L'esposizione, presentata all'interno di Arf! Festival, è pensata per avvicinare i più giovani al genio del fumetto che a soli 18 mesi realizzò il primo disegno
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"Mai tornare indietro, neanche per prendere la rincorsa". E' una delle frasi più celebri di Paz, un aforisma spesso sulla bocca dei giovani che però molte volte sanno poco su chi l'ha inventato. La mostra "Andrea Pazienza, trent'anni senza" è stata pensata non solo per ricordare l'artista scomparso a Montepulciano (Siena) nel 1988 a soli 32 anni, ma anche per avvicinare i ragazzi al genio italiano del fumetto. I più giovani sono infatti il pubblico privilegiato dell'esposizione al Mattatoio di Roma dal 25 maggio al 15 luglio.
L'esposizione accoglie più di cento opere prestate dalla moglie Marina Comandini e dai fratelli. Inoltre viene rivelato il più grande pannello mai realizzato, scoperto a casa del regista Matteo Garrone. C'è poi un altro inedito: il ritratto originale a colori di Stefano Tamburini, co-fondatore delle riviste Cannibale e Frigidaire. Nel percorso espositivo ci sono bozzetti, vignette, l'esordio di Pentothal: il personaggio che raccontava la Bologna del '77. Perché come ha detto Pier Vittorio Tondelli: "Pazienza è riuscito a rappresentare, in vita e anche in morte, il destino, le astrazioni, la follia, la genialità, la miseria, la disperazione di una generazione che solo sbrigativamente, solo sommariamente chiameremo quella del '77 bolognese”.
Non poteva mancare in mostra Massimo Zanardi, il personaggio immaginario creato da Paz. L'esposizione si propone di raccontare soprattutto l’Andrea Pazienza fumettista, con una particolare attenzione appunto a un’intera nuova generazione di lettori, attraverso una ricca selezione di opere: da Aficionados e Le straordinarie avventure di Penthotal dei primissimi anni ’80, passando per Tormenta e La leggenda di Italiano Liberatore, fino a quello che probabilmente è il più importante, esorcizzante e traumatizzante graphic novel italiano del XX Secolo: Gli ultimi giorni di Pompeo, il fumetto ritenuto "un pezzo della letteratura disegnata".
Roberto Benigni ha definito Paz: "Il capostipite di una grande scuola che non ha avuto poi nessun allievo prediletto perché era inimitabile, un talento irripetibile”. La mostra vuole raccontare tutto sul genio del fumetto italiano le cui prime parole furono "carta e matita" e che fece il suo primo disegno a 18 mesi mentre a 15 anni rappresentò la sua bara.
L'esposizione è presentata da "Arf! Festival", giunto alla sua quarta edizione, che si tiene a Roma dal 25 al 27 maggio e che vedrà molti ospiti importanti: da Enrique Breccia ad Altan, da Giacomo Bevilacqua a Zerocalcare e tanti altri. Oltre a Pazienza, nel weekend del Festival, sono state allestite altre cinque mostre di cui sono protagonisti Alessandro Barbucci, il disegnatore di Disney Italia; lo spagnolo Jordi Bernet con un'esposizione dedicata a Tex; il croato Danijel Zezelj fumettista per Marvel, Dc Comics e tanti altri; Francesco Guarnaccia, vincitore del Premio Bartoli 2017. Infine anche la mostra dedicata alle tavole originali di Will Eisner, il “padre” del moderno graphic novel.
Riapre, inoltre, un'area dedicata ai nuovi talenti: la Job Arf!, uno spazio dove poter mostrare a editor e case editrici il proprio portfolio con idee, progetti e creatività. E Arf! Kids: lo spazio dedicato ai bambini, con laboratori creativi.