Una guida per scoprire i valichi di montagna e le loro storie, a un passo dal cielo
di Massimo Spinosa© Ufficio stampa
Ci sono gesti che si ripetono in ogni parte del mondo: quando si arriva a un passo di alta montagna, ad esempio, ci si ferma, si sgranchiscono le gambe e si respira l'aria fresca. Chi a piedi, in bici o in auto, si prende sempre qualche minuto per riposare e osservare soddisfatto il panorama, guardando verso l'orizzonte le cime pensando al percorso ancora da fare oppure volgendosi alle spalle e ripercorrere con la mente quello compiuto. "L'attrazione dei passi" è una piccola guida che permette di affacciarci sui valichi e dai valichi. Tino Mantarro, giornalista del Touring Club Italiano, passo dopo passo, è il caso di dirlo, svela le storie che stanno dietro ad alcuni di questi luoghi, dall'Europa all'Asia, che svettano in alto, a un passo dal cielo, e inevitabilmente di confine, spazi agli occhi di chi sa guardare magici e che mettono in comunicazione valli con altre valli, comunità con altre comunità ma che sono sempre di frontiera: dividono e uniscono, uniscono e dividono.
Avvertiamo le vertigini quando superiamo più volte i cinquemila metri d'altitudine tra le montagne himalayane, nella provincia dello Yunnan, terre dove è nato il mito del Tibet, tra gole e strade aggrappate ai fianchi delle vette e percorse miracolosamente da bus e veicoli. Godiamo della bellezza tra Italia e Svizzera sullo Spluga (2.114 metri). Qui una delle poche famiglie gestisce ancora uno storico albergo, quasi tra le nuvole. Un tempo si spedivano le cartoline con un annullo speciale "Passo Spluga", motivo d'orgoglio per i residenti e i turisti. Sfogliare queste pagine, costellate da preziose citazioni di altri scrittori di viaggio opportunamente dosate, dà quasi il capogiro, un senso di positivo stordimento: si percorrono migliaia di chilometri in pochi minuti, respirando l'aria di Paesi diversi e lontani.
In Georgia scopriamo che lo Jvaris Ughelt (passo della Croce. 2.395 metri) deve il nome a un enorme croce di marmo, eredità russa, in una delle infinite ramificazioni della Via della Seta. Dall'autore veniamo a sapere che in Austria, negli anni Trenta, hanno realizzato una strada alpina e il relativo valico per attirare turisti: la Grossglockner-Hochalpenstrasse, che con i suoi 36 tornanti e 67 ponti colma un dislivello di 2.504 metri ed è diventata la terza attrazione del Paese. Ci immergiamo nel silenzio e nella spiritualità dei monaci che accolgono gli stanchi escursionisti nel loro ospizio al passo del Sempione (2.006 metri), che segna il confine tra le Alpi Pennine e Alpi Lepontine.
La magia dei valichi non termina mai, perché "nei passi tutto sembrerebbe finire una volta arrivati, e invece continua, si rilancia. C'è sempre un altrove, la strada non finisce. E anche se non devi imboccarla sali per vedere, per conoscere, per dissetare la curiosità".
L’attrazione dei passi: oltre le cime e i confini
Tino Mantarro
Ediciclo editore
pp.96
€ 9.50