Super food

Melagrana: le proprietà del benefico frutto rosso che porta fortuna

Bellissima da vedere e di ottimo sapore, il frutto dai chicchi color rubino allieta la tavola invernale ed è un vero concentrato di virtù

16 Gen 2025 - 05:00
 © Istockphoto

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Alla vista sembra uno scrigno: la melagrana nasconde le sue proprietà e il suo buon sapore dolce e acidulo nei piccoli grani color rubino dei quali si compone ciascun frutto e che rappresentano la sua parte commestibile. La pianta, originaria del Medio Oriente, per la sue particolari caratteristiche ha assunto in molte culture un forte significato simbolico. In ogni caso, la polpa traslucida e rossa di cui sono ricoperti i semi è un vero concentrato di virtù benefiche, sia per la salute che per la bellezza.

MELOGRANO O MELAGRANA? – Quando facciamo riferimento al frutto, il termine corretto da utilizzare è melagrana, mentre il melograno è la pianta su cui cresce. È però vero che spesso si adopera il termine melograno per indicare sia l’albero sia il frutto stesso. Il termine deriva dal latino “malum-granatum” che significa mela-granata: la pianta, il cui nome botanico è Punica granatum, appartiene alla famiglia delle Lythraceae, ed è originaria di una vasta regione che va dall'Iran all'India settentrionale, nel Caucaso e nella macchia mediterranea. I chicchi contengono il seme, avvolto da una polpa di colore rosso scuro, i quali a loro volta sono racchiusi in una bacca detta balausta, di forma rotondeggiante o leggermente allungata, dalla buccia molto resistente, e separati tra loro da una membrana interna anch’essa piuttosto tenace: per gustarne tutta la bontà la melagrana deve quindi essere sgranata e l’operazione può essere piuttosto laboriosa. I grani, chiamati arilli, hanno ottimo sapore e possono essere consumati al naturale, oppure utilizzati in numerose preparazioni di cucina o anche spremuti per ottenere un succo delizioso e dal bellissimo colore rubino intenso.  

LE PROPRIETÀ – Consumare una coppetta di chicchi di melagrana significa assicurarsi tutte le virtù di un vero e proprio super food invernale. In 100 grammi di frutto, infatti, si trovano l’80% di acqua, il 13% di zuccheri, il 3-4% di fibre, l’1% di proteine e lo 0,5% di grassi. La polpa è ricca di vitamine A e C, di potassio (250 mg per 100 grammi di parte edibile) e di fosforo (22 mg/100 gr), oltre a un discreto apporto di magnesio, ferro, zinco, manganese e rame. Il frutto è inoltre molto ricco di antiossidanti e polifenoli, in particolare acido ellagico e punicalagina, presente soprattutto nel succo di melagrana, sostanze note per i loro effetti protettivi e di contrasto dello stress ossidativo: la melagrana ha quindi importanti effetti anti-age ed è utile per prevenire alcune patologie neurodegenerative e a carico dell’apparato cardio-vascolare. È anche un’ottima fonte di fibre solubili e insolubili, che la rendono molto utile per la salute del microbiota intestinale e per il controllo della colesterolemia. Infine, 100 grammi di polpa contengono solo 80 calorie: la melagrana è un ottimo alleato della linea ed è perfetta per uno spuntino ipocalorico.

COME CONSUMARE LA MELAGRANA – Oltre ad avere molte proprietà benefiche, la melagrana è anche un frutto versatile in cucina. Oltre a consumala al naturale, piluccando i chicchi prelevati direttamente dal frutto, i grani rossi possono essere aggiunti all’insalata, alla quale conferiscono un piacevole tocco acidulo, oppure nel risotto, che risulterà dolce e profumato, oltre che di un bellissimo colore rosato.  Molto apprezzato è il suo succo, da ottenere inserendo i chicchi in un estrattore a freddo, che separa direttamente il liquido dagli scarti, oppure con il frullatore o con lo spremiagrumi (lasciando in questo caso il frutto intero e spremendolo come se fosse un’arancia): a operazione conclusa occorre però filtrare il prodotto con un colino a maglie strette per ottenere un succo limpido e senza impurità. Il succo di melagrana si può conservare in frigorifero per 2-3 giorni in un contenitore chiuso ermeticamente.  

LA MELAGRANA, ALLEATA DI BELLEZZA - Le sostanze naturali di cui è ricca rendono la melagrana un'alleata della bellezza e della salute della pelle: gli antiossidanti e i polifenoli stimolano la rigenerazione cellulare e aiutano nella riparazione del derma, lo strato esterno dell’epidermide: questi tessuti sono costituiti da fibre di collagene che, con il trascorrere degli anni, si degradano e perdono elastina, diventando meno toniche e causando la formazione delle rughe. La melagrana, grazie alla elevata presenza di vitamina C, una tra le componenti più importanti di cui è costituito il collagene, è molto utile per combattere l'invecchiamento. Per ottenere un effetto anti-age, oltre a consumarla a tavola, possiamo sfruttare la melagrana per preparare uno scrub fai-da-te conservando i semi, schiacciandoli e mescolandoli con un po' di zucchero e con olio di cocco o di mandorla.

COME PORTAFORTUNA – In molte culture la melagrana è portatrice di buona sorte e di fertilità, virtù che le vengono attribuite grazie alla sua forma, al suo bel colore e ai numerosissimi semi che vi si trovano. Per questo è usanza consumarla nei pranzi e cenoni di fine anno, per propiziare la buona sorte per l’anno nuovo e per soprattutto per augurare alle coppie appena sposate una vita felice, prospera e soprattutto con una prole forte e numerosa. In questo, il piatto ideale dal punto di vista scaramantico, è il risotto alla melagrana, dato che il riso è a sua volta propiziatore di fertilità, come dimostra l’usanza di lanciarlo agli sposi al termine della cerimonia nuziale.

PER COLTIVARE LA MELAGRANA – Dopo aver consumato qualche frutto, resteranno a nostra disposizione una grande quantità di semi. Se vogliamo, possiamo provare a farli germogliare e, magari, avere il nostro personale alberello: i semi attecchiscono facilmente e farli crescere, almeno per un po’, non è difficile. Possiamo procedere in questo modo: i semi devono essere risciacquati con cura per eliminare tutte le parti di polpa zuccherina eventualmente rimaste attaccate, perché farebbero marcire la pianticella. Dopo averli lavati con cura, magari lasciandoli a bagno in acqua pulita (meglio cambiarla dopo qualche ora) per una notte, i semini vanno asciugati con cura e puliti ancora: a questo punto si possono interrare in un piccolo contenitore, meglio se con coperchio, nel quale si conservi un po’ di tepore come in una serretta. Di tanto in tanto la terra va nebulizzata con acqua finché, dopo due o tre settimane, vedremo spuntare le pianticelle. Aspettiamo che siano cresciute un po’ prima di trapiantarle in vaso, mantenendole alla luce, ma evitando i raggi diretti del sole. Prima di avere una pianta abbastanza cresciuta da produrre un frutto occorrerà attendere alcuni anni, ma la soddisfazione sarà immensa.

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