Lo spiazzamento e la magia del bianco e nero in due mostre a Venezia
© gianni-marussi
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Due splendide esposizioni a Palazzo Grassi per la gioia dei sensi e dell'intelletto
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Due mostre aprono la nuova stagione espositiva a Palazzo Grassi, alla Fondazione François Pinault, a Venezia: "L'Illusione della Luce", a cura di Caroline Bourgeois e "Irving Penn, Resonance", a cura di Pierre Apraxine e Matthieu Humery.
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Dal Canal Grande ci si affaccia sull'atrio di Palazzo Grassi. Luci e colori e magici scorci, unici al mondo, scompaiono un un bianco magico e spiazzante nella cupola di Doug Wheeler, la prima istallazione. Bianco stordente, come la nebbia dei canali o della pianura padana, che toglie ogni riferimento. In questo spazio senza tempo, senza dimensione, magico come le nuvole del "Paradiso può attendere" del film di Warren Beatty e Buck Henry.
L'artista californiano è il biglietto da visita di "L'Illusione della Luce", che si articola dal piano terra, al mezzanino con Philippe Parreno, mentre al primo piano troviamo le opere di sedici artisti: Marcel Broodthaers, Dan Flavin, Antoni Muntadas, Eija-Liisa Ahtila, Troy Brauntuch, Danh Vo, Latifa Echakhch, David Claerbount, Robert Whitman, Bruce Conner, Julio Le Parc, Gilbert & George, Bertrand Lavier, Robert Irvin, General Idea e Claire Tabouret, la più giovane degli artisti in mostra.
Vidya Gastaldon, artista francese, con l'istallazione "Escalator" ci proietta nei magici colori di un arcobaleno, con delicati fili di lana a mezz'aria, restituisce la vacuità e l'emozione di un evento, patto tra la terra e il cielo. Un'illusione che si fa palpabile.
Julio Le Parc, maestro dell'arte cinetica, premio alla Biennale di Venezia 1963, ci rapisce con una video-proiezione, incentrata sull'armonia dei segni e dei colori. La luce si esibisce nelle sue diffrazioni. Un caleidoscopio ipnotico-meditativo e pacificante.
Il belga David Claerbount è presente con uno straordinario video: "Oil workers (from the Shell Company of Nigeria) returning home from work, caught in torrential rain - Lavoratori del petrolio (da parte della società Shell in Nigeria) che tornano a casa dal lavoro, catturati da una pioggia torrenziale". Ricostruisce una scena da una fotografia ritrovata in cui un gruppo di uomini nigeriani cercano riparo dalle piogge monsoniche. L'acqua scorre e l'inquadratura si sposta molto lentamente di 180°, ma le persone sono totalmente immobili, come pietrificate. La ripresa le coglie nella loro reale tridimensionalità. Solo l'acqua scorre... Un momento congelato nel tempo, analizzato da una moltitudine di differenti angolazioni e prospettive, permette allo spettatore un'onnipresenza irreale. Il video utilizza tecniche di computer 3-D e oltre al movimento della fotocamera.
Per la curatrice Caroline Bougeois: "Luce come chiarore, capace di trasformare l’invisibile in visibile. Luce abbagliante che, nel momento della sua massima intensità, annulla il senso della vista. Luce rivelatrice che ci conduce oltre ciò che vediamo… Articolata tra questi estremi, l’esposizione mette in scena, attraverso le opere di diciannove artisti dagli anni Sessanta a oggi, la profonda ambivalenza della luce, la sua straordinaria ricchezza di significati e di valori. Il visitatore è invitato a compiere un percorso di scoperta, addentrandosi nella moltitudine di sinonimi del verbo “illuminare”: accendere, analizzare, animare, brillare, chiarire, decifrare, demistificare, svelare, educare, delucidare, infiammare, arricchire, spiegare, istruire, informare, fiammeggiare, guidare, rischiarare, irradiare, mostrare, risplendere, scintillare, allietare, destare… La mostra non ambisce naturalmente a dare una risposta esaustiva alla moltitudine di interrogativi sollevati dagli artisti contemporanei sui significati e sui ruoli molteplici della luce. Invita piuttosto il visitatore a inventare, in tutta libertà, un proprio percorso personale tra le polarità opposte del bianco e nero, del giorno e della notte, della realtà e dell’illusione, alla luce della propria intelligenza e della propria sensibilità."
Al secondo piano troviamo "Irving Penn, Resonance" a cura di Pierre Apraxine e Matthieu Humery.
Irvin Penn (Plainfield, 16 giugno 1917 - NewYork, 7 ottobre 2009) è stato un colosso della fotografia U.S.A.
