È uno dei cibi a cui è più difficile rinunciare, ma con qualche accorgimento si può mangiare anche in un regime ipocalorico
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La pizza fa ingrassare? E come fare a mangiarla se siamo a dieta? La risposta alla prima domanda, purtroppo, è sì: la pizza è un alimento molto calorico e, quindi, fa ingrassare. Per fortuna, con una serie di accorgimenti e, accettando qualche limitazione, non è necessario eliminarla completamente dal piano alimentare. L’importante, come sempre, è essere consapevoli di quello che mettiamo in tavola: nel caso della pizza, anche una semplice Margherita ha un apporto calorico che si aggira intorno alle 800 calorie e quindi deve essere consumata occasionalmente e con qualche accorgimento, per non far saltare i sacrifici di una intera settimana di dieta.
La pizza, comunque la si voglia considerare, è un piatto a base di cereali e quindi contiene quantità elevate di carboidrati. Non solo: una pizza di dimensioni medie è composta da un disco di pasta del peso di circa 250-300 grammi, sul quale viene poi appoggiata una farcitura più o meno ricca, dalla quale di solito dipende la maggior parte dell’apporto calorico. Il bilancio non cambia molto se si sceglie una pizza con farina bianca o integrale: in entrambi i casi il numero di calorie è più o meno lo stesso. Semmai la farina integrale può essere più salutare perché contiene fibre e altri nutrienti utili. A fare davvero la differenza è quello che si mette sopra la pasta: anche le pizze più semplici, come la Margherita, oltre alla salsa di pomodoro, sono farcite con formaggio e olio d’oliva: bastano questi semplici ingredienti a far salire il numero di calorie fino a sfiorare le 800. Se poi aggiungiamo altri ingredienti, come funghi, prosciutto, mortadella e altre prelibatezze, il bilancio può arrivare a sfiorare le 1500 calorie: in pratica si tratta dell’intero bilancio energetico di una giornata completa, il cui piano alimentare, se vogliamo perdere peso, si ferma di solito a 1400 calorie giornaliere o anche meno, nei regimi più restrittivi. A onore di cronaca, ricordiamo che la pizza con meno calorie in assoluto è la Marinara, preparata solo con pomodoro fresco, olio, aglio e origano: qui le calorie di fermano a 250 per 100 grammi di pizza, ma ricordiamo che una pizza media va dai 250 ai 300 grammi; quindi, si assumono nel complesso 750 calorie circa per il classico disco di 30-40 centimetri di diametro e uno spessore medio. Una Margherita, a seconda della quantità di mozzarella e olio adoperati per condirla, si attesta sulle 270 calorie per 100 grammi (circa 800 complessive); una buona soluzione è anche l’Ortolana che apporta poco più della Margherita, a patto di scegliere verdure grigliate leggere come peperoni e zucchine. Si può scendere a 260 calorie se si elimina il formaggio, dato che la farcitura con le verdure è già saporita. La pizza al prosciutto arriva a 275 ogni 100 grammi (quindi a 850 per una pizza intera), mentre una Capricciosa, con le sue 320 calorie ogni 100 gr. raggiunge le 960 calorie complessive. Al top dell’apporto energetico troviamo la golosa Quattro Formaggi, con 330 calorie per 100 gr e circa 1000 calorie complessive. Naturalmente, si può salire ancora, in casi di farciture particolarmente ricche o con ingredienti gourmet.
Anche se non siamo a dieta, un’”abbuffata libera” a base di pizza non può non pesare sull’ago della bilancia: la pizza è un alimento molto calorico che va consumato con consapevolezza. In linea di massima, un giusto equilibrio è una pizza a settimana, anche nelle sue varianti più golose (a pranzo o a cena non fa molta differenza), ma è opportuno limitare il consumo di carboidrati nel resto della giornata, evitando la pasta e il pane a pranzo. Ricordiamo poi che abbinare la pizza alla bibita gassata comporta un ulteriore incremento delle calorie, alle quali si sommano quelle del contorno di patatine fritte e dell’eventuale dessert. Se desideriamo una cena senza pensieri (e ogni tanto uno strappo alla regola fa bene al morale) si impone un po’ di attenzione il giorno successivo, mangiando un po’ meno o dedicandosi a un po’ di attività fisica in più per smaltire, almeno in parte, le calorie in eccesso.
Diverso è il discorso se stiamo seguendo una dieta: in questo caso è necessario farsi guidare dal consiglio del nutrizionista che ha messo a punto il nostro piano alimentare, per non vanificare i sacrifici dell’intera settimana. Consideriamo che la porzione di pasta consentita in una dieta dimagrante è di circa 80 grammi o anche meno: anche dal punto di vista quantitativo, una pizza è facilmente tre-quattro volte questa porzione. Possiamo magari, previo consiglio del nutrizionista, consumarla come “piatto libero” se il nostro piano alimentare lo prevede; se invece stiamo seguendo un regime fai-da-te, possiamo tener presenti questi accorgimenti: oltre a scegliere le varietà più leggere, come la Marinara o l’Ortolana, ordiniamo la porzione “per bambini” che di solito prevede un disco di pasta più piccolo: avremo il piacere di una pizza “vera”, anche se di formato più ridotto. Le pizze con un impasto sottile sono di solito più leggere di quelle a pasta spessa: per un aiuto in più possiamo chiedere che nella nostra pizza vengano messi poco formaggio e poco olio. L’ultima possibilità, infine, è dividere una pizza con un’altra persona, magari un’amica altrettanto attenta alla linea. Oltre a evitare, come abbiamo detto prima, le ulteriori calorie provenienti da antipasti, contorni fritti, dessert e bevande zuccherate o alcoliche, evitiamo di svuotare il cestino del pane mentre aspettiamo le nostre ordinazioni.