UNA "VOCE" INCONFONDIBILE

Il Nobel per la Letteratura 2020 alla poetessa statunitense Louise Gluck

Le grandi figure mitologiche di Persefone, Didone ed Euridice sono le fonti di ispirazione per una voce che, con la sua "austera bellezza, rende universale l'individuale"

08 Ott 2020 - 14:05
 © Afp

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Il Nobel per la Letteratura 2020 è stato assegnato alla poetessa statunitense Louise Gluck per la sua inconfondibile voce poetica che con austera bellezza rende universale l'esistenza individuale".  Gluck, 77 anni, è nata a New York ed è professore aggiunto all'università di Yale. Vive a Cambridge, Massachusetts.
 

Chi è il nuovo Nobel per la letteratura - Louise Gluck, nata in una famiglia di immigrati ebrei ungheresi nel 1943, è cresciuta a Long Island e  insegna inglese alla Yale University, New Have, in Connecticut. Ha debuttato nel 1968 con "Firstborn" ed è stata presto riconosciuta come uno dei poeti più importanti della letteratura contemporanea americana. Anoressica durante l'adolescenza, tanto da abbandonare gli studi superiori alla George W. Hewlett High School e poi quelli universitari al Sarah Lawrence College e alla Columbia University, non ottenne la laurea, ma la sua formazione letteraria avvenne sotto la supervisione di un'altra poetessa statunitense, Lèonie Adams.  Nel 1993 la Gluck ha vinto il premio Pulitzer per la poesia con la sua collezione "The wild iris", ottenendo così il primo di una lunga serie di riconoscimenti. Nel 2014 ha ottenuto il National Book Awards per la poesia, mentre nel 2003 le era stato dedicato il titolo di poeta laureata degli Stati Uniti.

Gli antichi miti e i legami familiari nella sua poesia - Autrice di dodici raccolte di poesia e di alcuni volumi di saggi sulla poesia, nelle sue opere ha sempre ricercato la chiarezza. Al centro delle sue opere ci sono l'infanzia e la vita familiare, lo stretto rapporto con genitori e fratelli. Nelle sue poesie affronta le illusioni del sè: cerca l'universale e per questo si ispira ai miti e ai motivi classici, che compaiono nella maggior parte delle sue opere. Le voci di Didone, Persefone ed Euridice - gli abbandonati, i puniti, i traditi - sono maschere di un sè in trasformazione, tanto personale quanto universalmente valido. Tra le raccolte per cui è stata paragonata a Emily Dickinson "Il trionfo di Achille" (1985), "Ararat" (1990), "The wild iris" (1992), "Averno" (2006).

Le polemiche dei due anni passati - Il premio alla poetessa statunitense arriva dopo due anni di riconoscimenti da parte dell'Accademia svedese nel campo letterario che hanno suscitato forti polemiche. Nel 2018 il premio venne rinviato dopo che accuse di abusi sessuali avevano scosso l'Accademia svedese, scatenando un esodo di massa tra i suoi membri. Nel 2019, tra i due nomi designati, uno suscitò un vespaio di polemiche perché noto come apologeta dei crimini di guerra della Serbia. Si tratta dell'austriaco Peter Handke: molti Paesi, tra cui l'Albania, la Bosnia e la Turchia boicottarono la cerimonia in segno di protesta e un membro del comitato che nomina i candidati per la Letteratura diede le dimissioni. L'altro premio, quello "rinviato" dal 2018", era andato alla polacca Olga Tokarkzuc.

Con la scelta della Gluck quest'anno per il premio da 1,1 milioni di dollari, l'Accademia ha puntato su un nome che, per le sue caratteristiche letterarie e umane, non presenta rischi di polemiche o divisioni. 

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