Il naufragio della Costa Concordia è stato uno degli incidenti marittimi più gravi della storia italiana. La notte del 13 gennaio del 2012 la nave da crociera Costa Concordia partita da Civitavecchia e in navigazione verso diverse mete del Mediterraneo, urtò uno degli scogli Le Scole, situato a circa 500 metri dal porto dell'Isola del Giglio. L'urto provocò uno squarcio nello scafo della Costa Concordia di circa 70 metri. Grande caos a bordo e anche l'allarme fu lanciato in ritardo: 4.200 persone si salvarono, molte con le scialuppe e altre centinaia attraverso motovedette ed elicotteri. La nave, fortunatamente, si rovesciò e si adagiò sul fondo permettendo quindi ai soccorsi di raggiungerla in tempo. Ma ci furono comunque 32 morti, di questi solo 30 sono stati i cadaveri recuperati. Per il disastro della Costa Concordia fu processato e condannato a 16 anni di carcere il comandante Francesco Schettino. Ci vollero quasi 18 mesi per organizzare e portare a termine in sicurezza il recupero della Costa Concordia. Tra il 16 e il 17 settembre del 2013 la Costa Concordia fu riportata a galla e girata. Una successiva operazione di montaggio dei cassoni di galleggiamento portò alla morte di un sommozzatore spagnolo, Israel Franco Moreno, di 40 anni, deceduto per scompenso cardiaco e dissanguamento a causa di una ferita alla gamba in un incidente avvenuto il 2 febbraio 2014. Il 14 luglio 2014 la Costa Concordia è stata riportata a galla ed è stata rimorchiata fino al porto di Genova dove è giunta il 27 luglio 2014. Nei mesi successivi la Costa Concordia è stata completamente smantellata.