Dopo il minuto di raccoglimento, seguito da un lungo applauso, l'orchestra ha suonato l'Inno di Mameli: ? cominciata quindi la "La Traviata" di Giuseppe Verdi che inaugura la stagione scaligera 2013/2014
Un minuto di silenzio e una standing ovation per Nelson Mandela. Si ? aperta cos? la Prima della Scala con "La Traviata" diretta da Daniele Gatti. Subito dopo l'orchestra ha suonato l'Inno di Mameli. "Milano e la Scala - ha detto il maestro - desiderano ricordare Mandela". Tanti gli ospiti vip: a cominciare dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, assente invece il presidente della Camera Laura Boldrini. Fuori dal teatro proteste e momenti di tensione.
"Volevo chiedere un minuto di silenzio - ha poi proseguito Gatti - ma questo applauso ? stata la testimonianza pi? grande per un uomo che ha dimostrato l'umanit? pi? viva". Subito dopo il maestro ha chiesto comunque il minuto di applauso che ? terminato quando sono partite le note dell'Inno nazionale.
APPLAUSI E BUU PER L'OPERA - Luci e ombre per la prima de "La Traviata". Al termine dell'opera ci sono stati undici minuti di applausi ma anche dei "buu" tutti per la regia del russo Dmitri Tcherniakov. "I talebani sono dappertutto": cosi' il sovrintendente del Teatro alla Scala ha commentato i fischi. "Sono felice, pi? che felice", ha detto spiegando che "l'allestimento non ? l'Opera, ? una piccola parte della regia". "Non potevo sperare di pi?, uno spettacolo deve creare reazioni - ha spiegato - le contestazioni sono arrivate dai tradizionalisti, ma sono cose normali, me ne aspettavo anche di pi?".
GLI OSPITI VIP - Il primo ad arrivare ? il presidente del Senato Pietro Grasso, seguito dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che con la moglie Clio ? stato assediato dai flash dei fotografi e accolto tra applausi e qualche fischio di contestazione. Quasi contemporaneamente sono arrivati anche il presidente di Confcommercio Carlo Sangalli, il presidente della regione Lombardia Roberto Maroni che debutta accompagnato dalla moglie Emilia Macchi. , il commissario del Padiglione Italia di Expo 2015 Diana Bracco e il presidente del Tribunale di Milano Livia Pomodoro. Arrivano anche il presidente della Commissione europea Manuel Barroso, il ministro alla Cultura Massimiliano Bray e l'ex premier Mario Monti. Tra il pubblico, a sorpresa, anche lo stilista Giorgio Armani: "Amo molto Traviata e non volevo perdermela, ? un'emozione perch? ? molto che non faccio social". Tra gli ospiti inattesi della serata, John Elkann e la moglie Lavinia, in un abito lungo e bianco di Valentino con bolero di pelliccia coordinato. Immancabile il sindaco di Milano Giuliano Pisapia insieme alla moglie Cinzia Sasso che pare abbia proposto alla Scala insieme al presidente Napolitano di aprire la rappresentazione con un minuto di silenzio in onore di Nelson Mandela. E poi tutti gli habitu? della Prima, da Claudia Buccellati a Carla Fracci, dalla pr Laura Teso al melomane Saverio Borrelli, da Gabriella Domp? a Lella Curiel e Daniela Javarone. Grandi assenti il presidente della Camera Laura Boldrini e il ministro dell?Economia Fabrizio Saccomanni. Il ministro della Giustizia Annamaria Cancellieri ha scelto invece di assistere alla Prima nel carcere di San Vittore, sul megaschermo allestito dal Comune. E' arrivata invece tardi per colpa dei tacchi e le maschere della Scala sono state inflessibili e l'hanno lasciata fuori come vuole la regola: arrabbiata, Marina Ripa di Meana si ? rassegnata alla perdita del primo atto di Traviata. Curioso il copricapo con tanti ragni abbinato a un semplice e castigato abito nero, tutto di sua creazione. "I ragni portano ricchezza, li ho scelti - ha raccontato - contro la crisi".
LE PROTESTE - Non potevano mancare le proteste. Inquilini sfrattati e operai in cassa integrazione in primis. E non sono mancati neanche momenti di tensione quando ? arrivato un gruppetto di giovani di Forza Italia con l'intenzione di contestare le autorit?. Iniziativa che per? ha scatenato le proteste del resto dei manifestanti che hanno tentato di accerchiarli. Immediato l'intervento delle forze dell'ordine che scortavano i giovani "azzurri", che si sono subito allontanati.