Hans Erni, il grande visionario della pittura svizzera in mostra a Locarno
© gianni-marussi
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Testimone di un secolo di storia, è considerato uno degli artisti svizzeri più illustri ed eclettici di fama internazionale.
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Hans Erni, il grande visionario della pittura svizzera, è in mostra alla Pinacoteca comunale Casa Rusca a Locarno fino al 17 agosto. Testimone di un secolo di storia, Erni è oggi considerato uno degli artisti svizzeri più illustri ed eclettici di fama internazionale.
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Il Picasso elvetico “Ho sempre cercato di superare tutte le dottrine”
Hans Erni, a 105 anni si dedica tutt'ora al suo lavoro con impegno instancabile, ottimismo, chiarezza di pensiero e spirito combattivo. Nella sua lunga carriera artistica, ha frequentato i più grandi esponenti dell'arte del Novecento: Kandinskij, Mondrian, Gris, Brancusi, Calder, Moore, Arp, Hepworth, Braque e, soprattutto, Picasso che ha influenzato il suo tratto grafico al punto da meritarsi anche l'appellativo di “Picasso elvetico”.
Una vita contrastata quella di Hans Erni che nasce a Lucerna nel 1909, terzo di otto figli. Dopo aver seguito apprendistati come topografo e disegnatore del genio civile, nel 1927 si iscrive alla Scuola di Arti e Mestieri di Lucerna. In seguito all'Accademia Julian a Parigi e alla Scuola di Arti Applicate a Berlino. Tornato a Parigi frequenta Arp, Brancusi, Calder, Gabo, Hélion, Kandinskij, Mondrian, Moore; è coinvolto in prima linea nella nascita dell'arte astratta aderendo al gruppo di artisti costruttivisti e surrealisti “Abstraction-Création” e, nel 1937, è tra i cofondatori dell'associazione “Allianz” e frequenta molti artisti tra cui alcuni esponenti del Bauhaus, Moholy-Nagy, Breuer, Gropius, fuggiti dalla Germania nazista.
Sviluppa un proprio stile originale, una sintesi fra l'astratto ed il figurativo, con risultati non lontani dal surrealismo, di cui costituisce un esempio il manifesto murale “Die Schweiz, das Ferienland der Völker” (Svizzera, terra di vacanza dei popoli), eseguito per l'Esposizione nazionale svizzera del 1939. Opera monumentale di 100 metri per 5 costituisce una svolta decisiva nella carriera dell'artista. Per due anni prima della realizzazione si dedica a visitare tutti i cantoni svizzeri per documentare natura, lavoro, uomini e condizione sociale. Grazie a questo lavoro Erni ottiene il primo riconoscimento ufficiale e diviene noto al grande pubblico.
La pressione del dominio nazista in Europa lo porterà a rivolgere le sue attenzioni sulla condizione umana. Questo gli valse l'ostracismo in patria, bollandolo come comunista, anche se mai fu iscritto ad alcun partito o movimento politico, la messa al bando che durerà fino agli anni Sessanta. Una serie di incisioni realizzate per le nuove banconote, già approvate e stampate, furono bloccate per l'intervento di un deputato: "Non vorremo che la nostra valuta sia disegnata da un comunista?"
Fortunosamente gli Stati Uniti accolsero i lavori di Enri con interesse e gli diedero ossigeno vitale. Un periodo di viaggi in Europa, Africa, Stati Uniti, India, Cina, una profusione di lavori su commissione ed esposizioni in Svizzera e all'estero (Londra, Rotterdam, Stoccolma, New York, Seattle, Chicago, Montreal, Osaka, Melbourne, Sydney…) faranno conoscere il suo talento nel mondo.
Nel corso della sua lunga attività Erni ha creato migliaia di opere: dai quadri realizzati su cavalletto agli affreschi (per la Croce Rossa Svizzera, l'ONU e l'UNESCO), dai manifesti alle litografie, dalle scenografie alle illustrazioni di libri specializzati, enciclopedie e opere letterarie, dalle ceramiche agli arazzi, alle sculture. Una forte spinta illustrativa, e se vogliamo il limite, comune a tutti gli artisti che vedono nel sociale la loro missione.
