Per limitare l’apporto di calorie e nutrienti, meglio consumarla dopo un piatto di insalata e non più di una volta a settimana
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La pizza è uno dei cibi più amati e conosciuti al mondo e dal 2017 l’arte del pizzaiolo napoletano è diventata Patrimonio immateriale dell’Umanità UNESCO. Il 17 gennaio si celebra la Giornata Mondiale dedicata a questo golosissimo alimento. Nel 2024, secondo elaborazioni del food delivery Just Eat e sulla base di un'analisi degli ordini, le pizze ordinate, se messe in fila, coprirebbero circa 6.400 chilometri. In Italia il consumo di pizza ha raggiunto circa 5,12 milioni di chili ordinati, con una media giornaliera di oltre 14.000 chili. Purtroppo, oltre adessere tanto gustosa per il palato, la pizza è anche molto ricca di calorie e difficile da inserire in un regime dietetico. Dato che in questo periodo il nostro girovita è già appesantito dagli stravizi delle Feste, vediamo come possiamo godercela almeno ogni tanto, e magari “alleggerita” un po’, senza rinunciare al suo buon sapore.
17 GENNAIO, GIORNATA MONDIALE DELLA PIZZA – La prima domanda che viene alla mente è: perché per celebrare la Giornata Mondiale della pizza è stato scelto proprio il 17 gennaio? In questo giorno si festeggia Sant’Antonio Abate, protettore degli animali ma anche del fuoco e dei fornai: non a caso, soprattutto nell’Italia meridionale, il Santo viene celebrato ancora oggi con l’accensione di grandi falò votivi, ai quali è attribuita la capacità di far piazza pulita di tutto ciò che è male e di accendere sogni e desideri. In passato, poi, le ceneri di questi grandi fuochi propiziatori venivano utilizzate per fertilizzare i campi ed erano quindi portatrici di buoni raccolti e di prosperità. Per estensione, Sant’Antonio è quindi anche il patrono dei forni e dei fornai: il giorno della sua festa è quindi ideale per celebrare anche la pizza, che deve essere cotta rigorosamente nel forno a legna. L’origine di questo delizioso alimento si perde nel lontano passato: il termine “pizza” compare per la prima volta in un documento dell’anno 997, in cui è citata come forma di pagamento per un contratto di affitto di un mulino. Successivamente, in età medievale la pizza era un pane schiacciato che si consumava a Napoli e nel suo territorio; per arrivare a un prodotto simile a quello che conosciamo oggi bisogna aspettare il Settecento, mentre della celebre Pizza Margherita conosciamo la data di nascita esatta: nel giugno 1889, infatti, il cuoco Raffaele Esposito preparò la prima della storia, che nei colori bianco della mozzarella fior di latte, rosso del pomodoro e verde del basilico, mette nel piatto il tricolore italiano. Tutto questo avvenne in onore della regina Margherita, in visita a Napoli, alla quale il piatto era dedicato.
LA PIZZA IN TAVOLA… E SULLA BILANCIA – La pizza, purtroppo, è un alimento molto calorico. Anche se gli ingredienti base della ricetta tradizionale, ossia pasta lievitata, pomodoro, mozzarella, erbe aromatiche e olio extra vergine di oliva, sono in linea con i dettami della dieta mediterranea, i dosaggi e le farciture nascondono una vera miniera di calorie. Se basta una cucchiaiata di olio in più per far lievitare la conta delle calorie, a maggior ragione l’amato disco di pasta può trasformarsi in una vera bomba calorica se vi aggiungiamo formaggi, salumi, carni e altri sapori. Un altro elemento critico sta poi nella frequenza con ci concediamo una pizza e nella dimensione del disco che si mette nel piatto: una pizza preparata dal pizzaiolo è ricavata di solito da un panetto di pasta di circa 250 grammi, ma ci sono anche quelle di formato maxi che possono arrivare a circa 500 grammi. Non lasciamoci quindi ingannare dalle indicazioni delle tabelle nutrizionali, nelle quali leggiamo che una pizza margherita contiene 250 -270 calorie ogni 100 grammi: in tavola ci troveremo una delizia che ne pesa almeno il triplo, quindi il numero di calorie va moltiplicato per tre.
I CONSIGLI PER “ALLEGGERIRE” LA PIZZA – Per mangiare almeno ogni tanto una buona pizza senza troppi sensi di colpa, possiamo ricorrere ad alcune accortezze che ci aiutano ad alleggerirla.
- Scegliere le varietà più semplici e meno farcite - le più leggere sono la Marinara, la Margherita e l’Ortolana, rispettivamente con 240, 260 e 270 calorie circa per 100 gr. Tra le varietà più caloriche spiccano la Quattro Formaggi, la Capricciosa e alcune pizze gourmet che superano anche le 350 calorie per 100 gr.
- Solo una volta a settimana - Per non eccedere con le calorie e i nutrienti limitiamo il consumo a una sola volta a settimana.
- Meglio a pranzo - Consumare la pizza a mezzogiorno ci lascia un numero maggiore di ore in cui consumare i carboidrati in eccesso.
- Attenzione alla lievitazione - preferire un impasto a lievitazione lunga e naturale, meglio se con lievito madre, e preparata in casa.
- Prima l'insalata - Prima di consumare la pizza, mangiamo una portata a base di verdura cruda: ci farà iniziare il pasto meno affamati e aiuterà a ridurre l'indice glicemico.
- Attenzione allo stile di vita - Una pizza settimanale non crea problemi se quotidianamente conduciamo uno stile di vita sano, in cui l’attività fisica è una buona abitudine.
- Anche senza glutine - Se siamo intolleranti al glutine possiamo optare per pizze con farine prive di questa sostanza e senza amido di mais, che può essere responsabile di gonfiore e di picchi glicemici.