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Viviana Rizzuto ha ideato il progetto che trasforma la città siciliana in un museo a cielo aperto, valorizzando il territorio e riportando alla luce le bellezze del luogo: come le grotte delle terme di San Calogero, che riaprono dopo 7 anni
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Trasformare la città di Sciacca in "un museo a cielo aperto, dove le strade diventano i corridoi del museo, le piazze sono le sale a disposizione, le vetrine dei negozi e le finestre delle case le teche attraverso le quali mostriamo al mondo il nostro patrimonio". Parola di Viviana Rizzuto, 38 anni, che a TgCom24 racconta "Museo diffuso dei 5 sensi" il progetto messo a punto nella provincia di Agrigento nel 2019 con un obiettivo preciso: "Valorizzare il ricco patrimonio siciliano".
In che cosa consiste il progetto "Museo diffuso dei 5 sensi"?
Proponiamo al turista un viaggio esperienziale: oggi chi viaggia non vuole solo vedere, ma partecipare alla vita e alle attività del posto. Così, chi viene a Sciacca può lavorare il tornio e portare a casa il suo oggetto di ceramica, oppure costruire il suo gioiello con il corallo. E poi, ancora, lavorare la cartapesta, sperimentare ricette locali e mettersi all'opera con la farina negli antichi mulini, scoprendo così le vecchie tradizioni siciliane. Insomma, tutto ciò che può coinvolgere i cinque sensi e che si può fare in città. In più, vogliamo riportare alla luce i tesori del posto, come le grotte delle terme di San Calogero.
Un luogo chiuso da sette anni che finalmente potrà essere apprezzato dai turisti.
Esattamente. Valorizzare un territorio significa anche portare alla luce le bellezze del luogo rimaste chiuse per troppo tempo come, appunto, le grotte delle terme di San Calogero che saranno riaperte il 23 luglio. Si tratta di un luogo magico, le chiamano le stufe vaporose del Monte Kronio, una sorta di sauna naturale. Non saranno disponibili per motivi di salute ma finalmente saranno riaperte a scopo turistico-culturale.
Come si accede al "Museo diffuso dei 5 sensi"?
Basta visitare il sito sciacca5sensi.it e organizzare il proprio percorso.
Come è nata l'idea di un progetto simile proprio a Sciacca?
Fino a pochi anni fa lavoravo come program manager per alcune multinazionali in Svizzera. Viaggiavo molto per lavoro e, nei mie viaggi, incontravo spesso italiani che mi parlavano di una crisi sempre più profonda nel nostro Paese. Mi sono chiesta: e se mettessimo a disposizione tutte le nostre competenze per valorizzare il nostro Paese a partire proprio dalle nostre città? Da qui l'idea di cambiare vita e tornare in Sicilia, a Sciacca, dove ho trascorso la mia adolescenza.
Quali difficoltà ha incontrato quando ha lanciato l'iniziativa?
All'inizio non è stato semplice, mi hanno dato della pazza. Io sono partita dall'idea di invertire il consueto modo di pensare: "Le cose non vanno perché c'è la crisi, è colpa della politica" diciamo sempre. Queste false convinzioni ci fanno perdere di vista la bellezza che ci circonda. Al punto che siamo viziati di bellezza, la diamo per scontata. Nel gennaio del 2019, tra lo scetticismo generale, ho convocato un'assemblea cittadina coinvolgendo tutte le associazioni del luogo, dagli artigiani ai commercianti e agli operatori turistici. E lì ho proposto la mia idea di innovazione, non basata, come facciamo spesso, sul concetto di invenzione. Non abbiamo bisogno di nulla per innovare, abbiamo già tutto quello che ci serve. Con questa convinzione abbiamo messo le basi per il progetto del Museo. Un progetto nel quale la comunità ha un ruolo fondamentale.
In che senso?
Questo progetto è un "patto" della comunità: ognuno mette a disposizione conoscenze, abilità, saperi e cultura. Nel 2020, in piena pandemia, insieme alle associazioni del luogo, è nata la cooperativa di comunità Identità e Bellezza, di cui sono presidente e che attualmente gestisce il Museo. Lavoriamo con gli obiettivi di un'azienda ma con il cuore di una comunità, di una famiglia. Non a caso al progetto si stanno appassionando anche i giovani del posto: per loro è una sfida, per noi la speranza che questo progetto possa essere l'antidoto alla fuga di cervelli dal nostro territorio.
Quali sono le proposte più apprezzate dai turisti?
Ce ne sono per tutti i gusti, da quelle artistiche a quelle gastronomiche. Tra le più originali c'è la Blind Experience, un'esperienza che punta sull'inclusività. Si tratta di un giro in barca con gli occhi coperti senza poter vedere. Accompagnati da un non vedente, questa è un'esperienza che ti permette di affidarti solo alle percezioni offerte dagli altri sensi, come lasciarsi guidare solo dal sole e dal vento sulla pelle.
Dopo l'apertura delle grotte delle terme di San Calogero qual è il prossimo progetto in programma?
Non spoilero nullo. Seguiamo l'insegnamento di Steve Jobs: esistono due wow, uno è quello della gente che assiste alla presentazione del progetto, l'altro è quello che sento quando dico che il progetto è stato realizzato. Diremo tutto a cose fatte.