Negli scavi di Giugliano, nel napoletano, aperto per la prima volta un varco nel sarcofago grazie a un intervento mirato. Tra i resti c'era un cadavere con il sudario
© Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio per l'area metropolitana di Napoli
Nella Tomba del Cerbero, nel comune campano Giugliano, sono stati trovati resti umani di 2000 anni fa. Una scoperta resa possibile da un intervento mirato. Gli esperti hanno prima ispezionato con una microcamera il sarcofago trovato durante gli scavi di questi mesi, per poi aprirsi un varco al suo interno.
Le attività di scavo, coordinate dall'archeologa, Simona Formola, hanno portato alla scoperta eccezionale di un cadavere in ottimo stato di conservazione messo in posizione supina. Era coperto da un sudario, circondato da elementi di corredo, tra cui diversi unguentari e strigili (strumenti usati per pulire e ungere il corpo). Tutti oggetti che lasciano ipotizzare si trattasse del capostipite della famiglia: il mausoleo sarebbe stato dunque realizzato per lui.
Probabilmente la salma si è mantenuta integra, nonostante siano trascorsi due millenni, per effetto della mineralizzazione dovuta alle particolari condizioni climatiche della camera funeraria nella quale è stata rinvenuta. Anche le analisi lasciano ipotizzare che il corpo degli inumati possa essere stato trattato con creme a base di chenopodio e assenzio, che avrebbero favorito una migliore conservazione.
"La Tomba del Cerbero continua a fornire preziose informazioni sul territorio flegreo nei pressi di Liternum, ampliando la conoscenza del passato, e offrendo opportunità per ricerche anche di carattere multidisciplinare" - ha commentato il soprintendente Mariano Nuzzo - Negli ultimi mesi, infatti, le analisi di laboratorio condotte sui campioni prelevati in corrispondenza degli inumati e dei letti deposizionali hanno restituito una notevole quantità di dati circa il trattamento del corpo dei defunti e il rituale funerario messo in atto, arricchendo notevolmente il panorama delle nostre conoscenze". Un lavoro di squadra guidato appunto dalla soprintendenza, che ha visto impegnati archeologi, tecnici, antropologi, paleobotanici e chimici.
Le indagini all'interno della Tomba del Cerbero proseguono anche in vista della ripresa degli scavi nella necropoli che la circonda. Verranno restaurati anche gli affreschi, il tutto con finanziamenti del ministero della Cultura, come annunciato dal ministro Gennaro Sangiuliano, che lo scorso novembre aveva visitato il sito dopo la scoperta avvenuta il mese prima dell'eccezionale tomba a camera, inviolata e in perfetto stato.
Procedure complesse sono state messe in atto per le analisi sui tessuti dalla professoressa Margarita Gleba del laboratorio dell'Università degli Studi di Padova, per determinare la struttura dei filato, il tipo e la qualità dei tessuti, per trarne informazioni anche di carattere culturale e sociologico. Nei prossimi mesi, la prosecuzione delle indagini archeologiche e delle attività di campionatura e analisi in laboratorio consentirà di raccogliere ulteriori dati interessanti, utili a raccontare la storia di questi esseri umani vissuti migliaia di anni fa.