Scopri le differenze tra questi professionisti dell’alimentazione.
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Quando vogliamo perdere qualche chilo di peso il primo suggerimento che riceviamo è evitare il fai-da-te, ma rivolgerci a un professionista dell’alimentazione, in modo da ricevere una guida sicura e un piano alimentare personalizzato e davvero ideale per noi. Le figure di riferimento, però, sono diverse: come scegliere, ad esempio tra un nutrizionista o un dietologo? O non è forse meglio un dietista? Scopriamo le differenze tra queste figure in modo da fare chiarezza e individuare il profilo più giusto per noi e per i nostri obiettivi.
CHE COS’ UNA DIETA - Innanzi tutto occorre essere consapevoli che prescrivere una dieta è un atto medico. In termini giuridici si intende con questa parola un regime alimentare nel quale vengono indicate per iscritto anche solo una delle seguenti situazioni: Indicazioni del singolo alimento da mangiare; indicazione/ripartizione di alimenti nei pasti da consumare; grammature degli alimenti. Difficilmente quindi quelle che leggiamo sui giornali sono diete in senso stretto: se vogliamo perdere peso e i risultati non si fanno vedere semplicemente adottando uno stile di vita più sano, è opportuno consultare un professionista.
IL DIETISTA- È un professionista che ha conseguito una laurea triennale, ovvero il primo grado di laurea: non è quindi un medico, ma un operatore sanitario. E’ un professionista che elabora, formula e mete in atto le diete prescritte dal medico e ne controlla l’accettabilità da parte del paziente. Può anche elaborare una dieta prescritta da un medico. Il dietista si occupa inoltre di controllo dell’igiene degli alimenti, di educazione alimentare, di ricerca scientifica e di collaborazione con le industrie del settore alimentare. Non esiste un Albo Professionale che censisce la professione.
IL NUTRIZIONISTA – E’ un biologo che ha conseguito una laurea quinquennale: ha titolo nel valutare i fabbisogni nutritivi ed energetici delle persone, elaborando schemi alimentari e, come i dietisti, lavorare nell’ambito dell’educazione al cibo e della ristorazione collettiva. Può elaborare in autonomia diete, consulenze nutrizionali e prescrivere integratori alimentari (ma non farmaci). Non può invece formulare una diagnosi di patologia, ma in caso di sospetto di malattia deve invitare il paziente a rivolgersi al medico.
IL DIETOLOGO – E’ un medico laureato in Medicina e Chirurgia, e successivamente specializzato dopo altri quattro anni di studio in Scienze dell’alimentazione. A lui compete la diagnosi di una eventuale patologia e la prescrizione della dieta, oltre che di farmaci e di esami, anche invasivi. Dal punto di vista professionale è la figura più titolata e più competente in campo di alimentare e dei disturbi ad essa collegati.
A CHI AFFIDARSI – I tre percorsi descritti sopra indicato semplicemente il percorso formativo delle diverse figure professionali. Come sempre, quando ci si deve affidare a uno specialista, oltre alla competenza, contano anche una serie di elementi più sottili, come la facilità di dialogo, l’empatia e il senso di fiducia che proviamo “a pelle”. Per questo, a parità di competenze e di documentata qualificazione dello specialista, vale sempre il criterio di scegliere la persona con cui ci troviamo meglio. Valgono però alcune regole generali: se siamo in buona salute e vogliamo semplicemente riorganizzare il nostro stile alimentare o verificare di seguire le regole di una alimentazione sana ed equilibrata, perdendo magari un po’ di peso, il nutrizionista può essere una valida figura di riferimento. Possiamo rivolgerci a lui con fiducia anche se ci è stata diagnosticata una patologia come l’ipercolesterolemia o l’obesità: il nutrizionista ci aiuterà a individuare uno stile di vita più sano e ci fornirà un piano alimentare adeguato. Se però dobbiamo perdere molti chili o restare a dieta per un lungo periodo, o sospettiamo che i nostri chili di troppo nascondano una malattia o un disordine del comportamento alimentare, il dietologo è la figura professionale che fa al caso nostro. Ci troveremo davanti a un medico specialista in grado di affrontare tutti gli aspetti della nostra situazione anche dal punto di vista clinico, prescrivendoci eventualmente gli esami e i farmaci di cui potremmo avere bisogno. Solo in una seconda fase, con un quadro clinico completo, ci potremo eventualmente rivolgere a un nutrizionista.