Il dietrofront arriva dopo l'accordo tra il direttore del museo e il ministero russo della Cultura: "Proteggiamo i ponti tra Russia e Italia"
"I ponti della cultura si fanno saltare in aria per ultimi. Ora è il momento di proteggerli". Nell'attuale momento di sangue e di guerra, le parole del direttore generale del museo Ermitage di San Pietroburgo Mikhail Piotrovsky accendono una piccola speranza. Così, infatti, ha annunciato l'accordo con il ministero della Cultura russo: la richiesta di un ritiro immediato delle opere in prestito dal museo, avanzata nei giorni scorsi, è attenuata. "I dipinti di Tiziano e Picasso - comunica Piotrovsky - continuano a rimanere appesi alle pareti dei musei italiani. Dispiace molto che le relazioni culturali tra Italia e Russia siano crollate in un tale buio. Ne usciamo solo se conserviamo l'atmosfera di buona volontà e benevolenza". A riportare la buona notizia Maurizio Cecconi, segretario generale di Ermitage Italia, che da molti giorni si sta occupando con i curatori e i protagonisti della vita culturale dell'Ermitage dei prestiti effettuati dal Museo russo ad enti e istituzioni italiani: "Un primo significativo risultato".
"Dobbiamo metterci chiaramente d'accordo - ha aggiunto il direttore del museo russo, oltre 3 milioni di opere su quasi 400 sale, uno dei più prestigiosi e visitati al mondo - su quando e soprattutto in che modo le opere torneranno all'Ermitage. Teniamo informato il Centro Ermitage Italia, anche se le sue attività operative sono state sospese, e i nostri partner italiani. Spero che l'Italia possa contribuire a creare un nuovo meccanismo di interazione tra le istituzioni culturali vista una lunga tradizione nazionale di amore e rispetto alla cultura, all'arte e ai musei".
"L'odierna situazione museale deve mostrare un modo di risolvere problemi seri in un mondo molto complicato per non diventare uno strumento di lotta politica. Abbiamo bisogno di nuovi approcci e accordi senza un ritorno alla retorica della Guerra Fredda", conclude Piotrovsky.
In particolare i dipinti citati da Piotrovsky sono la "Giovane donna" di Picasso, esposta per la prima volta in Italia fino al 15 maggio a Palazzo Rhinoceros, sede della Fondazione Alda Fendi e la "Giovane donna con cappello piumato" di Tiziano, esposta alla mostra di Palazzo Reale "Tiziano e la figura della donna veneziana nel '500" fino al 5 giugno.
Restano in Italia fino alla chiusura della mostra (27 marzo) anche le 25 opere della rassegna dedicata al Grand Tour alle Gallerie d'Italia, sempre a Milano. "Intesa Sanpaolo - spiega una nota - conferma che, grazie all'accordo raggiunto dall'Ermitage di San Pietroburgo con il ministero della Cultura russo in base al quale viene attenuata la richiesta di un ritiro immediato delle opere prestate dal museo alle Gallerie d'Italia, si potrà fare in modo che le opere russe possano rimanere esposte al pubblico nella mostra 'Grand Tour' a Milano fino alla sua chiusura il 27 marzo, come inizialmente previsto, con le ricadute positive per i visitatori della mostra".
Ti potrebbe interessare anche: