Per il Comitato, l'autore ha prodotto "romanzi di grande forza emozionale". Tra le sue opere più famose "Quel che resta del giorno"
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Il Premio Nobel 2017 per la Letteratura è stato assegnato a Kazuo Ishiguro, scrittore giapponese naturalizzato britannico. Tra le sue opere più note, "Quel che resta del giorno", romanzo dal quale è stato tratto un film vincitore dell'Oscar. La motivazione del premio spiega che Ishiguro è autore di "romanzi di grande forza emozionale, ha svelato l'abisso sotto il nostro illusorio senso di connessione con il mondo".
Ishiguro, nato a Nagasaki nel 1954, si è trasferito in Gran Bretagna all'età di sei anni. Con "Quel che resta del giorno" ha vinto il Booker Prize nel 1989, mentre il libro "Non lasciarmi" del 2005 ha ispirato un film con la regia di Mark Romanek ed è stato inserito dalla rivista Time nella lista dei cento migliori romanzi in lingua inglese pubblicati tra il 1923 e il 2005.
Dopo l'uscita di "Non lasciarmi" sono seguiti per Ishiguro dieci anni di silenzio, fino all'atteso ritorno nel 2015 con "Il gigante sepolto", una storia di memoria e oblio e del loro difficile rapporto, ambientata nella Britannia del V secolo, immersa in una dimensione fantastica dove troviamo Re Artù, Beowulf, Tolkien. Da questa storia il produttore hollywoodiano Scott Rudin, aveva annunciato Ishiguro all'uscita del libro, aveva opzionato i diritti per la trasposizione cinematografica.
Ishiguro, che ha "conservato" l'eleganza stilistica della cultura nipponica benché si sia trasferito da bambino in Inghilterra, è anche l'autore di "Un pallido orizzonte di colline" del 1982, "Un artista del mondo fluttuante" (1986), con cui ha vinto il premio Withbread, "Gli inconsolabili" (1995) e "Quando eravamo orfani" (2000).