L'autrice di "Va dove ti porta il cuore" ha spiegato, nonostante il passo indietro dai suoi impegni, continuerà a scrivere
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"Mi ritiro dalla vita pubblica perché non ho più energie per muovermi. Soffro di una sindrome neurologica, quella di Asperger, che dà tanti vantaggi, come una memoria spaventosa, ma anche tanti svantaggi, soprattutto dopo 50 anni". Così Susanna Tamaro ha annunciato giovedì, nel giorno del suo 62esimo compleanno, un passo indietro dai suoi impegni, che non la porteranno comunque a smettere di creare. "Scelgo di rimanere a casa per poter ancora scrivere", ha infatti spiegato.
Il successo di "Va dove ti porta il cuore" Nel corso di un evento oraganizzato ad Orvieto, proprio per festeggiare il suo compleanno, Tamaro ha ripercorso la sua carriera, a partire dal successo del 1994 da oltre 15 milioni di copie di "Va dove ti porta il cuore".
"All'inizio - ha spiegato -, quando ho visto che Va' dove ti porta il cuore era primo in classifica ho pensato ad un errore. Poi ci è rimasto per tre anni. Il libro ha parlato a tutto il mondo, evidentemente ha toccato qualcosa di umano che lega tutti e questa è una ricchezza enorme per uno scrittore. Ho risposto a migliaia di mail e lettere, poi ho scoperto che solo Hermann Hesse lo faceva".
"Per anni ho ricevuto minacce, anche di morte" L'arrivo del successo però, oltre che la ricchezza materiale ("i soldi mi mettevano angoscia, non sapevo che farmene, per questo nel 2000 ho donato tutto ad una fondazione creata per promuovere progetti per le donne" ha detto Tamaro) ha portato anche le critiche. "Per 10 -15 anni - ha continuato la scrittrice - ho ricevuto attacchi a 360 gradi da tutte le parti, anche minacce di morte. C'era un clima di caccia alle streghe, perché ero io la strega. Uno zoccolo di odio molto grave, a causa dei media. Per un'artista molto sensibile come me è stato terribile. Ne ho sofferto molto e mi ha tolto la gioia di scrivere che avevo prima".
La scelta di vivere in Umbria L'Umbria, dove vive da 30 anni (nel comune di Porano) e il contatto con la natura, la fanno tornare però in pace con il mondo. "Fortunatamente - ha detto Tamaro - sono molto distratta e non ricordo di essere una persona famosa, questo mi permette una vita più rilassata. Sono molto legata alle mie origini, ma in Umbria c'è un tempo ottocentesco, non c'è fretta, c'è arte, cultura e un livello di relazioni umane bello, caldo. È importante essere venuta qua - ha concluso Tamaro -, perché mi ha permesso di scrivere libri importanti".
L'annuncio del ritiro dalle scene Poi l'annuncio di essere costretta a ritirarsi dalla vita pubblica per la sindrome di Asperger. "Una patologia che dà tanti vantaggi - ha spiegato - ma anche tanti svantaggi, soprattutto dopo 50 anni. Finché ero giovane ho potuto gestirla, dopo i 50 ho cominciato a peggiorare. Non posso più muovermi, viaggiare, fare incontri, non ho più forza per farlo e dovendo scegliere scelgo di rimanere a casa per poter ancora scrivere". Ma, ha quindi concluso, "non è un ritiro per il disgusto del mondo".