"I pesci non hanno sentimenti" è la storia a fumetti di un'inquietudine giovanile, in fuga dalla città e alla ricerca di una nuova esistenza
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Rino vuole salvarsi dal consumismo e da un carattere introverso, maniacale, insoddisfatto. Unica valvola di sfogo: scrutare le facce di sconosciuti per rintracciarvi potenziali criminali, componendo il proprio album di 'figurine lombrosiane'. Sarà Jonathan a mostrargli un'alternativa: la comunità 'freegan' dei boschi. Edito da Cononino Press e Fandango, "I pesci non hanno sentimenti" è il nuovo graphic novel di Michele Petrucci (132 pagg., 16 euro).
Niente smartphone, niente social: nella comunità dove Rino decide di fuggire sono solo il rapporto con la terra e la capacità di stare con se stessi a contare. La comune di Piccola Terra propone una vita lontana dalla stabilità, ed è esattamente quello che serve al protagonista del fumetto: troppo stanco del suo lavoro monotono e troppo insofferente per un brutto rapporto col padre. Sposando un nuovo stile di vita, oltre ad inseguire un post-moderno "mito del buon selvaggio" Rino conoscerà anche l'amore per Maia. E dovrà imparare il rispetto di nuove regole: quelle imposte da Zaia, il capo del villaggio primitivo. La rigidità di una vita pre-agricola lo porterà gradualmente a trovare la sua pace, sebbene attraverso un percorso doloroso.
Ecco un estratto del libro per i lettori di Tgcom24