fino al 2 giugno 2014

Da D'Annunzio all'aeropittura per scoprire gli anni '30

Con il patrocinio della Fondazione Il Vittoriale degli Italiani, la mostra alla Wolfsoniana rientra nel programma delle iniziative per ricordare il grande scrittore e artista a Genova

24 Dic 2013 - 12:17

L'arte e il Volo. Con il patrocinio della Fondazione Il Vittoriale degli Italiani, la mostra alla Wolfsoniana rientra nel programma delle iniziative D’Annunzio a Genova. Viaggio ideale nel mondo dell’Immaginifico per le celebrazioni genovesi del 150º anniversario della nascita di Gabriele d’Annunzio ed è accompagnata da un serie di proposte didattiche per le scuole.

La fine dell'anno è sempre il momento delle considerazioni, dello sguardo al passato o della commemorazione. Non sfugge a questa massima popolare nemmeno l'alta cultura che dedica sul volgere del 2013 lo spazio della curatissima e pregevole Wolfsoniana di Genova all'ottantesimo anniversario della conquista del "Nastro Azzurro" da parte del transatlantico Rex e a due importanti ricorrenze legate al tema del volo: il trionfale arrivo negli Stati Uniti (luglio 1933) della squadriglia di idrovolanti guidata da Italo Balbo e il centocinquantesimo anniversario della nascita di Gabriele d'Annunzio.

Per questo "Da d'Annunzio all'aeropittura- Arte e aviazione in Italia dalla Grande Guerra agli anni Trenta" su puntuale e ricercata curatela di Gianni Franzone e Matteo Fochessati (in collaborazione con Chiara Massimello e con la collezione Zanon di Valgiurata, Torino) è limpidissimo ed arguto spaccato di una nostra storia non così valorizzata e se vogliamo dimenticata.

Come argomenta lo stesso Gianni Franzone l'esposizione è ripartita in quattro sezioni "d'Annunzio e il volo", "L'industria aeronautica italiana e l'aviazione civile", "Le trasvolate atlantiche di Italo Balbo" ed "Aeropittura".

A colpire il visitatore ancora sulle scale di accesso un modellino ed una teca di rimando con vari idrovolanti. Il più curioso è l'ambizioso idrovolante per addirittura un'ottantina di passeggeri, il Dornier do. X del 1929, cui fanno da quinte le vedute degli stabilimenti Caproni a Taliedo e il materiale propagandistico dell'Ala Littoria.

Il fil rouge del percorso è comunque l'esperienza aviatoria del d'Annunzio ricordata ad esempio col bozzetto di Silvio Bicchi per le decorazioni allegoriche di villa Magni a Canzo e col modello dell'aereo del Vate. Segue, sempre con un chiaro bilanciamento degli spazi e con completezza di informazione, la sezione dedicata alla riscoperta di Italo Balbo, delle sue imprese del ras di Ferrara, in particolare quella in Brasile (1933) e quella statunitense conosciuta come "Crociera aerea del Decennale" che destò l'invidia di Mussolini, per entrare nella leggenda.
Di certo la morte stessa di Balbo è ancora coperta di mistero e un pezzo importante in mostra realizzato subito dopo la tragica scomparsa cioè "Aeroritratto simultaneo di Italo Balbo" di Enrico Prampolini con la sua monumentalità e la sua grafica futurista ce lo ricorda.
Il timbro dell'opera è chiaro con l'istanza marcatamente dinamica e con la compenetrazione del corpo nell'ambiente riassuntivo dell'impeto eroico e dell'organismo vitale, con la sua ricerca simile a Balla e a Fillia di una geometria astratta di primigenia irradiazione lombarda.

Si viene così introdotti alla sala interamente votata all'aeropittura degli anni Trenta con un vero gioiello fimato Giovanni Korompay. Seguono altri dipinti e disegni di Uberto Bonetti, Alessandro Bruschetti, Tullio Crali, Mino delle Site e Tato, ma, come indica Gianni Franzone, l'opera cardine resta il grande bozzetto esposto per la prima volta al pubblico dell'architetto Virgilio Marchi per un "Palazzo dell'aria" del 1929.
Uno studio per una grande opera da realizzarsi a Roma sulla rive del Tevere, nonchè una risposta in chiave lirica ma anche squisitamente monumentale e formalmente novecentesca nell'impianto che fa da contraltare alla visionarietà metropolitana della città di Antonio Sant'Elia, di cui ricordiamo il manifesto del 1914 "L'architettura futurista", e di Mario Chiattone.

Correda la mostra un intento squisitamente didattico programmato a parte tramite un ciclo di visite, percorsi e laboratori dedicati al tema del volo con un accento spiccato sugli sviluppi dell'aviazione italiana e sul rapporto tra questa e le arti figurative.

Tra le proposte "Costruiamo un aereo" per scuole dell'infanzia e primarie, "Facciamoci l'aeroritratto" per primarie e secondarie di primo grado con l'intento di inseririvi gli eventi più importanti della propria vita, alla maniera futurista e poi "Da Icaro al Boeing 737" passando quindi in rassegna il volo dal mito di Dedalo e Icaro agli studi di Leonardo da Vinci, ai veivoli del primo Novecento fino alle prime compagnie aeree degli anni Trenta per le scuole secondarie di entrambi i gradi così come "I pionieri italiani del volo" da Gabriele d'Annunzio a Francesco Baracca, da Umberto Nobile ad Italo Balbo, da Antonio Locatelli ad Enrico Forlanini, con una speciale attenzione verso le prime donne aviatrici come Gaby Angelini e la genovese Carina Negrone.

"Da d'Annunzio all'aeropittura. Arte e aviazione in Italia dalla Grande Guerra agli anni Trenta"
16 novembre 2013- 2 giugno 2014

Mostra a cura di : Gianni Franzone e Matteo Fochessati, in collaborazione con Chiara Massimello e con la collezione Zanon di Valgiurata di Torino.

Orari: mercoledì-domenica 10.00 - 18.00. Chiuso: il lunedì e il martedì.
Ingresso: intero 5 €, ridotto 4 €, scuole 3 €.
Informazioni: tel. 010 3231 329 - 01 5761 393; info@wolfsoniana.it; www.wolfsoniana.it

WOLFSONIANA
via Serra Gropallo 4
Genova Nervi

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