La scoperta

Pompei, trovati i resti di due vittime dell'eruzione

Un uomo e una donna morti nel 79 d.C.: sono gli ultimi rinvenimenti nell'area di scavo della Regio IX, Insula 10 di Pompei

12 Ago 2024 - 21:46

I resti di due vittime dell'eruzione del Vesuvio del 79 d.C. sono stati trovati a Pompei nell'area di scavo della Regio IX insula 10, dove sono in corso indagini archeologiche nell'ambito di un più ampio progetto di messa in sicurezza dei fronti di scavo. Si tratta dei resti di un uomo e una donna, quest'ultima trovata sul letto con un piccolo tesoro di monete d'oro, d'argento e di bronzo e alcuni monili tra cui orecchini in oro e perle. Le due vittime dell'eruzione che seppellì la città di Pompei sono state trovate in un piccolo vano, un luogo di servizio usato come cubicolo (stanza da letto) provvisorio durante i lavori di ristrutturazione della casa, posto alle spalle del già documentato Sacrario blu e con accesso dal grande salone decorato in II stile.

“L’opportunità di analizzare i preziosissimi dati antropologici relativi alle due vittime rinvenute all’interno del contesto archeologico che ne ha segnato la tragica fine, permette di recuperare una quantità notevole di dati sulla vita quotidiana degli antichi pompeiani e sulle micro storie di alcuni di essi", ha commentato il direttore del parco, Gabriel Zuchtriegel.

Pompei, trovati i resti di altre due vittime dell’eruzione

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Nell'ultimo ritrovamento, di cui è stato appena pubblicato sull'E-Journal degli scavi un primo inquadramento scientifico, le impronte nella cenere hanno permesso di ricostruire gli arredi e individuarne l’esatta posizione al momento dell’eruzione: un letto, una cassa, un candelabro in bronzo e un tavolo con piano in marmo, con la suppellettile in bronzo, vetro e ceramica ancora al suo posto.

Un piccolo vano, luogo di servizio, che era diventato il cubicolo (stanza da letto) e il loro rifugio durante l'eruzione e la pioggia di lapilli che da ore aveva invaso la città e il resto della casa. La stanza era alle spalle del Sacrario blu e con accesso dal grande salone decorato che invece si riempì di pomici, bloccando di fatto la possibilità alle due vittime di riaprire la porta e scappare. Il piccolo vano diventò così la loro tomba, con l'arrivo dei flussi piroclastici. Di loro adesso restano solo due scheletri e alcuni oggetti così cari da tenerli vicini fino alla morte.

Oltre ai lavori di restauro, messa in sicurezza, salvaguardia e accessibilità del sito archeologico di Pompei, importanti investimenti sono previsti per nuovi scavi nel territorio circostante, da Civita Giuliana a Villa dei Misteri e all’antica Oplonti nel Comune di Torre Annunziata. Gli scavi danno la possibilità di ricostruire "gli ultimi istanti di vita di uomini, donne e bambini periti durante una delle più grandi catastrofi naturali dell’antichità - prosegue Zuchtriegel -. Pompei rimane un grande cantiere di ricerca e restauro, ma nei prossimi anni ci aspettiamo importanti sviluppi negli scavi archeologici e nella valorizzazione del territorio, anche grazie agli investimenti Cipess annunciati recentemente dal ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano”.

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