Fino al 12 febbraio 2017

Roma ospita Edward Hopper al Vittoriano: 60 le opere esposte

Fu uno dei protagonisti assoluti della scena artistica di inizio secolo: i suoi dipinti mostrano un realismo tagliente e provocante

04 Ott 2016 - 10:39

Edward Hopper giunge a Roma con 60 tra i suoi dipinti più celebri. Fino al 12 febbraio 2017 al Complesso del Vittoriano sarà possibile ammirare alcune delle opere realizzate dal pittore del realismo americano tra il 1902 e il 1960. L'artista fu uno dei più amati dai grandi registri della scena internazionale. Ed è proprio il suo rapporto con il cinema ad essere protagonista di una sezione inedita della mostra.

La mostra, curata da Barbara Haskell del Whitney Museum of American Art, in collaborazione con Luca Beatrice, mette in evidenzia i paesaggi pieni di luce e la vita borghese di inizio secolo. Grazie ai prestiti del Whitney Museum di New York sono esposti i più grandi capolavori del pittore come Le Bistro or The Wine Shop (1909), Summer Interior (1909), New York Interior (1921), South Carolina Morning (1955) e Second Story Sunlight (1960).

Il fulcro dell'esposizione non può che essere il complesso e seducente olio su tela Soir Bleu della lunghezza di circa due metri e realizzato nel 1914 a Parigi. Intitolato come il primo verso di Sensation, poesia di Rimbaud, ritrae con un realismo quasi scioccante un gruppo di personaggi sulla terrazza di un cafè parigino: una coppia di borghesi, un ufficiale, un pierrot, una prostituta, un protettore e un uomo barbuto. L'opera dalle dimensioni impressionanti travolge chi la guarda immergendolo nella Parigi di inizio secolo.

Una sezione del tutto inedita spiegherà ai visitatori il rapporto particolare che intercorreva tra Hopper e il cinema americano. I suoi dipinti proprio per la forte carica realista erano una fonte di ispirazione per registi come Hitchcock e Dario Argento. Infatti, il primo volle costruire la casa di Psyco come la dimora dell'opera la Casa vicino alla ferrovia mentre il secondo riproduce la sequenza del bar come Nighthawks. Hopper fu fonte di ispirazione anche al grande David Lynch così come Wim Wenders in Paris, Texas e Todd Haynes in Lontano dal Paradiso e i fratelli Coen in L'uomo che non c'era.

La retrospettiva è stata organizzata e prodotta da Arthemisia group con il Whitney Museum of American Art di New York sotto l’egida dell’Istituto per la storia del Risorgimento italiano, con il patrocinio della Regione Lazio, in collaborazione con Assessorato alla Crescita culturale

Edward Hopper
Complesso del Vittoriano
Via di San Pietro in Carcere - Roma
1 ottobre 2016 - 12 febbraio 2017
Per informazioni su orari e biglietti clicca qui

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