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L'esposizione, a Palazzo dei Diamanti dal 16 luglio all'1 ottobre, vede oltre 300 fotografie, installazioni e filmati originali, proiezioni e incursioni musicali, un set fotografico e incontri con l'autore
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Dal 16 luglio all'1 ottobre 2023, a Palazzo dei Diamanti di Ferrara, va in scena la mostra "Guido Harari. Incontri - 50 anni di fotografie e racconti". Si tratta di un suggestivo percorso espositivo che ripercorre tutte le fasi dell'eclettica carriera di Guido Harari, con oltre 300 fotografie, installazioni e filmati originali, proiezioni e incursioni musicali, un set fotografico e incontri con l'autore.
La mostra - organizzata da Fondazione Ferrara Arte e Servizio Musei d'Arte del Comune di Ferrara con Rjma Progetti culturali e Wall Of Sound Gallery, e aperta tutti i giorni dalle 11 alle 20 - ripercorre la carriera di Guido Harari: dagli esordi in ambito musicale come fotografo e giornalista, alle numerose copertine di dischi per artisti come Fabrizio De André, Bob Dylan, Vasco Rossi, Kate Bush, Paolo Conte, Lou Reed, Frank Zappa, fino all'affermazione di un lavoro che nel tempo è rimbalzato da un genere all'altro - editoria, pubblicità, moda, reportage - privilegiando sempre il ritratto come racconto intimo degli incontri con le maggiori personalità del suo tempo.
Il percorso espositivo prende le mosse dagli anni Settanta, quando Harari, ancora adolescente, inizia a coniugare le sue due grandi passioni: la musica e la fotografia. Immagini e sequenze inedite, insieme a filmati d'epoca di backstage, videointerviste, il documentario di Sky Arte a lui dedicato e l'audioguida con la voce narrante dello stesso Harari conducono il visitatore nel cuore del suo processo creativo.
La mostra propone anche una sezione dedicata alla passione parallela per la curatela di libri intesi come una forma di "fotografia senza macchina fotografica" oltre che occasioni di incontri vecchi e nuovi, da cui sono nate le biografie illustrate di Fabrizio De André, Fernanda Pivano, Mia Martini, Giorgio Gaber e Pier Paolo Pasolini, e una dedicata a immagini "di ricerca" inedite che Harari va realizzando da qualche anno come sua personale forma di meditazione in progress.
Una sezione di grande impatto sarà "Occhi di Ferrara", dove, durante lo svolgimento della mostra, Harari esporrà via via i ritratti su prenotazione che realizzerà nella Caverna Magica, un set fotografico allestito alla fine del percorso espositivo. Oltre alla stampa firmata dal fotografo che sarà consegnata in tempo reale ai soggetti ritratti, una seconda stampa sarà esposta, anche questa in tempo reale, sviluppando una sorta di "mostra nella mostra" che rappresenterà idealmente gli sguardi della città che la ospita.
In occasione della mostra Rizzoli Lizard ha pubblicato "Guido Harari. Remain In Light. 50 anni di fotografie e incontri", un grande volume di 432 pagine con oltre 500 illustrazioni, che di fatto ne costituisce il catalogo.
Le parole dell'autore - "Sono felice finalmente di potere esporre le mie foto a Palazzo dei Diamanti. Perché finalmente? Perché 50 anni fa Lanfranco Colombo della galleria Il Diaframma mi favoleggiò di questo posto magico e mi è sempre rimasta questa curiosità di arrivarci", ha detto Harari.
"Questa mostra, che si chiama Incontri, racconta 50 anni di fotografie, di incontri appunto, molti attraverso il mondo della musica. Molti mi conoscono per i ritratti di musicisti come Fabrizio De André, Vasco Rossi, Lou Reed, Bob Dylan, però è la prima occasione che ho di esporre tutto il resto, cioè tutti i ritratti di altri personaggi. Si possono trovare Dario Fo, Rita Levi-Montalcini, l'illustre ferrarese Michelangelo Antonioni, Miuccia Prada", ha aggiunto l'autore.
"Ci sono tutti i mondi che ho esplorato con grande curiosità. Ci sono libri, che sono stati per me un modo di fotografare senza macchina fotografica; ci sono esperimenti e divertimenti che ho realizzato negli anni a titolo personale; poi c'è un'ultima sala, che è una piccola mostra nella mostra, che si chiama 'Occhi di Ferrara' dove espongo i ritratti che realizzo proprio a Palazzo dei Diamanti sul set fotografico della Caverna Magica. È un modo per me di omaggiare ulteriormente questa città che mi ospita", ha concluso l'autore.