Uscito per Mondadori, ripercorre le tre settimane prima dello storico concerto sul tetto degli Apple Studios a Londra e lo fa attraverso le conversazioni inedite della band
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Era il 30 gennaio 1969 quando sul tetto degli Apple Studios di Londra i Beatles si esibivano in quella che sarebbe stata la loro ultima performance pubblica. "The Beatles: Get Back", il libro edito in Italia da Mondadori, racconta le tre settimane che precedettero quel concerto leggendario, durante le quali i quattro ragazzi di Liverpool registrarono il loro ultimo album "Let it be" (1970).
Il libro - "The Beatles: Get back" è il primo libro ufficiale dedicato alla storica band, dopo il bestseller internazionale "The Beatles Anthology" (2000), disponibile in dieci edizioni, compresa quella in italiano. Il volume, arricchito da una prefazione di Peter Jackson e da un'introduzione di Hanif Kureishi, racconta, attraverso le conversazioni tra John, Paul, George e Ringo - trascritte da John Harris -, la creazione del loro ultimo album. Nelle 240 pagine che lo compongono sono state infatti trascritte le 120 ore di registrazione delle sessioni in studio di quelle settimane, accompagnate inoltre da centinaia di immagini inedite, tra cui le foto scattate da Ethan A. Russel e Linda McCartney.
L’ultimo anno della band - L'uscita, il 12 ottobre, in contemporanea in tutto il mondo, anticipa il documentario in tre episodi "The Beatles: Get Back", a cura di Peter Jackson, disponibile in esclusiva su Disney+ il 25, 26 e 27 novembre.
Il film, che porta la firma del regista premio Oscar (sue sono le trilogie dedicate a "Il Signore degli Anelli" e "Lo Hobbit"), racconterà quelle sessioni utilizzando le 55 ore di ripresa originaria - realizzata da Michael Lindsay-Hogg nel 1969 con una pellicola da 16mm ora restaurata -, e le 120 ore di registrazione audio per lo più mai ascoltate. Dallo stesso filamato restaurato provengono alcuni frame in alta risoluzione presenti nel libro.
Un punto di vista inedito - "The Beatles: Get back" accompagna il lettore in un viaggio fino al 1969 e lo fa attraverso le parole dei suoi protagonisti. L'ultimo anno dei Beatles come band: The Beatles ("The White Album") era ancora primo in classifica, quando il gruppo si riunì a Londra per un nuovo progetto, inizialmente intitolato "Get Back". In 21 giorni, prima ai Twickenham Film Studios e poi nei loro nuovissimi Apple Studios, con fotocamere e registratori a nastro per documentare il lavoro quotidiano, la band prova un'enorme quantità di canzoni, vecchie e nuove, in preparazione a quello che sarà il loro ultimo concerto dal vivo.
Secondo la leggenda, il 1969 rappresentò un momento buio per la band, a un passo dallo scioglimento. "In realtà – scrive Kureishi nell’introduzione del libro - è stato un momento estremamente produttivo per loro, durante il quale hanno creato alcuni dei loro pezzi migliori. E in questo libro abbiamo il privilegio di assistere alle loro prime prove, agli errori, alle divagazioni e alle digressioni, alla noia, all’esaltazione, all’improvvisazione giocosa e alle svolte improvvise che hanno portato a quello che di loro conosciamo e ammiriamo". D'altronde, quelle tre settimane costituiscono l’unica occasione in cui i quattro sono stati filmati estensivamente mentre lavorano in uno studio.
Le foto - L'apparato grafico costituisce una parte centrale del volume, grazie alle foto scattate direttamente da Ethan A. Russell e Linda McCartney. Russel, fotografo candidato più volte ai Grammy, è l'unico ad aver scattato le immagini di copertina di dischi dei Beatles, dei Rolling Stones e degli Who. Linda Eastman – che si sarebbe sposata con Paul due mesi dopo - ha raccontato con i suoi scatti la rivoluzione musicale degli anni '60, fino a essere la prima donna a scattare l’immagine di copertina della rivista Rolling Stone.
Il 15 ottobre usciranno inoltre per Universal Music le nuove edizioni speciali di "Let It Be" in digitale e cinque formati fisici in CD e vinile tra cui una versione Super Deluxe con libro di 105 pagine, nuovi Mix Stereo, 5.1 Surround E Dolby Atmos e arricchite con registrazioni di sessioni, prove e jam in studio mai pubblicate prima d’ora, oltre a "Get Back", l'lbum inedito con il mix di Glyn Johns del 1969. Il disco è stato rimixato da Giles Martin con il fonico Sam Okell, usando come guida la versione "prodotta su album" da Phil Spector e riprendendo le registrazioni originarie effettuate negli studi di Twickenham, nello studio della Apple e sul terrazzo della Apple del gennaio 1969.