La stilista haute couture presenta la collezione 2019 per il giorno del “sì”: creazioni romantiche, sensuali, sofisticate…a ciascuna il proprio abito!
di Elena MisericordiaIn occasione della Bridal Week, Alessandra Rinaudo, direttore creativo e fondatrice, insieme al marito Carlo Cavallo, del brand internazionale Nicole Fashion Group, ha presentato, nella cornice del sontuoso Excelsior Hotel Gallia di Milano, la nuova collezione per la sposa 2019. La missione della stilista piemontese è quella di cucire su misura uno stile perfetto per ogni donna, rappresentarne la bellezza esclusiva ed originale, aiutare ciascuna di noi a riconoscersi nel proprio abito da matrimonio, quello più importante, il più ammirato e ricordato.
La sua collezione si presenta come un puzzle di ispirazioni: Alessandra Rinaudo riesce infatti a cogliere e ad interpretare le molteplici sfaccettature, che coesistono naturalmente nel misterioso universo femminile, dando colore e forma alle infinite personalità che rendono unica e speciale ogni donna, nella sua affascinante complessità. La collezione si articola infatti in tre linee, ciascuna delle quali incarna una diversa immagine di eleganza: romantica, sensuale e sofisticata.
Alla collezione bridal, si affianca la strabiliante Red Carpet Collection, che copre il vasto mondo degli abiti da cerimonia, intesi come veri e propri gioielli da indossare. È così che il lusso prende forma anche sul corpo delle invitate alle nozze e delle regine dei tappeti rossi. Creazioni sartoriali decorate da piume, cristalli, tulle spumeggianti, scollature profonde e trasparenze maliziose, il tutto immerso in un tripudio di colori: evanescenti cipria, raffinate tonalità glicine, rosso passione, neri e blu intensi.
La designer haute couture, madre, moglie e noto volto televisivo, viene considerata “la stilista delle spose” per antonomasia. La sua passione affonda le radici nelle origini familiari: la nonna era una sarta di abiti bianchi, la mamma la titolare di un atelier di vestiti nuziali. Alessandra è oggi un’appassionata di viaggi e di nuove tendenze, che raccoglie con entusiasmo in giro per il mondo. Ma è tra le quattro mura della sua sartoria, in cui il tempo scorre lento e regolare, scandito dal rumore lieve ed incessante delle macchine da cucire, che il suo inarrestabile estro creativo riesce a trovare libero sfogo: magnifici corpetti di perline, gonne in chiffon di seta, dettagli floreali, ricami in pizzo chantilly, preziosi inserti glitter, cinture gioiello, veli di tulle e organza andranno a celebrare la straordinaria originalità di ciascuna sposa, nel giorno più importante e più bello, quello in cui i sogni finalmente si avverano.
Alessandra, qual è il principio che si pone alla base della tua nuova collezione?
Il principio di fondo risiede nel diverso approccio dei giovani di oggi rispetto al matrimonio e, in particolare, nella loro assoluta libertà di scegliere la cerimonia che meglio li rappresenti, che si tratti di un tradizionale sposalizio in chiesa, di un’unione secondo il rito civile, di un matrimonio misto o di qualunque altro tipo di celebrazione. La donna, ai nostri giorni, ha la possibilità di decidere quale strada percorrere per arrivare a pronunciare il fatidico “sì”. L’abito da sposa rappresenta una meravigliosa e romantica cornice e deve assolutamente rispecchiare la personalità di colei che lo indossa, unica vera ed indimenticabile protagonista di questo giorno memorabile.
Quindi…come vestirai le spose nella prossima stagione? Quali sono le caratteristiche essenziali della “Alessandra Rinaudo Milano 2019 Collection”?
