Vogliamo il partner in esclusiva, pronti a giudicare chi tradisce; ma se quelli "di troppo" invece siamo noi, allora è tutta un'altra storia
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L'amore non è una scienza e la ricetta perché una relazioni funzioni "finché morte non ci separi" purtroppo non esiste. Così, quando pensiamo ad amanti e coppie clandestine il pensiero che ci sia del torbido e che si tratti di persone poco perbene si presenta senza filtri. Alzare l'indice contro chi tradisce e sentirsi solidali con il tradito è del tutto normale, ma se i fedifraghi siamo noi, tutto assume una prospettiva assai diversa. Chiarirsi le idee può servire prima di lanciarsi andare a una situazione altamente pericolosa e soprattutto prima che il partner lo scopra.
Il punto chiave è tutto qui: che lo si voglia o no, meglio chiarirsi molto bene le idee rispetto a cosa stiamo cercando in una nuova relazione.
SOGNARE IL PARADISO: sfuggire a una realtà che ci pare opprimente, inadeguata, infelice ci porta a sognare un paradiso ove poter vivere un amore che risponde appieno ai nostri desideri. Tuttavia lo sappiamo tutti: i sogni son desideri, ma la realtà di solito è ben più cruda. Suggerimento? Armiamoci di pesanti blocchi di cemento che ci impediscano di fare voli pindarici: la caduta, quando l'altezza è considerevole, può fare veramente molto male. Occhio alle ferite!
L'ALTRO È MEGLIO DI TE... O FORSE NO: si sa, l'erba del vicino è sempre più verde. Nel nuovo partner vediamo solo virtù e lati positivi, e anche ciò che nel nostro attuale compagno ci dà incredibilmente fastidio, in quello nuovo ci pare quasi desiderabile. L'unica cosa che vorremmo fare è correre a piedi nudi nel parco verso un'aiuola fiorita bellissima tutta per noi, ma attenzione. Un genuino bagno di realtà è la più efficace medicina: a maggior ragione se stiamo vivendo una storia con una persona fidanzata o sposata, occorre essere consapevoli che esiste una parte importante della vita dell'altro in cui non possiamo entrare e nella quale non entreremo forse mai. Accettare questo dato di fatto nel modo più onesto possibile vuol dire essere consapevole dei nostri ruoli e accettarli fino in fondo. Ne vale proprio la pena?
IL VALORE DELLA SICUREZZA: chi ci capisce davvero sa che è sempre meglio non lasciare la strada vecchia per la nuova. Sentirsi terribilmente attratti dalla novità è naturale, ogni momento che riusciamo a ricavare con l'altro pare un dono divino, continuiamo nella memoria a ricordare il suo odore e a pensare "come sarebbe bello se..." Proviamo invece a considerare quanto di stupendo e meraviglioso ci sta offrendo il nostro attuale partner. Essere scontati non piace a nessuno, forse nemmeno a lui: una cenetta a due, una gita fuori porta, la voglia di fare l'amore come se non ci fosse un domani potrebbe riavvicinarci e farci rimettere tutto nella giusta prospettiva. Una scappatella ci può stare, ma attenzione a non scambiare lucciole per lanterne.
LA LUNGA TENUTA È UNA CONQUISTA: volere tutto e subito o investire nel medio lungo termine? Non ci riferisce certo al finanziamento per l'acquisto della nuova casa, ma di coppia e di relazione. Che compagni siamo? Ci siamo trovati lì per caso o siamo progettando una nuova famiglia anche nel senso più lato del termine? In questo caso, anche se il partner non ci soddisfa appieno, lasciarci abbagliare da una passione accecante può far cadere tutto in pochissimi istanti. Essere pazienti e andare avanti un passo dopo l'altro può essere il miglior presupposto su cui fare le opportune valutazioni sulla vita di coppia o sul nuovo amante.
SINCERITÀ VERSO SE STESSI E VERSO IL PARTNER: essere l'amante va bene, ma in maniera onesta. Non è una contraddizione in termini, ma guardarsi allo specchio ed essere sinceri con noi stessi è un dovere. Essere l'amante di qualcuno vuol comunque dire fare un torto a due persone, al proprio compagno e al nuovo amore, e anche all'altro partner ovviamente. Se questo fa sentire a disagio noi prima di chiunque altro, smettere prima di essere messi ko dai sensi di colpa è fondamentale. Inoltre, se abbiamo intenzione di rompere col nostro compagno, facciamo in modo che questo non abbia il connotato di una condanna a morte: non dobbiamo infierire, evitiamo di procurare il supplizio. Una relazione che finisce è già di per sé un passaggio doloroso, comportarsi con prudenza e rispetto è il minimo sindacale: essere sensibili e avere rispetto degli altri è doveroso.