"Piero Manzoni. Basta a ciascun giorno la sua pena", alcune tavole del nuovo graphic novel di Paolo Bacilieri
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Una biografia a fumetti dell'artista geniale e irriverente che attraversò come un lampo la scena italiana e internazionale del Dopoguerra, illuminandola con la sua vitalità e le sue provocazioni
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È in libreria "Piero Manzoni. Basta a ciascun giorno la sua pena" (Coconino Press-Fandango, 208 pp., 24 euro), il nuovo graphic novel di Paolo Bacilieri. Si tratta di una biografia a fumetti dell'artista geniale e irriverente che attraversò come un lampo la scena italiana e internazionale del Dopoguerra, illuminandola con la sua vitalità e le sue provocazioni. Dopo "Fun", "More Fun", "Era Brera" ed "Ettore e Fernanda", ecco un altro capitolo del "grande romanzo di Milano" che Bacilieri - uno dei più amati e premiati fumettisti italiani, vincitore di numerosi riconoscimenti, tra i quali il Gran Guinigi di Lucca Comics e il Micheluzzi di Napoli Comicon - porta avanti da tempo raccontando la città e le sue contraddizioni, le sue storie e le sue architetture, i personaggi che l'hanno animata e resa unica.
Piero Manzoni è colui che ha creato la "Merda d'artista" venduta in scatolette. Quello che firmava uova sode, invitando poi il pubblico a mangiarle. Una geniale meteora che a partire da Milano attraversò la scena dell'arte italiana del Dopoguerra, per spegnersi a nemmeno trent'anni, nel 1963. Nato da una famiglia di nobili origini, studente di Legge non troppo convinto, si dedicò anima e corpo a un'arte "totale" che non distingue tra opera e vita, utilizzando ogni tipo di oggetti e ironizzando sulle convenzioni e sull'accademia. Conobbe e frequentò Lucio Fontana, anticipò l'Arte Povera, quella concettuale e altri movimenti di rottura, fondò gruppi e firmò manifesti d'avanguardia, fu criticato e poco compreso da noi ma molto amato all'estero: espose a Düsseldorf, Copenaghen, Amsterdam.
Teatro dell'umana avventura di Manzoni è però, innanzitutto, la Milano della ricostruzione postbellica e del boom economico: la città degli anni Cinquanta e Sessanta piena di vitalità e contraddizioni, provinciale e già cosmopolita, dove coesistevano l'antico e il moderno, gli orti e i primi grattacieli, la ricchezza, la povertà e il crimine, la cultura e l'ignoranza, l'alto e il basso. La città del lavoro culturale e delle prostitute in strada, dei commendatori e delle segretarie raccontata da Luciano Bianciardi. La città del Bar Jamaica, cuore di Brera, dove artisti, scrittori, poeti, fotografi si ritrovavano a giocare a carte, sempre disposti a tirar mattina.
Nel ricostruire la parabola di Piero Manzoni, con le sue tavole in bianco e nero ricchissime di dettagli, Bacilieri ci regala il ritratto appassionato di anni febbrili e creativi. Di un luogo e un tempo dove sognare era lecito e dove i sogni, a volte, addirittura si realizzavano.
L'autore - Paolo Bacilieri è nato a Verona nel 1965 e vive a Milano. Ha iniziato a lavorare nel mondo del fumetto nel 1982, collaborando con Milo Manara. Tra i suoi libri "Barocco", "Durasagra", "The SuperMaso Attitude", "Zeno Porno", "La magnifica desolazione" e "Adios Muchachos". Lavora inoltre per diverse testate della Sergio Bonelli Editore, da "Napoleone" a "Dylan Dog", e ha realizzato l'albo "Era Brera" per la collana "Fumetti nei Musei" in collaborazione col ministero dei Beni Culturali (MIBACT). I suoi ultimi graphic novel sono "Sweet Salgari", "Fun", "More Fun" ed "Ettore e Fernanda", tutti pubblicati da Coconino Press, l'albo gigante "Tramezzino", "Venere privata" (adattamento a fumetti del romanzo di Giorgio Scerbanenco) e "Bob 84", realizzato con Vincenzo Filosa.
Un'anteprima per i lettori di Tgcom24:
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