Il trucco per sopravvivere è non sentirsi mai causa della fuga e per capirne meglio i motivi proviamo a fare un po' chiarezza
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Aiuto: ha afferrato al volo la scusa buona e se ne è andato! Quante volte ci è capitato di dirlo o di averlo sentito dire dalle nostre amiche? In effetti, capita cha talvolta i maschietti fuggano impauriti di fronte alla prospettiva di una relazione importante. Ma perché scappano? E soprattutto da cosa? Proviamo a fare chiarezza prima di iniziare l'allenamento per la corsa dei 100 metri a ostacoli senza possibilità alcuna di entrare in zona medaglia!
Dall'idea del matrimonio, dalle emozioni, dalla convivenza, dalle responsabilità, dal lettone o da casa nostra: questi i principali motivi che fanno fuggire i rappresentanti del sesso forte a gambe levate. Si tratta di maschietti che può capitare di incontrare e di perdere ancor prima che ce ne accorgiamo. Del tipo che Beep Beep nei cartoni animati di Wile Coyote in confronto non era nessuno.
Così, mentre ci rotoliamo nelle lenzuola che ancora mantengono il suo odore e ascoltiamo la sua voce negli ultimi messaggi vocali che ci ha inviato (ma quelli con cui è scappato sono sempre scritti, eh!), siamo già lontani parecchi chilometri e forse converebbe comprare un telescopio astronomico per riuscire a rintracciare il nostro lui. Svanito. Volatilizzato. Scomparso. Help!
Serietà non pervenuta: gli uomini che scappano dalle responsabilità sono esemplari molto diffusi sul pianeta Terra, a prescindere dalle latitudini. La storia più lunga dura qualche mese, hanno sempre molto da fare, tra sport, lavoro e mamme che sembrano non averli mai visti crescere. Hanno il sacro terrore della parola "relazione", piuttosto la chiamano "storia", fa meno impegnativo. Si tratta di eterni playboy che hanno bisogno di mettere le tacche come fossero trofei almeno fino a quando i capelli diventano sale e pepe e che, superata la soglia degli anta, decidono magari di accasarsi con una donzella più giovane di almeno una generazione. Qui la paura di rimanere soli la fa da padrone, ma anche la voglia di sentirsi sicuri di accaparrarsi una badante giovane e graziosa che, grazie al vincolo matrimoniale, non se ne andrà via "fino a che morte non vi separi". Amen.
Eros anche no: la paura di una eccessiva intesa sessuale a volte fa scappare i cavalieri. Sembra una contraddizione, dovrebbero invece benedire il cielo tutti i giorni per la grande fortuna che gli è capitata, ma no. Niente. Preferiscono un aperitivo a fine lavoro, due coccole e baci in quantità scambiati nel sedile dietro dell'auto per poi lasciarci così, emozionate e pronte a tutto, ma in realtà perfette per riprendere la via di casa, rigorosamente senza di lui. Qui il timore è che la sfera intima abbia il sopravvento sulla ragione e che questo comporti poi il doversi magari "accasare" e rientrare nella casistica della relazione seria. Grado di propensione al rischio: ZERO!
Responsabilità, non ti conosco: eterni Peter Pan. Si tratta di quegli uomini ipocondriaci che come si tagliano il ditino vorrebbero correre in Pronto Soccorso, non si sa mai, e che non sanno fare conto su se stessi. Per questo tipo di maschietto stare con una donna significa che la di colei presenza serve per preparare la cena, per fargli compagnia durante una partita che nessuno degli amici voleva vedere con lui, che si smazza i rapporti con la suocera, cognati e parenti tutti. Se poi la signora ci sa fare anche a letto tanto meglio. Stop. Figli? Lavoro a casa? Gestione delle bollette e casomai delle riunioni condominiali? Ma non se ne parla proprio! Qui la fuga può essere anche solo virtuale, del tipo: io ci sono, ma fa' conto che non esista. Va bene, se proprio vogliamo continuare questa relazione ricordiamoci che non caveremo mai un ragno dal buco. Con buona pace dei ragni, beninteso.
Tu chiamale se vuoi emozioni: parliamo di quei signori che proprio non riescono ad essere minimamente affettuosi. E' quell'uomo che cerca di essere un buon compagno ("non ti faccio mancare niente"), ma di qualche cuoricino inviato anche solo per sbaglio nemmeno l'ombra. E' il tipo che afferma di non saper amare: "scusa, ma io sono incapace di innamorarmi, mai avuto nemmeno un colpo di fulmine". Essere anaffettivi è una bella scusa per chi non vuole offendere, salvo poi scoprire che l'esemplare in questione ha magari lasciato la moglie o la fidanzata che ci ha preceduto per una giovane e neppure troppo avvenente ragazza dell'Est. Come ci si sente? Di solito tristi e frustrate, amareggiate per il calore con cui trattiamo il nostro lui e la freddezza con la quale ci ripaga. Meglio ricorrere a una seduta termale, almeno lì caldo e coccole non mancano mai.
Chi l'ha visto? per la serie: "Esco a fare due passi" e poi non lo vediamo più. Che succede? Dove si è cacciato? Molto probabilmente è alla ricerca di una nuova situazione che lo stimoli, vuoi per il sesso, vuoi per la novità, vuoi per la leggerezza. E con chi fugge il traditore? Il copione è tra i più triti e ritriti: con la collega giovane appena arrivata, con la segretaria, con la stagista (e qui ci sono esemi davvero illustrissimi!). Succede, senza un motivo apparente. Succede e basta: uomini che perdono la testa (e magari anche il cuore) per un'altra e fuggono. Beh, a dirla tutta sono pochi quelli che se vanno: più spesso i signori preferiscono mantenere i piedi in due scarpe, barcamenarsi in più situazioni sino a quando è loro possibile, gestire famiglia e amante contemporaneamente facendo del male a tutti e principalmente a se stessi. Che fare in questi casi? Innanzitutto chiederci se il gioco vale la candela e soffrire di conseguenza; se la risposta è sì, la seconda questione è: per quanto tempo? Vero è che chi la dura la vince, ma prima domandiamoci se siamo proprio certissime che ne valga davvero la pena.