Al Mudec fino al 24 gennaio

"Vincent Van Gogh. Pittore colto", un viaggio nella vita dell'artista per ribaltare gli stereotipi

22 Set 2023 - 13:50
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© carlotta coppo
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Vincent Van Gogh, genio e sregolatezza. Solitario immerso nella campagna, umile autodidatta e grande maestro, pittore della follia, della reclusione volontaria in manicomio, dell'orecchio tagliato e della tragica morte da suicida. Sono solo alcuni degli sterotipi con cui viene descritto solitamente l'artista, outsider per eccellenza ma anche tra i più amati e ammirati. La mostra "Van Gogh. Pittore colto", al Mudec di Milano fino al 24 gennaio, ribalta questa prospettiva e ci descrive un personaggio estremamente colto, appassionato di letteratura, collezionista di stampe, interessato al dibattito culturale del suo tempo, osservatore delle tendenze artistiche più attuali. Non un uomo isolato nella sua bolla e consumato dal sacro fuoco dell'arte, ma un intellettuale attento al mondo circostante, ai suoi sviluppi, alle contraddizioni della sua epoca e al dibattito culturale. Del resto, per dirla con parole sue: "I libri, la realtà e l'arte sono la stessa cosa per me".

Quello che si scopre visitando la mostra al Mudec "Vincent Van Gogh. Pittore colto" è il ritratto di un uomo appassionato, che andava per musei, che desiderava imparare, capire, con un amore sconfinato per la cultura e per la letteratura. I libri sono stati i suoi fedeli compagni di vita, che l'hanno accompagnato e ispirato nella produzione artistica. Dickens, Shakespeare, Hugo, Emile Zola, ma anche Becher Stowe con "La capanna dello zio Tom" e soprattutto Michelet con la sua monumentale "Storia della Rivoluzione Francese", sono stati gli scrittori che (in epoche diverse e in misura differente) hanno contribuito a creare l'universo intellettuale di Van Gogh, che li citava e commentava nelle lettere al fratello Theo. A coinvolgerlo maggiormente, temi come le ingiustizie sociali, la povertà, la fatica, la natura, la terra, l'indagine dell'animo umano: proprio quelle che ritroviamo nei suoi capolavori.

Il percorso della mostra

  La mostra "Vincent Van Gogh. Pittore colto" affronta un percorso che è insieme cronologico e tematico. Vita personale e produzione artistica si intrecciano in maniera inestricabile e ogni cambiamento di città, di prospettiva geografica, coincide in Van Gogh anche con una variazione di temi e di soluzioni artistiche. Le quattro fasi principali sono illustrate grazie alla sinergia del Mudec di Milano con il Museo Kröller-Müller di Otterlo, Paesi Bassi, che possiede una straordinaria collezione di dipinti e disegni del pittore olandese. E' da qui che provengono circa 40 tra le opere esposte che dialogano con libri, riviste d'arte, dipinti di altri artisti. Tre le grandi tematiche: l'interesse per i libri, la fascinazione per il Giappone, l'influenza che su Van Gogh ebbe l'opera di Jean-François Millet.

Le sezioni

 Dalle brume del Nord in Olanda fino alla ricerca della luce in Provenza, passando per il periodo a Parigi per finire con la reclusione nell'ospedale psichiatrico di Saint-Rémy. Sono fasi della vita di Vincent Van Gogh che corrispondono anche a periodi artistici ed è su questi che si articola la mostra al Mudec. 

I quadri dai toni scuri e terrosi che ritraggono persone semplici e umili (che si rifanno alla visione religiosa della natura proposta da Michelet), come Il Seminatore, Le portatrici del fardello e I magiatori di patate, lasciano il posto a una tavolozza più viva e luminosa (figlia della vicinanza a impressionisti e pointinisti) che acquisisce via via maggiore intensità cromatica. Fondamentale in questo senso lo studio della "Grammaire des arts du dessin" di Charles Blanc, ma anche l'incontro e la frequentazione con artisti come Henri de Toulouse-Lautrec e Jean Seurat

Nel periodo parigini i libri diventano anche soggetti dei suoi quadri come in Natura morta con statuetta e libri (1887) esposta in mostra, con al centro "Bel-Ami" di Guy de Maupassant e "Germinie Lacerteux" dei fratelli Goncourt. Van Gogh subisce forte la fascinazione per il Giappone, di "tendenza" nella Parigi dell'epoca, e questo suo interesse si riflette nelle sue scelte artistiche e nelle sue suggestioni. In mostra sono presenti una quindicina di stampe giapponesi e xilografie originali di maestri come Hiroshige e Hokusai, provenienti dal Museo Chiossone di Genova. Anche nei dipinti di caffè, di scene notturne, di paesaggi e di marine, si sente l'eco del mondo nipponico.

Questi riferimenti visivi si fanno sempre più forti e si ritrovano anche nelle tele realizzate durante la reclusione a Saint-Rémy (come Tronchi d’albero con edera, Pini nel giardino dell’ospedale, Tronchi d’albero nel verde, Pini al tramonto). Ma in questo periodo tornano con forza anche le sue letture più amate del passato, da Shakespeare a Dickens, le cui tematiche riscopre e fa rivivere.

Il percorso espositivo è arricchito da un’opera audiovisiva a cura di Karmachina. Una sala immersiva, dove una  composizione di libri aperti invita il visitatore a entrare nella mente di Vincent Van Gogh, nel suo universo di suggestioni e ispirazioni letterarie e artistiche. 

La mostra “Vincent van Gogh. Pittore colto”, è prodotta da 24 ORE Cultura – Gruppo 24 ORE, promossa dal Comune di Milano-Cultura con il patrocinio dell’Ambasciata e Consolato Generale dei Paesi Bassi in Italia, e vede come Institutional Partner Fondazione Deloitte.

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