Filosofie di vita

Veganuary, gennaio è vegano: mettiamoci alla prova insieme ai Vip

Un’iniziativa per scoprire e provare lo stile di nutrizione che ha sedotto celebrities come Paul McCartney e Joaquin Phoenix

14 Gen 2021 - 05:00
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© Istockphoto  | L'alimentazione vegana rinuncia a ogni cibo di origine animale e si ispira a uno stile di vita rispettoso dell'ambiente e cruelty free
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© Istockphoto | L'alimentazione vegana rinuncia a ogni cibo di origine animale e si ispira a uno stile di vita rispettoso dell'ambiente e cruelty free

© Istockphoto | L'alimentazione vegana rinuncia a ogni cibo di origine animale e si ispira a uno stile di vita rispettoso dell'ambiente e cruelty free

Ha conquistato moltissimi Vip, tra cui il baronetto Paul McCartney, gli attori Joaquin Phoenix e Mayim Bialik, ma anche un numero crescente di persone comuni: l’alimentazione vegana, ossia lo stile di nutrizione completamente privo di contenuti di origine animale, è stata adottata dal 2,2% degli italiani secondo il Rapporto Italia 2020 di Eurispes. Per contribuire a diffondere una cultura alimentare rispettosa dell’ambiente e cruelty free si rinnova anche quest’anno la sfida di Veganuary, l’iniziativa nata nel 2014 che trasforma il mese di gennaio in un’occasione per conoscere e sperimentare questo modo di mangiare e, più in generale, di vivere.  

Veganuary trae nome da Veg e January (gennaio) ed è un’iniziativa che si propone di diffondere una cultura e una consapevolezza alimentare che punta a trasformarsi in un vero e proprio stile di vita, rispettoso nei confronti dell’ambiente e del mondo animale. La sfida è provare a provare un’alimentazione vegetale per 31 giorni, e magari anche in seguito: lo scorso anno hanno partecipato al gennaio vegano oltre un milione di persone di tutto il mondo: nella classifica dei Paesi aderenti, l’Italia si è piazzata al settimo posto con quindicimila adesioni e Milano si è piazzata al sesto posto tra le città. Iscrivendosi al sito Web veganuary.com si ricevono varie informazioni di supporto, tra cui una serie di consigli su come fare la spesa, un ricettario ad hoc e una serie di proposte per menù quotidiani. 

Prima di mettersi alla prova in quella che in apparenza sembra una vera sfida, occorre chiarire alcuni concetti. Anche se l’alimentazione vegana ha effetti detox sul nostro organismo e quindi può farci perdere qualche chilo, non si tratta di una dieta dimagrante e non ha l’obiettivo di farci perdere peso. E’ piuttosto uno stile alimentare che si colloca all’interno di una più ampia visione della vita, che punta al rispetto della natura e dell’ambiente a cominciare dal mondo animale. Anche se questo stile alimentare fa registrare crescenti successi e l’adesione di numerose celebrities, occorre ricordare che si tratta di un regime ancora molto controverso e criticato da numerosi scienziati perché l’abolizione completa di interi gruppi di nutrienti espone all’elevato rischio di carenze nutrizionali, con danni anche gravi per l’organismo. 

Il primo elemento da chiarire è la differenza tra alimentazione vegetariana e vegana. La dieta vegetariana prevede l’esclusione di tutti i tipi di carne, comprese quelle bianche, il pesce, i molluschi, i crostacei e i prodotti da essa derivati. Se si ammette il consumo di latticini, uova e miele, si parla di "latto-ovo-vegetarianesimo" (LOV), mentre se si escludono anche questi alimenti, ci troviamo in regime vegano (Veg),   molto più rigoroso e privo di tutti i prodotti di origine direttamente o indirettamente animale. Come riferisce l'edizione 2020 del Rapporto Italia di Eurispes, l'8,9% degli italiani segue una dieta priva di carne: il 6,7% è vegetariano, mentre il 2,2% è vegano in senso stretto. 

I motivi per cui si decide di aderire a questi stili alimentari è soprattutto una scelta etica e salutistica: si diventa vegani per ragioni di salute e di benessere (23,2%), per amore e rispetto nei confronti del mondo animale (22,2%). Il 17,2% dei vegani/vegetariani dichiara che la scelta alimentare discende da una più ampia filosofia di vita, anche se non manca un 9,1% che ammette di aver cambiato stile alimentare per curiosità, per sfida o per offrire un contributo alla salvaguardia dell’ambiente (5,1%).

Come è noto, le basi dell’alimentazione vegana, secondo le raccomandazioni della Academy of Nutrition and Dietetics, della Loma Linda University, e del Department of Nutrition dell’Arizona State University, prevedono il consumo di cereali, frutta, verdura, legumi, frutta secca e semi oleaginosi (zucca, sesamo, girasole e lino), grassi. Indispensabili sono poi le integrazioni di calcio, Vitamina D, vitamine del gruppo B, in particolare B12, e acidi grassi (Omega 3 e Omega 6), per evitare carenze e squilibri, dato che non vengono forniti in modo adeguato dagli alimenti che si assumono a tavola. 

I benefici dell’alimentazione vegetariana o vegana riguardano in particolare la salute del sistema cardio vascolare, un migliore controllo dei valori della pressione arteriosa e del diabete e la prevenzione di alcuni tipi di tumori. Come abbiamo detto, però, sono numerosi anche gli specialisti che mettono in luce numerosi elementi di rischio.  Gli alimenti vegetali hanno in genere un basso apporto calorico che può essere insufficiente a coprire il fabbisogno energetico, specie nell’età dell’accrescimento, durante la gravidanza e l'allattamento. Tra le sostanze che possono risultare insufficienti, ci sono le già citate vitamine D e gruppo B, ma anche ferro, calcio e zinco, che negli alimenti vegetali risultano meno assimilabili dall’organismo. Insomma, se vogliamo cogliere la sfida di un’alimentazione vegana, è indispensabile rinunciare al fai-da-te ed essere seguiti da un medico competente. 

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