I dati sono allarmanti: l’incidenza del melanoma cutaneo sta aumentando per l’esposizione scorretta ai raggi UV
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A molti piace prendere il sole per sfoggiare un colorito sano e una tintarella da urlo, ma esporsi ai raggi solari senza una adeguata protezione è sempre più rischioso: come ha evidenziato l’Organizzazione Mondiale della Sanità ogni anno si registrano nel mondo ben 232.000 nuovi casi di melanoma e tra le cause principali prevale proprio l’esposizione scorretta ai raggi UV. Ecco perché è importante promuovere campagne di sensibilizzazione ad una corretta foto-protezione, proprio come #SaveYourSkin lanciata da La Roche-Posay, azienda leader nella dermocosmesi.
Uno studio internazionale condotto in collaborazione con la George Washington University su un campione di circa 20.000 persone tra i 15 e i 65 anni in 23 Paesi del mondo commissionato da La Roche-Posay ha evidenziato che, oltre che da un diverso fototipo, esistono differenze comportamentali tra le diverse popolazioni. Quello che accomuna tutti però è la bassa consapevolezza dei rischi di un’esposizione solare non adeguata.
Nello specifico, solo la metà delle persone intervistate fa uso di crema solare: il 57% la applica esclusivamente sul viso, il 59% anche su tutto il corpo. Inoltre, il 59% del campione indossa occhiali da sole in caso di elevata esposizione, il 38% un cappello e solo il 19% sceglie di indossare anche abiti coprenti. La nota positiva riguarda gli accorgimenti verso i più piccoli: l’87% degli adulti applica ripetutamente la crema solare ai bambini.
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I cittadini dell’Europa meridionale e occidentale sono più attenti nell’applicare lo schermo solare sul viso (66% del Sud Europa e il 63% dell’Europa occidentale), mentre nei Paesi dell’America Latina è più diffusa la scelta di ripararsi dal sole prediligendo l’ombra; per quanto concerne la conoscenza dei rischi dell’esposizione solare, Australia e UK raccolgono il maggior numero di evidenze positive. Agli ultimi posti Messico, Russia e Italia.
Emergono differenze sull’informazione dei rischi del melanoma cutaneo anche rispetto al livello di istruzione, la tipologia di professione, le caratteristiche della propria pelle, l’età e il sesso.
Le donne sono più consapevoli della necessità di proteggersi sotto il sole, così come coloro che hanno più di 45 anni, le persone con un più alto livello di istruzione scolastica e chi ricopre posizioni manageriali rispetto a occupazioni più semplici.
Per quanto riguarda il nostro Paese, La Roche-Posay in collaborazione con Euromelanoma Italia ha condotto uno studio su oltre 700 soggetti basato sugli screening dei tumori cutanei svolti lo scorso anno in occasione degli Internazionali di Tennis di Roma. Dallo studio è emerso che gli italiani sono consapevoli di un aumento di incidenza dei tumori della pelle e della necessità di una diagnosi precoce per evitare seri pericoli per la propria salute (come ha dichiarato il 73,5% del campione), ma solo 1 italiano su 2 si protegge quando esposto al sole.
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La crema solare si conferma il metodo più utilizzato, ma solo il 42% sceglie un alto fattore protettivo (30-50), il 68% indossa anche gli occhiali da sole e, a seguire, scelgono cappello (40,5%) e t-shirt (42,2%) quali strumenti di protezione.
Le donne si mostrano più virtuose rispetto agli uomini: il 59% usa sempre la crema solare e solo l’1% non la utilizza mai, mentre solo il 42% degli uomini la applica sempre e il 7% non la usa mai.
Rimangono ancora radicate, seppur in bassa percentuale, alcune convinzioni rispetto all’uso della crema solare: per il 10% non è necessaria se si fa il bagno al mare, se si pratica sport (7,5%) o addirittura se si fa una vacanza di breve durata (4,6%)!
Che dire poi dei “falsi miti”? Il 52% del campione ritiene per esempio che l’esposizione senza protezioni favorisca una più facile e duratura abbronzatura; il 40% sottovaluta le scottature gravi durante l’infanzia o l’uso di lampade e lettini abbronzanti quali fattori di rischio dei tumori cutanei.
La Professoressa Ketty Peris, Docente di Dermatologia all’Università Cattolica di Roma e Presidente di Euromelanoma Italia, commenta così: “Lo studio italiano mostra quanto siano ancora radicati i comportamenti non corretti durante l’esposizione al sole e quanto sia sottovalutata l’importanza della foto-protezione, oltre che della programmazione di visite specialistiche regolari in soggetti a rischio. Campagne di prevenzione primaria (sensibilizzazione della popolazione) e secondaria (visita dermatologica), come quelle promosse da La Roche-Posay, sono fondamentali per trasmettere i corretti messaggi in maniera efficace e utile a prevenire al meglio il tumore cutaneo”.