di Mariangela Rossi

"Un abbraccio da Kiev. Lettera a una bambina rinata": la storia di un'adozione dall'Ucraina

Un viaggio, ma anche un percorso dell'anima, di speranza, di resistenza, di fuga, nel tentativo di rifarsi una vita 

14 Giu 2022 - 15:08

Una lunga attesa di adozione per una coppia di aspiranti genitori e un viaggio che sembrava infinito, durato quasi tre mesi e iniziato nel dicembre 2011, in una regione oggi tornata centrale nel conflitto tra Russia e Ucraina, il Donbass. Inizia così il libro "Un abbraccio da Kiev. Lettera a una bambina rinata" (Solferino, 128 pp., 11,90 euro), di Mariangela Rossi. Un viaggio, dall'Ucraina all'Italia, ma anche un percorso dell’anima, di speranza, di resistenza, di fuga, nel tentativo di rifarsi una vita. Con una sfida, quella di oltrepassare nuovi confini. Fisici ed esistenziali. E un nuovo ritrovarsi che dà il via alla narrazione, quello dell'autrice con Elèna, la donna che l'aveva accompagnata nell'adozione di Anastasia e che adesso è appena riuscita a fuggire dall'Ucraina in guerra.

© Ufficio stampa

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La trama - Nell'inverno del 2012, Mariangela (l'autrice dle libro) e suo marito Michele hanno viaggiato in Ucraina per adottare, nella regione di Luhansk, nel Donbass, una bambina di nove anni, Anastasia: lunghi mesi in un Paese bellissimo e difficile, per tanti aspetti europeo, ma con il sapore di un altrove. Oggi, la guerra in Ucraina porta in Italia l'interprete che li aveva seguiti allora, Elèna, fuggita dalla sua città in fiamme e sfollata a Bergamo. È un ritrovarsi commovente e amaro, segnato dal racconto delle bombe, della paura, dall'angoscia di chi si è lasciato alle spalle tutto, anche un figlio che è rimasto a disposizione del suo Paese, pronto a difenderlo.

Mariangela, mentre parla con questa amica di allora, testimone oggi di un atroce conflitto, sente uno strappo al filo della memoria: lei, la sua storia, non l'ha mai raccontata. Quella dell'incontro più emozionante della sua vita, che la lega indissolubilmente a un Paese oggi dilaniato. Così decide di farlo, in una lettera appassionata ad Anastasia, che allora aveva nove anni e ora è una ragazza italiana. Un racconto che ripercorre un'avventura, illumina un popolo e una terra, spiega il senso dell'accoglienza come necessità umana. Madre e figlia, infine, si interrogano insieme: cos'è la pace, cosa l’appartenenza? Queste pagine intense ci offrono uno sguardo intimo e partecipe sull'Ucraina, sulla sua anima e sulle sue tensioni. Una storia che la guerra rende di scottante attualità ma che l'amore rende universale: la maternità come scelta capace di valicare ogni frontiera.

L'autrice - Mariangela Rossi, genovese con origini toscane e con base a Milano da molti anni, è giornalista e collabora con diverse testate del Gruppo RCS. È specializzata in cultura dei viaggi, società, hôtellerie, benessere e mondo olfattivo. Tra i suoi libri, "Dillo con un profumo" (Tea, 2014). È stata relatrice al master di Turismo Business School Sole 24 Ore (2009 e 2010) e fa parte del consiglio di Fondazione AIRC per la ricerca sul cancro – Liguria.

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