Viaggi, avventure e impegno socialeLisca Bianca è pronta a salpare
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Una storia partita dal mare di Palermo, un veliero in giro per il mondo, un sogno che si era interrotto e che ora rinasce. Tgcom24 ha intervistato una delle anime di questo progetto
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Nel 1981 Sergio e Licia Albeggiani, due coniugi sessantenni con la passione del mare, investirono tutto in un veliero di legno costruito per coronare il sogno della loro vita: un'avventura alla scoperta del mondo. Quel veliero è il Lisca Bianca, protagonista di un'impresa epica, oltre che romantica, appuntata diligentemente in un diario di bordo che è poi diventato un libro dal titolo “Le Isole Lontane”. A distanza di trent'anni, da una comunanza di passioni tra il sociologo Elio Lo Cascio e il progettista Francesco Belvisi, nasce l'intenzione di ridare vita a questa storia abbandonata in una cantiere palermitano. E così, il 4 dicembre 2013, viene presentato ufficialmente il Progetto “LiscaBianca – navigare nell'inclusione”, un restauro “sociale” del mitico veliero che unisce la formazione e la crescita dei giovani svantaggiati delle comunità e dei centri di recupero a una storia siciliana che sa di mare, di tradizione e di cose buone. Intervistato da Tgcom24, Lo Cascio ci racconta l'ambiziosa iniziativa.
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Quando e come nasce il Progetto LiscaBianca?
L'idea nasce da una chiacchierata tra me e Francesco Belvisi nell'Aprile 2013. Io sociologo, lui progettista navale e ”inventore”, entrambi appassionati di vela ci siamo trovati davanti a una birra a parlare di Lisca Bianca. Io avevo appena finito di leggere il libro Le Isole Lontane di Sergio Albeggiani ed ero rimasto affascinato dalla sua avventurosa impresa. Siamo andati a vedere la barca abbandonata in un cantiere e dopo pochi giorni il Progetto era chiaro: restaurare la barca assieme a ragazzi in difficoltà per creare nuove opportunità di crescita e formazione e allo stesso tempo ridare vita e prestigio a una storia epica nella sua semplicità.
Qual è la storia di questo glorioso veliero?
Sergio e Licia Albeggiani, due coniugi siciliani pensionati, per amore dell'avventura e attratti dall'idea di vivere in mare, un bel giorno decidono di vendere tutto e investire su un Carol Ketch di 36' che chiameranno Lisca Bianca. Convinti di voler partire alla volta dell'Oceano per vivere una vita più semplice e seguire la loro passione per la vela, affidano la costruzione del veliero a Carlo Treviso, un mastro d'ascia palermitano di 25 anni. Nel 1981 intraprendono il loro primo giro del mondo e navigano a bordo della Lisca Bianca per tre anni. Percorrono 30mila miglia, tanto oceano, fanno diversi incontri che raccontano nel diario di bordo diventato poi il libro “Le Isole Lontane”. Il modello del veliero costruito a Porticello con dei legni molto pregiati, fu scelto dopo una scrupolosa ricerca di Sergio preoccupato di trovare un'imbarcazione adatta a sostenere un viaggio così lungo. Nel 1987 i due ormeggiano di nuovo a Palermo ma dopo poco tempo decidono di ripartire per un secondo giro, nel quale improvvisamente morirà Sergio colto da un malore. Licia torna allora con il veliero ma preferisce continuare a vivere a bordo in memoria del marito. Con il passare degli anni però, a causa degli alti costi di mantenimento, Lisca Bianca subisce un progressivo abbandono rischiando più volte la demolizione.
Chi sostiene l'iniziativa di restaurare l'imbarcazione?
L'Associazione Apriti Cuore e l'Istituto Don Calabria - con cui collaboro - hanno sposato a pieno l'iniziativa. Francesco invece si è attivato tramite la sua società Yam srl ed è stato formalizzato un protocollo d'intesa con l'Istituto Penale per i Minorenni di Palermo viste le potenzialità educative e formative del Progetto. La famiglia Albeggiani poi, ha donato la barca con l'impegno di utilizzarla, una volta restaurata, per navigazione a scopi sociali. Altri professionisti nel sociale stanno comunque mettendo a disposizione tempo e competenze a sostegno del progetto costituendo un team di lavoro eterogeneo e multidisciplinare: ingegneri, pittori, mastri d'ascia, skipper di grande esperienza come Checco Bruni e personalità della cultura come l'attore Luigi Lo Cascio si sono uniti volontariamente per promuovere Lisca Bianca.