Questa esposizione presenta 130 fotografie: dalla fine degli anni '40 fino alla metà degli anni '80, riunendo 90 stampe al platino, 30 stampe in argento, 4 stampe dye-transfer dai colori vivaci e 17 internegativi mai esposti prima d’ora. La mostra ripercorre i suoi grandi temi che pur nella diversità dei soggetti, hanno in comune la capacità di cogliere l’effimero in tutte le sue sfaccettature, come nella selezione di fotografie della serie dei "piccoli mestieri", realizzata in Francia, negli Stati Uniti e in Inghilterra negli anni '50 o nei ritratti dei grandi protagonisti del mondo della pittura, del cinema e della letteratura, realizzati dal 1950 al 1970 ed esposti accanto a fotografie etnografiche degli abitanti della Repubblica di Dahomey, degli aborigeni della Nuova Guinea e degli uomini del Marocco, sottolineando con forza la brevità dell'esistenza dagli esseri umani, siano essi ricchi o indigenti, celebri o sconosciuti. Ma la natura morta svolge un ruolo di primissimo piano: presenti fotografie realizzate dalla fine degli anni '70 all'inizio degli anni '80 con composizioni di mozziconi di sigarette, ceste di frutta, vanitas, così come teschi di animali fotografati al Museo di Storia Naturale a Praga nel 1986 per la serie “Cranium Architettura”.
Una cavalcata quasi tutta in bianco e nero, con immagini molto poco conosciute accanto a pezzi iconici, danno una chiara testimonianza della particolare capacità di sintesi che caratterizza fortemente il lavoro di Irving Penn.
Proiezioni al Teatrino
Da febbraio a giugno 2014, il Teatrino di Palazzo Grassi presenta nuovi video di artisti della Collezione Pinault: Grazia Toderi: Il fiore delle 1001 notte, 1998, 17'41''; da giovedì 24 aprile a lunedì 5 maggio (escluso martedì 29 aprile), dalle ore 10 alle ore 19.
PALAZZO GRASSI
Aperto: tutti i giorni dalle ore 10 alle ore 19 tranne martedì. Chiusura delle biglietterie alle ore 18.
Biglietto intero: 15€ / Punta della Dogana o Palazzo Grassi - 20€ / Punta della Dogana + Palazzo Grassi
Biglietto ridotto: 10€ / Punta della Dogana o Palazzo Grassi - 15€ / Punta della Dogana + Palazzo Grassi
Giovani da 12 a 18 anni, studenti fino a 25 anni, senior oltre 65 anni, residenti nella città di Venezia, gruppi di adulti da 15 a 25 persone, insegnanti, militari su presentazione del tesserino, sordomuti, disabili con il loro accompagnatore, dipendenti FNAC e gruppo PPR, possessori della Venice Card Senior, possessori della Venice Card Junior e della Rolling Venice di oltre 26 anni, associati Icom, Associati Fondo per l'Ambiente Italiano (FAI), Associati Touring Club Italiano (TCI), associati Automobile Club Italiano (ACI), iscritti all'Ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori di ogni provincia italiana, tesserati CTS-ISIC, associati a un'istituzione partner di Palazzo Grassi e Punta della Dogana
Biglietto ridotto per le scuole: 6€ / Punta della Dogana o Palazzo Grassi - 10€ / Punta della Dogana + Palazzo Grassi riservato alle scuole che prenotano una visita guidata o un aterlier st_art
Tariffa speciale "Giovani a Teatro": 2.50€ per un museo su presentazione della Gat Card, Prof Card o Tandem Card nell'ambito dell'iniziativa Giovani a Teatro e non solo per l'edizione in corso (fino a esaurimento dei biglietti disponibili a questa tariffa).
Gratuito: Bambini fino a 11 anni, 3 accompagnatori per ogni gruppo scolastico di 25 persone, 1 accompagnatore per ogni gruppo di adulti di 15 persone, possessori di una Membership Card di Palazzo Grassi e Punta della Dogana, grandi invalidi, guide autorizzate con patentino rilasciato dalla Provincia di Venezia, giornalisti (con tessera stampa valida per l'anno in corso), disoccupati. Ogni mercoledì ingresso libero per i veneziani, su presentazione di carta d'identità.
Infoline e prenotazioni: Via internet sul sito vivaticket - Per telefono dal lunedì al venerdì dalle ore 8.00 alle ore 20.00 e il sabato dalle ore 8.00 alle ore 13.00** - Dall'Italia : 199 112 112 - Dall'estero: +39 041 2719031
Fermate vaporetto: San Samuele (linea 2), Sant'Angelo (linea 1) - Dalla Ferrovia, da Piazzale Roma o dal Tronchetto, Palazzo Grassi è raggiungibile con i vaporetti delle linee 1 (fermata Sant'Angelo) e 2 (San Samuele).
Palazzo Grassi
Dorsoduro, 2
30123 Venezia
VENEZIA