Ho pensato di declinare la nuova collezione in tre diverse capsule collection: “Golden Age”, dedicata alla sposa regina, amante del lusso, del ricamo più prezioso, dei cristalli e delle perle, che disegnano la silhouette a sirena, sensuale e magica. Pizzi pregiati, motivi floreali, sopragonne in tulle, mantelli principeschi, nei colori più romantici, dall’avorio al cipria sino allo champagne, per una primadonna che incarna un’immagine di sé tradizionale, avvolta da un’aurea di raffinatezza senza tempo. “Urban Age”, per la donna contemporanea, protagonista del suo tempo e proiettata nel futuro. Abiti fluidi e leggeri dai dettagli originali e inaspettati. Non soltanto un vestito, ma molteplici combinazioni, in grado di personalizzare ciascun outfit per renderlo moderno, versatile e grintoso. Ho immaginato ad esempio di poter abbinare top crop gioiello a delle giacche sartoriali e di completare il look con gonne in satin o in tulle, tra di loro interscambiabili. Ho anche creato delle mini pochette per contenere lo smartphone. Questa linea risponde ad un concetto di abito da sposa prêt-à-porter, per ragazze fresche e dinamiche, orientate verso una cerimonia dallo stile easy-chic. “Couture Age”, abiti ricercati e di tendenza, che si rivolgono alla fashionista, amante dei grandi creatori della couture francese, con una spiccata attenzione verso le mode del momento e con un gusto particolare per i dettagli vintage, dai pizzi macramè alle rouches, dai merletti alle organze stampate, sino ai croccanti taffetas in seta, reinterpretati però in chiave moderna, attraverso scollature audaci che scoprono la schiena… È proprio il caso di dire: “A ciascuna donna il proprio abito!”. Non a caso ho scelto come testimonial tre diverse icone di stile: un viso dal sapore mediterraneo, un volto internazionale dai tratti somatici asiatici ed infine un viso dai caratteri decisamente moderni. La proporzione dei volumi, la cura estrema dei particolari e la qualità dei tessuti sono in ogni caso il comune denominatore di tutte e tre le linee, in una prospettiva di eleganza classicheggiante, cifra stilistica distintiva di ogni mio abito.
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Credit: Francesca Partesi
Che cosa ti ha ispirata nella realizzazione della nuova collezione e, più in generale, da dove traggono spunto le meravigliose creazioni che portano la tua firma inconfondibile?
Nei miei abiti sono racchiuse tutte le mie esperienze: le canzoni che ho ascoltato, i luoghi che ho visitato, i sapori che ho scoperto, le figure femminili che ho conosciuto o semplicemente incontrato e ammirato. Amo molto viaggiare ed osservare la gente, le donne, sempre così diverse e meravigliose; vestirle il giorno delle nozze è un onore e una fortuna, perché posso creare appositamente per loro l’abito che le renderà belle come non sono mai state, imprimendo nella memoria un ricordo indelebile. I giovani di oggi, anche esteticamente, hanno una forte impronta internazionale, che mi piace cogliere e riproporre nelle mie creazioni. La moda deve essere aperta e in grado di recepire i nuovi stimoli a livello globale. Essa rappresenta un importante strumento per mettere in scena un mondo senza frontiere.
Che importanza assumono i materiali nella collezione 2019 e nella tradizione di Nicole Spose?
Il materiale è ciò che definisce l’abito e dunque si pone alla base di tutto. Uno schizzo è soltanto un’idea, che però poi deve prendere forma. Lo stesso bozzetto realizzato con tessuti diversi darà vita a vestiti completamente differenti. La scelta di materiali di qualità e la loro giusta combinazione sono il discrimine tra un bell’abito e un progetto mal riuscito. Naturalmente sono necessarie anche le idee creative, le proporzioni dei volumi, la perfezione delle linee e soprattutto la modellistica, mia prima grande passione.
L’anno scorso, agli “Elle International Bridal Awards”, il tuo abito ha vinto l’Oscar come “abito da sposa più bello del mondo”. Riesci per caso ad individuare il vestito di punta della prossima stagione?
Per me è difficile scegliere un solo abito perché ogni outfit ha una sua bellezza intrinseca e unica. Tuttavia mi è piaciuto molto realizzare il vestito che ha indossato Paola Turani in chiusura di sfilata. Si tratta di un abito molto accollato, dalla linea pulita e minimale, impreziosito però da una pregiata lavorazione in pizzo francese e abbinato ad uno straordinario mantello. Questa creazione è nata proprio per Paola; quando ci siamo incontrate per la prima volta ho subito capito quale abito avrei disegnato per lei. Esso infatti interpreta alla perfezione la sua personalità: una ragazza fresca e genuina, ma al tempo stesso schietta e decisa, dall’impostazione caratteriale molto forte ed autentica. È proprio vero che quando un vestito nasce per una donna diventa poi intimamente suo e di nessun’altra!
Che cosa consigli ad una ragazza quando si presenta nel tuo atelier in vista del grande giorno? Come riesci ad orientarla nella scelta dell’abito giusto?
Il matrimonio è un momento istituzionale in cui viene suggellato il patto a due tra gli sposi. Questo impegno solenne viene assunto in pubblico, di fronte alla società. È quindi fondamentale che la futura moglie, quando decide di acquistare il proprio abito, abbia la consapevolezza di come vuole realmente essere il giorno delle nozze. Se esiste questa profonda cognizione di sé, il mio compito nell’accompagnare le ragazze verso la scelta dell’abito giusto diventa molto più facile. Il vestito da sposa deve infatti saper rappresentare la vera essenza della persona. Il mio consiglio è sempre quello di essere se stesse fino in fondo. Mentre nella vita si potranno indossare moltissimi abiti da sera, quello da sposa è unico e dovrà essere perfetto!