Vita a due

Amore a prima vista: perché succede e come scegliamo il nostro partner

Anatomia del colpo di fulmine tra chimica, sentimenti e, non ultimo, un po’ di fortuna

14 Mag 2021 - 05:00
 © Istockphoto

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Succede all’improvviso: un pomeriggio tra amici, una buona conversazione, un allenamento al parco e, di colpo, ci troviamo con il cuore che va a mille, il respiro corto e i palmi delle mani che sudano: lui (o lei) ci ha rivolto uno sguardo e un sorriso, ci ha detto qualcosa o ha fatto un gesto. Il colpo di fulmine scatta così, senza preavviso e senza regole, ci rende euforici e un attimo dopo disperati, ci stringe tra il gelo e il fuoco, e la persona che ci ha rubato il cuore diventa di colpo il bene più prezioso da conquistare a tutti i costi. Ma perché succede e perché restiamo colpiti da una persona piuttosto che di un’altra?

MECCANISMI MISTERIOSIL’innamoramento, e più in generale, l’attrazione che avvicina due persone di sesso opposto, è il mezzo che la selezione naturale ha scelto per garantire la riproduzione e quindi la continuazione della specie. È dunque un meccanismo atavico e in buona parte inconscio, in virtù del quale, quando arriviamo all’età fertile, ci mettiamo inconsapevolmente alla ricerca di un compagno. Su questo fondamento biologico si sono poi innestati millenni di retaggi culturali che hanno via via affinato i nostri comportamenti, imposto codici e regole, creato un universo di simboli e significati. La base però resta quella: un uomo e una donna si attraggono perché qualcosa in loro suggerisce che quello è il miglior partner possibile per generare una prole forte e sana, proteggerla e accompagnarla fino all’età adulta. 

COME FUNZIONA – Gli studiosi concordano sul fatto che il colpo di fulmine non coincida esattamente con l’innamoramento né con la semplice attrazione sessuale, ma costituisca un evento a sé. Secondo la neuroscienziata americana Stephanie Cacioppo, ricercatrice presso il Dipartimento di Psichiatria e Neuroscienze Comportamentali dell’Università di Chicago, il colpo di fulmine è costituito da quattro dimensioni: la chimica, la cognizione, la scelta e il desiderio. La chimica è responsabile dello scoccare della prima scintilla, quando ci accorgiamo dell’esistenza dell’altro, spesso per mezzo di un semplice gioco di sguardi; la cognizione è la fase successiva, che implica la presa di coscienza di un’attrazione e di un sentimento che sta nascendo in noi; la scelta implica la volontà di proseguire e stabilire una relazione con quella specifica persona anziché con un’altra; infine il desiderio, sia fisico sia psicologico, ci spinge  ad avvicinarci sempre più all’altro e a cercare di diventare importanti per lui o per lei.  Questo desiderio può trasformarsi in dipendenza: è noto che nell’innamoramento si attivano gli stessi meccanismi neuronali che governano le dipendenze, ad esempio dalle sostanze stupefacenti. 

QUESTIONI DI NASO – Alcuni studi hanno confermato quello che l’esperienza ci racconta quotidianamente.  Ad esempio, è riconosciuto che uno degli elementi più importanti nel meccanismo dell’attrazione è l’olfatto: l’odore del partner è di primaria importanza nella scelta. Si tratta ancora una volta di un meccanismo inconscio, che ci fa trovare attraenti certi profumi, mentre ne troviamo sgradevoli certi altri. In questo caso entra in azione il DNA: il meccanismo dovrebbe farci accostare di preferenza a persone che hanno un DNA diverso dal nostro, mentre quelli con codice genetico troppo simile non dovrebbero attrarci. Un “rimescolamento” genetico dovrebbe garantire una discendenza più sana. 

UNA CERTA SOMIGLIANZA – La saggezza popolare sostiene che gli opposti si attraggono. Questo è vero fino a un certo punto: condividere almeno i valori fondamentali e una certa quantità di interessi rende sicuramente la vita più facile. Inoltre, alcuni studi suggeriscono proprio il contrario: tendiamo a sentirci attratti da volti che, inconsciamente, ci riportano a persone che conosciamo già e che amiamo, a cominciare dai genitori o da altri partner che abbiamo amato in passato. Di solito il meccanismo si attiva perché questa reminiscenza genera in noi un senso di sicurezza e desiderio di affidarsi. Anche l’occhio vuole la sua parte e la bellezza ha un suo peso nelle nostre scelte: per trovare attraente un lui (o una lei) di solito preferiamo una persona che sia bella almeno quanto noi, almeno nella percezione che abbiamo di noi stessi, o un po’ meno, per non sentirci minacciati nella nostra autostima e per non vivere nel timore continuo che l’altro possa preferire una terza persona a noi. 

COME COMPORTARSI – Non esiste un modo “giusto” per affrontare una situazione come questa. Il colpo di fulmine può colpirci in qualsiasi momento, anche se abbiamo già una relazione stabile e le circostanze non possono non influire sui nostri comportamenti. C’è chi resta impietrito e non ha il coraggio di avvicinarsi al proprio oggetto del desiderio; ci sono invece persone di solito timide e quiete che si trasformano in leoni pur di entrare nelle grazie dell’amato bene. In ogni caso, se non vogliamo farci sfuggire la persona che ci ha rubato il cuore, l’unica cosa da non fare è restare impassibili: cerchiamo di stabilire almeno un contatto, con un sorriso e con uno sguardo accattivante; l’istinto e la buona sorte ci daranno probabilmente una mano.   

 

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