il termine dalla russia zarista

Pogrom: cos'è? Origine e definizione del termine

La parola russa di epoca zarista risuona dalla storia più sanguinosa dell'umanità

08 Nov 2024 - 12:31
Un'immagine da Berlino della Kristallnacht, la Notte dei Cristalli tra il 9 e il 10 novembre 1938 © Afp

Un'immagine da Berlino della Kristallnacht, la Notte dei Cristalli tra il 9 e il 10 novembre 1938 © Afp

E' dal periodo più buio della storia dell'umanità, tra la fine del secolo XIX e l'inizio del XX, che risuona, dopo le violenze di Amsterdam contro i tifosi israeliani del Maccabi Tel Aviv, il termine pogrom. Eccone origine e definizione.

Pogrom: origine e definizione

 L'Enciclopedia dell'Olocausto, ricorda che pogrom è un termine russo che significa "devastazione, demolizione". L'origine russa del termine sta storicamente a indicare quella sanguinosa sommossa popolare scoppiata contro gli ebrei, con il consenso delle autorità, sotto l'Impero zarista tra la fine del secolo XIX e l'inizio del XX. Il movente di quelle repressioni antisemite in Russia era legato alla considerazione dei cittadini ebrei come capri espiatori del malcontento popolare del tempo. Per estensione, oggi, per pogrom si intende una qualunque "violenta azione persecutoria, più o meno spontanea, nei confronti di una minoranza etnica o religiosa, con l'appoggio anche manifesto dell'autorità centrale".
 

Da qui la Storia. Di queste violenze perpetrate nei secoli a danni del popolo ebreo si hanno tracciate ben più antiche rispetto alla Russia zarista. Atti del genere in Europa furono compiuti sin dai primi secoli dell'era cristiana, Il primo di questi attacchi a essere chiamato pogrom - sempre secondo l'Enciclopedia dell'Olocausto - è stato il tumulto scoppiato contro gli Ebrei a Odessa nel 1821. Il termine divenne poi d'uso comune per definire "i numerosi disordini anti-ebraici" che scossero ancora l'Ucraina a la Russia meridionale tra il 1881 e il 1884, a seguito dell'assassinio dello zar Alessandro II.

Durante questi sanguinosi disordini, "i partecipanti ai pogrom erano organizzati a livello locale, qualche volta con l'incoraggiamento dei governi e della polizia" ed esercitavano violenze e uccisioni contro gli ebrei, saccheggiando poi le loro proprietà". Le vittime furono migliaia e migliaia.

Tra il 1918 e il 1920, durante la guerra civile che seguì la Rivoluzione Bolscevica del 1917, nazionalisti ucraini, funzionari polacchi e soldati dell'Armata Rossa parteciparono ad azioni molto simili ai pogrom nei territori tra la Bielorussia occidentale e la provincia polacca della Galizia,  oggi Ucraina occidentale.

Ma è durante l'Olocausto, con la persecuzione degli ebrei diventata sistematica secondo i piani nazisti a partire dagli anni Trenta del Novecento, che in Germania e nell'Europa dell'est, "al tradizionale risentimento verso gli ebrei dovuto all'antisemitismo religioso (la vendetta per la crocifissione di Cristo, ndr), si aggiunsero ragioni economiche (come la cancellazione dei debiti), sociali e politiche (diffusa era la credenza che gli ebrei praticassero arti magiche e riti sanguinari) che vennero usate come pretesto per massacri e saccheggi.

In particolare, proprio con l'avvento del nazismo, la campagna di violenze orchestrata a livello nazionale tra il 9 e il 10 novembre 1938 e conosciuta come la Notte dei Cristalli (Kristallnacht), rappresentò il momento culminante di un lungo periodo di aggressioni perpetrate nei confronti degli ebrei iniziato nel Paese ben un secolo prima.

Più di recente si era tornati a parlare di pogrom con l'attacco del 7 ottobre.

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