AVEVA 84 ANNI

Roma, morto il giornalista e scrittore Giampaolo Pansa

Era nato a Casale Monferrato, è stata una storica firma del Novecento: memorabili i suoi reportage sulla Strage del Vajont  sull'attentato di Piazza Fontana e sullo scandalo Lockheed

12 Gen 2020 - 22:20
 © Ansa

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Si è spento ad 84 anni il giornalista e scrittore Giampaolo Pansa. E' stato un protagonista del giornalismo italiano del Novecento. E' stato vicedirettore di Repubblica sotto Eugenio Scalfari e condirettore de "L'Espresso". Negli anni 70 è stata una firma storica anche per il Corriere della Sera contribuendo al successo del giornale con numerosi scoop.

Piemontese di  Casal Monferrato, sposato e separato, Pansa  è morto a Roma assistito dalla sua compagna, la scrittrice Adele Grisendi . Nel 2016 aveva perso
il figlio Alessandro, ex ad di Finmeccanica  morto di malattia a 55 anni.

Giornalista autorevole, dalla Stampa  al Corriere della Sera e Repubblica (di cui fu anche vicedirettore),  passando per il settimanale Panorama  e l'Espresso e poi ancora il Messaggero e il Giornale,  un grande gusto per la provocazione,  è stato anche storico, autore di romanzi e saggi in gran parte incentrati sugli anni della guerra partigiana, un argomento che era stato  anche al centro della sua tesi di laurea iin Scienze Politiche , dove era stato allievo dello storico Alessandro Galante Garrone.

Dagli esordi torinesi con un memorabile reportage sulla Strage del Vajont  agli articoli sull'attentato di Piazza Fontana e quelli sullo scandalo Lockheed, nella sua lunga carriera  ha messo a segno tanti colpi. Sua per esempio  l'espressione "Balena Bianca" per definire la democrazia cristiana. Alla fine degli anni 80 del Novecento lancia  dalle pagine di Panorama la sua  celebre rubrica Il Bestiario , che poi porta sull'Espresso ed infine su Libero.

Tra i libri più  noti , il Sangue dei vinti , nel quale  mette a punto le sue idee  poi accusate di revisionismo sulla Resistenza , Bellla Ciao controstoria della Resistenza,. Provocatore fino all'ultimo con un autoritratto intitolato Quel fascista di Panza e poi con un pamphlet su Salvini  "ritratto irriverente di un seduttore autoritario".

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