LA SCOPERTA

Pompei, dagli scavi rinasce un "sacrario blu": contiene brocche in bronzo e anfore

Le pareti celesti sono una rarità per gli affreschi pompeiani e in genere erano presenti in ambienti di grande impegno decorativo

04 Giu 2024 - 14:00

Gli scavi di Pompei hanno riportato alla luce un ambiente nell'area centrale della città antica, dipinto in blu e interpretabile come un sacrarium, ovvero uno spazio dedicato ad attività rituali e alla conservazione di oggetti sacri. La particolarità principale è proprio nelle pareti: il colore azzurro, infatti, era raramente testimoniato negli affreschi pompeiani e in genere era presente in ambienti di grande impegno decorativo.
 

La particolarità delle pareti blu

 Su sfondo blu, le pareti mostrano figure femminili che affiancano le nicchie presenti al centro, e che raffigurano, in quelle laterali le quattro stagioni, le Horae, mentre in quelle sulla parete centrale allegorie dell'agricoltura e della pastorizia, come indicano gli attributi dell'aratro e del pedum, un corto bastone usato da pastori e cacciatori.

Pompei, il "sacrario blu" scoperto negli scavi

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© Ministero della Cultura
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Cosa c'era all'interno del sacrario blu di Pompei

 Già parzialmente esplorato in epoca borbonica, lo scavo ha restituito oggetti appartenenti all'arredo della casa, temporaneamente depositati in occasione dei lavori edilizi estesi a tutto il complesso. Nell'ambiente sono state ritrovate quindici anfore da trasporto e un corredo in bronzo composto da due brocche e due lucerne. Presenti anche accumuli di materiali edilizi, pronti per essere impiegati nelle ristrutturazioni. Sulla soglia d'ingresso è stato rinvenuto un mucchio di gusci di ostriche già consumate che, probabilmente, una volta tritati venivano aggiunti agli impasti per gli intonaci e le malte.

Scavi di Pompei, le ultime scoperte: il salone nero affrescato e il quartiere termale

 Il sacrario blu di Pompei, che misura circa 8mq, è emerso tra le strutture poste nella porzione meridionale dell'isolato, pertinenti a un quartiere secondario di una grande domus, che ha finora restituito un quartiere termale ancora in corso di scavo e un grande salone nero affrescato affacciato su un cortile, con scala di accesso al primo piano del complesso. L'attività di scavo che sta interessando l'insula 10 della Regio IX è parte di un più ampio progetto di messa in sicurezza del fronte perimetrale tra l'area scavata e non, e di miglioramento dell'assetto idrogeologico, finalizzato a rendere la tutela del vasto patrimonio pompeiano (più di 13mila ambienti in 1070 unità abitative, oltre agli spazi pubblici e sacri) più efficace e sostenibile.

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