigue, Saul Leiter, LIFE, Martial, Nino Migliori, Erwin Olaf,  Martin Parr, Marco Pesaresi, PREMIO F,  Martin Schoeller, Massimo Siragusa, Phil Stern, Paolo Ventura, Albert Watson,  WOMEN CHANGING INDIA, Andrew Zuckerman.

Una passione fotografica vuole ripercorrere proprio questi anni e questo impegno per e nella città di Milano. Attraverso alcune delle opere esposte nel tempo, accompagnate dai volumi, gli inviti e la memorabilia che ogni allestimento porta con sé, si ricostruisce il senso di una presenza e il valore di un lavoro – nutrito, appunto, da vera passione fotografica.

Testamento di un'attività di otto anni che scompare come molto sta evanuendo a Milano, come lo spazio di Palazzo della Regione, individuato da Vittorio Sgarbi in piazza Mercanti, e subito chiuso dalla nuova amministrazione; oppure la creazione del nuovo Centro di Documentazione Fotografica che doveva prender vita nel 2011 in via Bramantesempre su proposta dell'assessore Sgarbi e mai nato; Casa Merini chiusa da luglio e il Museo Minguzzi che ha sospeso le attività, o il mai nato Museo del Contemporaneo, già pagato dagli oneri di urbanizzazione o la chiusura annunciata del Museo di Fotografia Contemporanea di Cinisello Balsamo.

Un bel biglietto da visita per Milano, confermato dagli orrori dei goldoniani-arcimboldeschi, alti 3,5 metri, protagonisti del “Popolo del Cibo”, realizzati dallo scenografo della Scala, Dante Ferretti. Sette personaggi che compongono il gruppo di sculture: Minestrello, Pasticcina, Ortolino e Macedonia, Enolo e Fornaro, che troneggiano a Milano in Stazione Centrale, alla Triennale, in Largo Beltrami, in piazza San Babila e negli aeroporti di Malpensa e Linate. Messaggeri dell'immagine Italia per EXPO 2015 a NewYork, Roma, Tokyo, Pechino, Mosca, Buenos Aires e Rio de Janeiro. Non male per Milano capitale mondiale del Design!

Nella sala bianca di Fondazione Forma per la Fotografia, la mostra "Una luce diversa", fotografie di Betta Gancia.
Il suo obiettivo coglie l’intensità inedita che si diffonde di notte. Nei suoi scatti, i riflessi caldi e fiochi delle ore serali emergono dalle sorgenti luminose, lasciando che ogni punto di luce si diffonda in raggi o cerchi colorati perfettamente concentrici.

 

Una passione fotografica. Immagini da 8 anni di mostre

Una luce diversa. Fotografie di Betta Gancia

Dal 12 novembre al 12 gennaio 2014

Orari: da martedì a domenica: 10:00-20:00, giovedì fino alle 22. Chiuso il Lunedì
Biglietto unico: 4 euro
Informazioni: 02 58118067

Fondazione Forma per la Fotografia
Piazza Tito Lucrezio Caro, 1
20136 Milano


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