Secondo un'indagine dell'Istituto Nazionale Ricerche Turistiche il patrimonio artistico è la seconda motivazione di vacanza nel nostro Paese dopo quella naturalistica
Torino © Ansa
Nel 2022 sono state oltre 142 milioni le presenze dei turisti in Italia tra pernottamenti in strutture ricettive e alloggi in abitazioni private. È quanto emerge da un'indagine sul turismo culturale realizzata dall'Istituto Nazionale Ricerche Turistiche (Isnart) per l'Osservatorio sull'Economia del Turismo delle Camere di Commercio.
Secondo l'indagine di Isnart degli oltre 142 milioni di turisti culturali in Italia nel 2022, più della metà è costituita dai flussi italiani (un 55% che si traduce in 78,8 milioni di presenze); mentre la quota internazionale si attesta sui 63,6 milioni. A crescere è anche la voglia dei visitatori di scoprire posti nuovi, fuori dalle "rotte tradizionali": un interesse segnalato dal 20% degli intervistati, rispetto al 14,3% del 2019 e fenomeno che rappresenta un possibile riflesso delle restrizioni pandemiche, che possono aver alimentato nel turista il desiderio di "evadere" e visitare nuove mete. Quindi non solo città d'arte, ma anche borghi e piccoli centri delle aree interne del Paese. Chi viaggia per motivi culturali spende anche molto di più al giorno del turista medio italiano per gli acquisti di beni e servizi durante la vacanza: 93 euro medi contro 74 euro. Un trend di spesa significativo, che supera anche i 70 euro registrati nel 2019. Il budget destinato all'alloggio si attesta sui 61 euro al giorno. Triplica, in parallelo, l'attenzione al rapporto qualità-prezzo (dal 4,1% del 2019 al 13% del 2022), complice lo shock inflazionistico del periodo attuale.
"Un turista su 5 è alla ricerca di nuove esperienze e destinazioni da scoprire", sottolinea Loretta Credaro, neo Presidente Isnart. "Questo è un fenomeno emergente da non sottovalutare nella programmazione dell'offerta turistica locale e che ha l'obiettivo di mettere in luce anche le piccole eccellenze del territorio. Il buon rapporto qualità/prezzo è un must del turismo culturale che rappresenta un fattore decisivo di scelta per italiani e stranieri, complice anche il carovita degli ultimi mesi. La tendenza, sempre più condivisa tra la domanda turistica, è rivolta a una ricerca di qualità dell'intero sistema di offerta locale".
Dall'indagine di Isnart, l'identikit del turista culturale assume un profilo trasversale: attento alla cultura, alla ricerca e all'apprezzamento del patrimonio storico-artistico e architettonico, senza però tralasciare "tesori" turistici d'altra forma da scoprire. I turisti culturali italiani appaiono più attratti dalla combinazione con le destinazioni naturalistiche (22,2%). I turisti stranieri, invece, sono guidati dalla voglia di novità (22%), unita a quella di scoprire l'enogastronomia tipica locale (18,1%). Una volta a destinazione, il turista culturale si dedica naturalmente a visite in centri storici (35,3%), monumenti (30,1%), palazzi e castelli (28%), musei (25,3%) e siti archeologici (18%). Ma il dato più interessante è quello che vede il turista culturale fare anche tante escursioni e gite nella natura (57,1%), più del turista medio italiano (47%). Un interesse che appare cresciuto "con la pandemia", visto che nel 2019 i turisti culturali che si dedicavano a escursioni e gite ammontavano al 30,3%. Il web gioca un ruolo fondamentale nella diffusione di informazioni logistiche ed esperienziali, per il turista culturale. Nella scelta della destinazione ideale, infatti, un turista culturale su due si fa influenzare da Internet, quota che resta invariata guardando al 2019 e che, in parallelo, è superiore a quella associata al turista medio italiano nel 2022 (33,0%).