Chi si occuperà del restauro? Sarà finanziato?
Da dicembre, nonostante le poche risorse, sono stati fatti passi da gigante. Grazie ai primi contributi di Unicredit, la barca è stata spostata da Palermo a Trabia nella sede della Comunità terapeutica gestita dall'Istituto Don Calabria, dove è stato allestito il cantiere in cui i ragazzi lavoreranno al restauro dello scafo. I pezzi smontabili invece sono stati portati all'Istituto Penale di Palermo e saranno restaurati da altri ragazzi in un laboratorio di falegnameria/carpenteria. La rete sociale, istituzionale, privata che si sta ampliando a sostegno del progetto ha attivato contributi e sponsorizzazioni che ci hanno permesso di iniziare e continuare il recupero del veliero. L'azienda Makita ad esempio, sta sostenendo Lisca Bianca con la fornitura esclusiva delle attrezzature necessarie al restauro, il Comune di Palermo con il patrocinio della Presidenza del Consiglio Comunale ha stanziato un budget iniziale utile a coprire i primi costi dell'operazione, soprattutto per le borse lavoro dei ragazzi, e simbolicamente per sensibilizzare e spronare i cittadini a sostenere il Progetto. Anche Fondazione San Zeno ha colto il valore dell'iniziativa coprendo circa il 20% dei costi fino ad ora sostenuti. . Nel corso di quest'anno comunque saranno organizzati eventi e attività di partecipazione e fundraising che consentiranno di estendere a tutti il coinvolgimento nell'impresa. Per chi volesse sostenere il restauro con un piccolo contributo, nel sito sono riportate le modalità per contribuire al progetto LiscaBianca.
Quale scopo si propone il progetto LiscaBianca?
Lisca Bianca ha ampliato l'orizzonte del classico progetto sociale unendo arte, cultura, storia e tradizione. Attraverso il sito web e le pagine social, interagisce rendendo conto dei vari momenti di restauro con video, comunicati stampa e immagini che possano testimoniare l'incidenza dell'iniziativa nelle Comunità coinvolte nel recupero. L'obiettivo di noi sostenitori è quello di promuovere un'attività di vela solidale che sia funzionale alla rieducazione e all'inserimento dei giovani più svantaggiati nella società. Vogliamo portare in barca ragazzi che non possono permetterselo, vogliamo rispondere al bisogno di offrirgli significative esperienze di vita di gruppo in ambiente naturale come il mare all'interno di un contesto educativo fortemente tutelato. Oltre che fortemente terapeutica, la navigazione insegnerà a questi giovani a stare insieme, a collaborare, a essere solidali e responsabili. Abbiamo intenzione di coinvolgere anche ragazzi e scolaresche in percorsi di vela tradizionale ormai soppiantati dalla tecnologia e in collaborazione con l'Eco Museo del Mare di intraprendere una sorta di turismo solidale organizzando itinerari turistici nelle borgate marinare.
Il veliero Lisca Bianca prenderà vita anche in Lisca Bianca II, un quadro dipinto appositamente dal pittore siciliano Maurilio Catalano che verrà messo all'asta per finanziare i costi del progetto. L'11 Aprile sarà inaugurata la mostra Oltre il Mediterraneo con altre opere di Catalano che resterà aperta al pubblico presso l'Arsenale della Marina Regia di Palermo fino al 27 Aprile 2014. Alla serata organizzata nella terrazza dell'Antico Stabilimento Balneare di Mondello, interverrà anche l'attore Luigi Lo Cascio che come ospite d'onore offrirà ai presenti un momento di lettura e recitazione di brani e poesie sul tema del viaggio selezionati dalla letteratura siciliana e internazionale. A sostegno dell'impresa epica Luigi ha detto: "Vorrei che Lisca Bianca tornasse a navigare perché passione, curiosità e coraggio rendono liberi..."