nell'insula 10 della Regio IX

Scavi a Pompei, emerge un grande complesso termale in una domus privata

Annesso a un salone per banchetti, al suo interno spicca la sala fredda, con una grande vasca al centro

17 Gen 2025 - 13:47
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Un grande complesso termale all'interno di una domus privata, annesso ad un salone per banchetti, emerge nel cantiere di scavo in corso nell'insula 10 della Regio IX di Pompei. Il complesso rientra tra i più grandi e articolati settori termali privati finora noti nelle domus pompeiane in luce. Pochi altri esempi di queste dimensioni sono presenti a Pompei, tra questi le terme dei Praedia di Giulia Felice, quelle della Casa del Labirinto e della Villa di Diomede. 

Casa romana e sontuosi banchetti

 Il collegamento diretto degli spazi termali alla grande sala conviviale, il cosiddetto salone nero, già emerso e reso noto qualche mese fa, lascia intuire quanto la casa romana si prestasse a essere un vero e proprio palcoscenico per le celebrazioni di sontuosi banchetti, che nella società di allora avevano una funzione non limitata a ciò che oggi definiremmo "privata" in senso stretto. Al contrario, si trattava di occasioni preziose per il proprietario per assicurarsi il consenso elettorale dei suoi ospiti, per promuovere la candidatura di amici o parenti, o semplicemente per affermare il suo status sociale. 

Calidarium, tepidarium e frigidarium

 Le terme, composte da calidarium, tepidarium, frigidarium (sala calda, tiepida e fredda) e spogliatoio (apodyterium), potevano accogliere fino a trenta persone a giudicare dalle panchine che si trovano in quest'ultimo ambiente. Di grande effetto è la sala fredda, composta da un peristilio, cioè una corte porticata di dimensioni 10 x 10 metri, con al centro una grande vasca. 

Il rimando al Satyricon e al liberto Trimalcione

 La scelta di collocare il complesso vicino al grande triclinio (sala per banchetto) trova una chiave di lettura nel Satyricon, nel quale il ricco liberto Trimalcione celebra la sua famosa cena, ambientata in una città campana di I secolo d.C. e dunque culturalmente non lontana dalla realtà di Pompei prima dell'eruzione del 79 d.C. Prima di recarsi al banchetto i protagonisti del romanzo, incluso Trimalcione, vanno in un balneum (bagno). 

Il proprietario faceva parte dell'elite della città

 L'intera domus occupava la parte sud dell'insula 10 e doveva appartenere a un personaggio importante della società locale. Le pareti decorate di II e III Stile dimostrano che aveva alle spalle una storia importante. Di sicuro chi possedeva questa dimora doveva appartenere all'elite della città nei suoi ultimi decenni di vita e dunque sentire la necessità di allestire a casa propria uno spazio per ospitare numerose persone, a cui offrire ricchi banchetti e l'opportunità di fare il bagno e rilassarsi nelle terme. 

Lo spettacolo e il proprietario

 "Il tutto era funzionale alla messa in scena di uno spettacolo, al cui centro stava il proprietario stesso", sottolinea il direttore Gabriel Zuchtriegel. "Lo scavo degli ambienti in questione, e in particolare del peristilio - aggiunge il direttore dei lavori, Anna Onesti - è avvenuto grazie a una modalità di esecuzione innovativa, che ha consentito di raggiungere il piano pavimentale evitando lo smontaggio degli elementi architettonici instabili del colonnato". 

Colonnato e muri

 L'utilizzo di una struttura di supporto transitoria ha permesso di scavare l'intero colonnato, lasciando tutte le porzioni murarie al loro posto, e rimarrà a presidio del sistema della trabeazione (la struttura orizzontale retta dalle colonne) fino a un nuovo, futuro progetto di restauro architettonico e strutturale, servendo anche da supporto alla sua stessa esecuzione. 

La domus e la sua composizione

 L'ingresso principale della domus era a sud. Qui era probabilmente collocato un atrio, dal quale si giungeva a un grande peristilio (giardino colonnato) che occupa quasi l'intera larghezza dell'isolato e di cui si intravedono le parti superiori delle colonne angolari, non ancora scavate. Su un lato del peristilio si aprivano una serie di vani. Da ovest a est: un grande oecus, ambiente di soggiorno, decorato in II stile, un corridoio, un piccolo ambiente decorato in IV stile e un oecus corinzio, circondato da almeno 12 colonne su tre lati, con una megalografia di II stile che attualmente è ancora in corso di scavo e di cui sono stati presentati a dicembre i primi risultati: il fregio con composizioni di nature morte che rappresentano cacciagione e prodotti della pesca offerti al godimento degli ospiti durante i banchetti. 

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