Il Perugino, pseudonimo con cui è noto Pietro Vannucci, e Alberto Burri sono cronologicamente distanti: il primo ha vissuto tra la fine del XV e l'inizio del XVI secolo, l'altro è nato nel 1915 e morto nel 1995. In mezzo circa 450 anni di storia, eppure il loro legame tra i loro capolavori è fortissimo e i parallelismi numerosi. Ad accomunarli l'interesse per la loro terra, l'Umbria, fonte di ispirazione per entrambi, ma non solo. L'utilizzo del nero, un colore problematico, spesso evitato dai pittori, è usato sapientemente dai due grandi artisti protagonisti dell'esposizione. Per l'epoca del Perugino rappresenta un'innovazione, che lui sperimenta per dare risalto ai protagonisti della scena in un modo mai visto prima. Per Alberto Burri invece è uno dei tratti ricorrenti delle sue opere, nelle quali viene inteso sempre non come mancanza di colore, ma come buio che permette alla luce di emergere.