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Nel carcere milanese di Opera fino al 21 aprile le opere di Enrico Baj (1924-2003) coinvolgeranno la popolazione carceraria e i visitatori nella seconda tappa di Alma - Arte LIbera Musei Aperti, il progetto dell'Associazione Culturale Corte Sconta e di Fondazione di Comunità, che porta l'arte nei luoghi dell'isolamento e del disagio. Lo scopo del progetto di Corte Sconta, realizzato con il contributo di Fondazione di Comunità Milano - spiegano gli organizzatori - è rendere accessibili le opere d'arte, dopo i limiti imposti dalla pandemia e da altre costrizioni, ma anche avvicinare all'interesse artistico individui esclusi da eventi pubblici per motivazioni sanitarie, fisico-psichiche o penali rendendoli partecipi dell'arte come via per la libertà. Ad Opera sono esposte nelle aree comuni "Progne abbandonata da Tereo si converte al culto Visnù" e "Metamorfosi", due lavori di Baj che nel 1951 fondò con Sergio Dangelo il Movimento Arte Nucleare e partecipò ai movimenti d'avanguardia italiani e internazionali con mostre, pubblicazioni e manifesti, collaborando con Lucio Fontana, Piero Manzoni, Arman, Yves Klein, il gruppo Phases, Asger Jorn e gli artisti del gruppo CoBrA. Alma, è un progetto che da un lato vuole rivalutare luoghi costretti ai margini della vita sociale, dall'altro riportare alla vita pubblica importanti e significative opere, altrimenti riservate a pochi o custodite privatamente. La casa di reclusione di Opera, l'Rsa Golgi Redaelli, l'Associazione Olinda all'ex ospedale psichiatrico Paolo Pini, vedranno, "l'esposizione e la condivisione - ha spiegato Andrea Vento, portavoce di Alma - partecipata di opere d'arte provenienti da collezioni private, tutte espressione e veicolo di declinazione del concetto di libertà, così importante da recuperare e rivivere". L'iniziativa si concluderà in autunno, con la riunione di tutte le opere esposte alla Fabbrica del Vapore, presso la sede di Corte Sconta, per raccogliere i risultati del progetto.