Una delle molte tecniche di manipolazione in cui un partner può cercare di imprigionare l’altro concedendo affetto come una briciola di pane
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Nel campo dell'amore tossico, il breadcrumbing significa, alla lettera “briciole di pane”, ma quando si parla di sentimenti sarebbe più corretto parlare di “briciole di amore”. Si tratta dell’ennesima tecnica di manipolazione di cui una persona si serve per intrappolare il partner in una relazione tossica e per mantenerlo legato a sé, scavalcando o annullando la sua facoltà di scelta. Le briciole sono gli sprazzi di attenzione che il breadcrumber è disposto a concedere a un compagno che non vuole risolversi a lasciare andare, pur non provando un vero interesse e desiderio di impegnarsi con lui o con lei. Quindi, anche se la relazione non gli sta a cuore, di quando in quando si fa vivo con un messaggio, un like sui social o, al massimo, con un breve incontro, mantenendo viva nell’altro l’illusione che il rapporto non sia concluso, ma che ci sia ancora la chance di una svolta.
Il breadcrumbing scatta quando una persona non avverte un reale sentimento nei nostri confronti, ma che ci considera comunque un discreto passatempo. Per questo non si risolve a lasciarci andare del tutto: dopo qualche appuntamento che entrambi abbiamo considerato di successo, quando cominciamo a coinvolgerci davvero, lui ci lascia da parte, ci trascura o addirittura per un certo tempo non si fa più vivo senza rispondere ai nostri messaggi e alle nostre chiamate. Poi, d’un tratto, eccolo ricomparire, con un messaggino, un’emoji, un gesto cortese, a cui seguono altri contatti teneri e addirittura civettuoli. La cosa ci coglie di sorpresa, dato che ormai ci aspettavamo che il nostro ultimo appello cadesse nel silenzio, come tutti i precedenti: invece stavolta lui è sorprendentemente tenero e accattivante. A quel punto, pur di mantenere aperta una strada che pensavamo irreparabilmente compromessa, siamo disposte a tutto (o quasi) purché lui non scompaia di nuovo. Eppure, c’è da scommetterlo, una volta ottenuto quello che desiderava, il nostro lui tornerà ad eclissarsi, almeno fino a quando non deciderà di concederci qualche altra briciola di se stesso.
Concedersi a briciole presuppone un rapporto in cui i due partner non si trovano su un piano di parità e di rispetto reciproco. Uno dei due, infatti, concede solo frammenti di affettività e di attenzione, mentre l’altro è costretto ad accontentarsi del poco che riceve, pur di non trovarsi del tutto solo. L’ambiguità della relazione vede da una parte l’impossibilità di costruire un progetto di coppia, ma dall’altro non si arriva mai a deludere completamente le aspettative del partner tiranneggiato, per non spingerlo a una rottura definitiva. In questo modo si costruisce l’illusione che, prima o poi, la relazione potrà arrivare a una svolta e salire finalmente di livello. Questa ambiguità procura grande dolore, e nello stesso tempo è ciò che distingue il breadcrumbing dal ghosting, in cui uno dei due partner, pur di non risolvere la relazione, si limita a scomparire. In quest’ultimo caso, dopo un certo tempo di disorientamento, per lo meno la volontà di rottura è inequivocabile e non resta che prenderne atto. È, invece, più simile ad altre dinamiche viziate, come il benching o l’orbiting: il secondo consiste nella volontà di uno dei due partner di restare in qualche modo in contatto con l’ex, o quanto meno nella sua orbita, dopo aver troncato il rapporto. Il benching, invece, è quella dinamica per cui uno dei due partner lascia l’altro, per così dire “in panchina”, ma senza interrompere del tutto la relazione mentre intrattiene rapporti con altre persone per le quali nutre un maggiore interesse.
Quando si osserva la situazione dall’esterno, il caso appare molto chiaro: come nei classici triangoli in cui lui non lascerà mai la moglie per sposare l’amante, la storia è condannata a un finale triste e l’unica soluzione è troncarla il prima possibile, per non prolungare un’inutile sofferenza. In realtà, per chi vive la situazione dall’interno, le cose non sono così semplici. Di solito le vittime di un breadcrumber, ma in generale di partner che mettono in atto tecniche manipolative di questo genere, sono persone con bassa autostima, che nel tempo possono aver sviluppato o essere state spinte verso una vera e propria dipendenza affettiva. L’alternarsi continuo di attenzioni anche esagerate che gratificano e illudono chi le riceve, e di momenti di silenzio e di completo abbandono, generano uno stato di confusione e di disorientamento nel quale non è facile pensare con lucidità. La speranza che il rapporto possa evolversi in una relazione più stabile e soddisfacente non viene mai meno del tutto e questo può portare a ignorare, o a non riconoscere, segnali che a chi osserva la vicenda dall’esterno sono invece del tutto evidenti. Le mosse per salvarsi da un breadcruber sono comunque le seguenti:
- Comprendere di trovarsi all’interno di una relazione di amore tossico e disfunzionale e acquisire consapevolezza della propria situazione.
- Prendere coscienza di se stessi, dei propri desideri e bisogni.
- Convincersi di avere tutto il diritto e le qualità necessarie a essere amati in modo totalizzante e completo, senza doversi accontentare di qualche briciola.
- Ricevere il supporto della propria rete amicale (o, se è il caso, di un esperto) per distaccarsi da un rapporto malsano, uscire da questa spirale di manipolazione e aprirsi a nuovi possibili rapporti con cui costruire un sentimento più sano e appagante.