Con "Un drago a forma di nuvola" il grande cinema e il fumetto italiano aprono un dialogo proficuo e intenso
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Arriva in libreria "Un drago a forma di nuvola", la storia scritta dal maestro Ettore Scola, regista icona del cinema italiano, che è diventata un graphic novel affidato alle matite e ai pennelli di Ivo Milazzo, l'amatissimo creatore grafico di Ken Parker (Bao Publishing, 104 pagine, 17 euro).
"Un drago a forma di nuvola" è stato considerato per lungo tempo l'ultimo film di Ettore Scola, già sceneggiato dall'indimenticabile Furio Scarpelli (1919 – 2010), con la collaborazione di Silvia Scola e ambientato a Parigi, pensando a un cast di stelle come Gerard Depardieu e Audrey Tatou. Un contrasto con la casa di produzione bloccò l'inizio delle riprese e aprì a questa splendida storia crepuscolare la via verso un altro linguaggio che non fosse quello cinematografico: il fumetto.
La passione di Scola per la nona arte è cosa già nota, basti ricordare la mostra di quelli che ha chiamato “scarabocchi personali”: schizzi, vignette, caricature e bozzetti per scenografie apparsi nella mostra "Disegni", all'Accademia di Francia a Roma, nel 2009.
Dall'incontro dei due maestri Scola e Milazzo inizia una nuova avventura in cui il grande cinema e fumetto italiano aprono un dialogo proficuo e intenso, in questo raffinato e commovente romanzo grafico che racconta la storia di un amore impossibile.
Ettore Scola (1931) comincia collaborando con il giornale umoristico "Marc’Aurelio". Dalla metà degli anni '50 scrive sceneggiature, ed è coautore dei copioni de Il sorpasso (1962) e I mostri (1963) di Dino Risi. Debutta alla regia nel 1964 e lavora negli anni seguenti con tutti i maggiori attori italiani, da Sordi a Manfredi, da Tognazzi a Mastroianni. I suoi maggiori successi sono la commedia C'eravamo tanto amati (1974), Brutti, sporchi e cattivi (1976), con cui ha vinto il premio Miglior regia al Festival di Cannes, Una giornata particolare (1977), La famiglia (1987). Nella sua carriera ha collezionato ben quattro nomination agli Oscar nella categoria "Miglior film straniero" e sei David di Donatello.
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