In mostra una selezione di una settantina di opere presentate in ordine cronologico, dagli esordi degli anni Trenta fino ai giorni nostri, che testimoniano la ricchezza stilistica e la straordinaria prolificità artistica di questo grande visionario, decano dell'arte svizzera. Erni è passato da protagonista del postcubismo (“Stilleben mit Wasserkrug” ) e del surrealismo (“Komposition 15” e “Neue Satelliten”), alla sua nuova via in una sorta di realismo magico.
Artista poliedrico nonché abile comunicatore, Erni privilegia i mezzi espressivi che permettono la diffusione di massa, anzitutto, le arti grafiche e le realizzazioni monumentali. Ad interessarlo sono gli effetti del progresso sul nostro spazio vitale, con uno sguardo attento ai temi sociali e ambientali. Di qui la scelta delle tematiche predilette dall'artista: i miti classici, il corpo, lo sport, la musica, le scienze, i dualismi uomo-tecnica, tecnologia-natura, economia-ecologia. Con un messaggio chiaro: "è possibile restare umani in un mondo di uomini."
La sua peculiare sensibilità per i temi della pace e dei diritti sociali lo vede contribuire a campagne elettorali a sostegno del diritto di voto alle donne e contro le armi nucleari. Impegno, che dalla seconda guerra mondiale gli costò la messa al bando fino agli anni Sessanta, e solo nel 2008 ricevette le scuse ufficiali dall'allora Presidente della Confederazione svizzera Pascal Couchepin.
Nel 1979 l'artista apre al pubblico un proprio museo, da lui definito “luogo di riflessione”, all'interno del Museo Svizzero dei Trasporti di Lucerna. Il museo raccoglie più di 300 opere coronate dalla grande pittura murale “Panta Rhei” che decora l'auditorium, in cui sono raffigurati i principali scienziati e pensatori dell'Occidente.
In occasione del suo centesimo compleanno, il Museo d'Arte di Lucerna e la Fondation Pierre Gianadda di Martigny gli hanno dedicato due importanti retrospettive che rendono omaggio a ottant'anni di inesauribile creatività. Nello stesso anno, Erni presenta la nuova opera monumentale "Ta panta rei" (tutto è in movimento) che orna l'ingresso principale dell'ONU di Ginevra. Il più grande affresco in ceramica della Svizzera simboleggia la lotta per la pace, la giustizia sociale e la libertà di tutti i popoli del pianeta. Nel 1983, d'altronde, le Nazioni Unite lo distinsero attribuendogli la Medaglia della pace.
Anche se le sue opere sono state spesso oggetto di dibattiti negli ambienti politici e culturali, Hans Erni conta oggi sicuramente fra gli artisti viventi più affermati e popolari in Svizzera.
L'evento espositivo, curato da Rudy Chiappini con la collaborazione di Riccardo Carazzetti, direttore dei Servizi culturali della Città di Locarno, è accompagnato da un catalogo in italiano di 200 pagine, con immagini a colori di tutte le opere in mostra e contributi critici di Rudy Chiappini, Karl Bühlmann, Dora Imhof, Hans Ulrich Obrist.
Hans Erni
dal 5 aprile al 17 agosto
Casa Rusca - Pinacoteca comunale
Piazza San Antonio
CH - 6600 Locarno
Tel: +41 (0)91 756 31 85
ORARI: Da martedì a domenica 10.00–12.00 / 14.00-17.00 Lunedì chiuso
BIGLIETTI: Intero Fr. 8.- Ragazzi, AVS e gruppi (minimo 10 persone) Fr. 5.- Ingresso gratuito per le scuole
INFORMAZIONI E PRENOTAZIONI: Servizi culturali - Città di Locarno Casorella - Via B. Rusca 5 - CH – 6600 Locarno - Tel.: +41 (0)91 756 31 70 - Fax: +41 (0)91 751 98 71 - E-mail: servizi.culturali@locarno.ch - www.locarno.ch
CATALOGO: "Hans Erni" Fr. 40.- A cura di Rudy Chiappini; Saggi di Rudy Chiappini, Karl Bühlmann, Dora Imhof, Hans Ulrich Obrist.
CON IL SOSTEGNO DI: Repubblica e Cantone Ticino
INFORMAZIONI SUL MUSEO HANS ERNI: Hans Erni Museum - Lidostrasse 5 - CH – 6006 Lucerna - Tel.: +41 41 370 44 44 (Museo Svizzero dei Trasporti) - Tel.: +41 41 372 17 50 (Fondazione Hans Erni) - www.verkehrshaus.ch - www.hans-erni.ch