Fondamentale per la nostra salute, è indispensabile per il benessere e la cura del corpo, ma a tavola è meglio non eccedere
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Una vita senza sale non solo non sa di nulla, ma non è nemmeno possibile: la sua assunzione infatti è indipensabile per la sopravvivenza, in quanto regola alcune funzioni vitali. Perfetto per conservare i cibi, nell’antichità era davvero preziosissimo e utilizzato per la salagione; ne esistono diversi tipi e in differenti colorazioni, ma l’importante è consumarlo con molta moderazione per non favorire l’insorgere di alcune patologie. Oltre che a insaporire le pietanze, il sale può essere un ottimo alleato per depurare l’organismo e contrastare l’invecchiamento cutaneo.
Il sale, un composto chimico: il sale è uno dei condimenti più conosciuti e utilizzati nelle cucine di tutto il mondo. Le tipologie di sale più diffuse sono il sale marino, che si ottiene per evaporazione dall’acqua del mare in appositi stabilimenti detti saline per poi essere opportunamente raffinato ale fine di eliminarne le impurità; il salgemma o sale di rocca, che viene estratto dalle miniere di sale, e generalmente non necessita di raffinazione. Il gusto di questi due tipi di sale non è molto diverso, mentre la differenza è nella presenza o meno di iodio. Il sale da cucina non è solo un ingrediente per regalare sapore ai cibi, ma serve al nostro corpo per il suo corretto funzionamento.
Il sale per la corretta funzionalità tiroidea: lo iodio è un microelemento che, anche se nell’organismo è presente in piccole quantità (nel corpo umano in quantità medie di circa 15-20 mg), riveste un ruolo molto importante nel mantenerlo in salute. Si tratta di un componente essenziale degli ormoni tiroidei, indispensabile per le funzioni vitali: dallo sviluppo del sistema nervoso centrale e dello scheletro, al controllo della temperatura corporea, fino ad arrivare al metabolismo di zuccheri, grassi e proteine. Il sale marino è impoverito di iodio perché ne perde gran parte durante il processo di raffinazione; si può quindi optare per inserire nella dieta il sale iodato, un tipo di sale marino che viene prima raffinato e poi addizionato di iodio.
Il sale per l’idratazione: grazie al contenuto di sodio, il sale non può proprio mancare nell’alimentazione umana, assunto nelle giuste quantità. Una delle caratteristiche che lo rende fondamentale è nella sua capacità di trasmettere gli impulsi nervosi, regolare la pressione del sangue e lo scambio dei liquidi: ecco perché tutti gli organismi hanno una certa presenza di sale nei tessuti e nei fluidi. In medicina, se bisogna reidratare un paziente, viene utilizzata una soluzione fisiologica con una certa percentuale di sale e contribuisce con il potassio alla trasmissione degli impulsi elettrici nel cervello. Ha inoltre una funzione battericida, tanto che se i batteri si trovano in un ambiente ricco di sale cedono liquidi all’esterno e muoiono disidratati: è alla base di questo processo il motivo per cui il sale viene usato come conservante nei cibi.
Il sale, ottimo antinfiammatorio: fin dalla notte dei tempi, il sale è stato utilizzato come disinfettante e come antinfiammatorio. Non solo in cucina, dunque: un chilo e mezzo di sale sciolto nell’acqua del bagno ha un effetto lenitivo sulla pelle irritata e in caso di punture di insetti. Lo stesso risultato di ottiene applicando sulla puntura d’insetto una garza imbevuta di acqua e sale. Per dare sollievo a gengive infiammate e contrastare l’alito cattivo basta fare sciacqui con un bicchiere di acqua tiepida in cui avremo sciolto un cucchiaino di sale marino. Due cucchiai di sale grosso in una pentola di acqua bollente sono un toccasana per liberare le vie respiratorie in caso di raffreddore.
Il sale per la bellezza: il sale può essere anche un perfetto alleato nella cosmesi. Per una delicata pulizia della pelle e per migliorarne l’elasticità bastano due cucchiai di sale grosso sciolti in un litro d’acqua massaggiati sul viso. I sali del Mar Morto, un lago situato tra Israele e Giordania, aggiunti all’acqua del bagno o utilizzati per impacchi e scrub, sono efficaci per combattere la ritenzione idrica e la cellulite. Per combattere la ritenzione si possono anche impacchi e bendaggi di acqua e sale.
Il sale, perché evitarne gli eccessi: se assunto più del necessario, il sale diventa nemico della nostra salute. Un suo eccessivo consumo può essere responsabile di diverse patologie: oltre all’ipertensione, anche l’osteoporosi, in quanto l'eccesso di sale favorisce l'escrezione renale di calcio, minerale essenziale per le ossa, e l’obesità, in quanto pur non avendo calorie, stimola la sete spesso soddisfatta con bibite zuccherate o alcoliche. Inoltre, l'apporto di sale nella dieta va assolutamente ridotto anche in presenza di malattie quali insufficienza renale, scompenso cardiaco e cirrosi.
Il sale, astuzie per limitarne l'apporto: ecco qualche piccolo accorgimento per ridurre il sale nei cibi. Basta non salare le pietanze, utilizzarne poco in cottura, limitare il consumo di cibi conservati sotto sale, tipo insaccati, formaggi, patatine ecc.), esaltare la sapidità dei cibi con le spezie, il limone o l’aceto tradizionale o balsamico.