Non serve a perdere peso ma adempie a funzioni diverse, come dice il suo nome, a seconda della persona che la segue
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Che cos’è la dieta funzionale? Se ne parla tanto, ma non tutti sanno di che cosa si tratti in realtà. Il primo punto da aver chiaro in mente è che non è un regime alimentare ipocalorico, grazie al quale perdere peso; non coincide neppure con la dieta mediterranea, anche se ne condivide alcuni principi e, soprattutto non è un piano alimentare da condividere o da copiare dalle amiche o dal partner, perché cambia a seconda della persona e degli obiettivi che questa deve perseguire per essere in buona salute. Vediamo dunque di saperne di più.
CHE COS’È LA DIETA FUNZIONALE – La dieta funzionale è un approccio nutrizionale che punta a migliorare la salute generale di una persona attraverso l'assunzione di alimenti ricchi di sostanze bioattive, come vitamine, antiossidanti e acidi grassi omega-3: questi nutrienti hanno effetti positivi sull’organismo, contribuiscono a prevenire malattie e a promuovere il benessere. Non è dunque una dieta privativa, ma si fonda piuttosto su una corretta combinazione degli alimenti. In pratica, la dieta funzionale promuove il consumo di frutta, verdura, legumi, cereali integrali, pesce e alimenti fermentati, e invita a evitare i cibi altamente processati e ricchi di zuccheri o grassi saturi. Gli effetti a lungo termine di questo approccio sono il rafforzamento del sistema immunitario, la riduzione degli stati infiammatori e la prevenzione delle malattie croniche. Dato che le esigenze cambiano a seconda dell’età, delle condizioni di salute e delle specifiche esigenze di ciascuno, si tratta di un regime estremamente personalizzato e scientificamente orientato per il miglioramento della salute specifica di un singolo individuo, in base alle sue specifiche esigenze di quel momento. Non si tratta di una dieta che offre soluzioni rapide: è piuttosto di un percorso a lungo termine verso uno stile di vita sano e consapevole che comprende, oltre all’alimentazione, anche gli aspetti globali della salute, e che permette di prevenire malattie, migliorare l'energia e favorire una longevità in salute.
DIETA FUNZIONALE E DIETA MEDITERRANEA – I due stili alimentari hanno molti aspetti in comune, ma non coincidono completamente. Entrambi sottolineano l’importanza del consumo di frutta e verdura, cereali integrali e grassi sani, ma si differenziano per alcuni importanti aspetti. La dieta mediterranea è un modello alimentare tradizionale, fondato su abitudini consolidate nei Paesi del Mediterraneo, che si fonda sul consumo di alimenti naturali e semplici tra cui olio d'oliva, pesce, legumi e cereali, e limita le porzioni di carni e latticini: è un regime equilibrato che punta soprattutto alla prevenzione delle malattie cardiovascolari e metaboliche attraverso un'alimentazione sana e bilanciata. La dieta funzionale, invece, è un approccio scientifico più mirato, incentrato sull’assunzione di alimenti specifici che, oltre a rispondere alle esigenze della nutrizione di base, offrono benefici per la salute di un determinato individuo, ad esempio nel caso di infiammazioni, disturbi metabolici o problemi gastrointestinali. I cibi vengono selezionati in base alle loro proprietà funzionali documentate: si tratta ad esempio di antiossidanti, probiotici e acidi grassi essenziali, mirando a ottimizzare il benessere individuale. In breve: la dieta mediterranea è un modello di alimentazione tradizionale e bilanciato valido per tutti, mentre la dieta funzionale è un approccio più personalizzato e mirato alla salute specifica di un individuo.
TRE ESEMPI: LA DIETA FUNZIONALE A 30 ANNI – Come abbiamo detto, la dieta funzionale cambia a seconda delle esigenze specifiche dii una persona e quindi presenta notevoli differenze a seconda dell’età. A trent’anni, ad esempio, avremo necessità di grandi quantità di energia e di supportare il nostro metabolismo: la dieta funzionale adatta a quest’età privilegerà dunque gli alimenti più adatti a questo scopo, come proteine magre, carboidrati complessi e antiossidanti per sostenere uno stile di vita attivo.
A 40 ANNI, età in cui cominciano a farsi sentire i primi cambiamenti metabolici e ormonali, la dieta funzionale si concentrerà maggiormente sugli alimenti che possono sostenere l’equilibrio ormonale e prevenire le infiammazioni, privilegiando cibi ricchi di grassi buoni come gli Omega-3, di fibre e di polifenoli, utili per prevenire l’invecchiamento.
A 50 ANNI, le esigenze cambiano ancora, con la necessità di prestare attenzione particolare alla salute cardiovascolare, alla conservazione della densità ossea e alla corretta gestione del peso corporeo. In questa fase, è importante inserire nella dieta cibi ricchi di calcio, vitamina D e proteine di alta qualità per conservare la massa muscolare e la salute articolare.
Quanto poi si raggiungono i 60 anni e oltre, la dieta funzionale punta al supporto delle funzioni cognitive, alla protezione del sistema immunitario e alla prevenzione della sarcopenia, ossia della perdita di massa muscolare, raccomandando un apporto maggiore di antiossidanti, grassi sani, proteine facilmente digeribili e un’adeguata idratazione.
E PER DIMAGRIRE? – La dieta funzionale può anche aiutarci a perdere peso, anche se non è questo il suo scopo. Può aiutaci a creare nell’intestino un ambiente favorevole in modo che l’organismo riesca a gestire meglio quello che mangiamo, studiando ad esempio le combinazioni giuste che aiutano i diversi cibi a interagire tra loro. Ad esempio, può suggerirci di assumere un piatto di verdura cruda all’inizio del pasto, specie se il menù prevede carboidrati, perché le fibre contenute nella verdura rallentano il loro assorbimento prevenendo i picchi glicemici. In ogni caso, per dimagrire, dovremo sempre seguire un regime ipocalorico.