Innamorarsi in vacanza è facile: il problema è capire se il sentimento ha una chance di sopravvivere alla distanza
© Istockphoto
Un amore estivo è la ciliegina sulla torta di una bella vacanza: peccato che una storia nata sulla spiaggia, sotto il solleone, abbia molte probabilità di lasciarci scottati. Ci si lascia andare ai sentimenti, con quella leggerezza che è propria delle vacanze, ma al momento di tornare a casa sorge inevitabile la domanda: che peso avrà nei prossimi mesi questa storia, così dolce e romantica che ci ha accompagnati fin qui, facendoci stare così bene? C’è chi decide pragmaticamente di lasciarsi tutto alle spalle già alla fine del soggiorno e chi invece decide di concedersi una chance e di affrontare le difficoltà di una storia a distanza. Come fare per capire quale delle due linee di condotta seguire, senza soffrire troppo?
IL GIOCO DELLE PROBABILITÀ – Le statistiche non giocano a favore degli amori estivi: i rapporti di questo genere danno origine a una storia stabile e duratura solo in due casi su dieci, mentre gli altri otto si esauriscono alla fine della vacanza o subito dopo, nonostante il tentativo dei due partner di continuare a far funzionare la relazione. Se ci fermiamo a un semplice calcolo delle probabilità, quindi, non si può che dar ragione a chi preferisce troncare al momento della partenza dal luogo di vacanza, evitando il trascinarsi di una relazione che sembra avere le ore contate fin dall’inizio. Chi però non riesce a liberarsi della convinzione di aver fatto un incontro davvero “speciale”, o non può sopportare l’idea di perdere la persona amata, anche se di fresca conoscenza, può senz’altro tentare l’impresa di continuare la relazione. A patto naturalmente che la gentile metà sia dello stesso parere e mostri un uguale trasporto.
A CHE COSA PRESTARE ATTENZIONE – Per cercare di comprendere un po’ più a fondo i nostri sentimenti e quelli del partner, ci può essere d’aiuto concentrare l’attenzione su alcuni segnali che di solito accompagnano i rapporti di lunga durata. Oltre a una buona intesa sessuale, occorre condividere con il partner una comunanza di interessi e un sistema di valori che costituiscano una base solida su cui costruire una relazione fondata sulla stima e sulla fiducia reciproca. In un rapporto a distanza occorre anche condividere uno schema di comportamento nei confronti di eventuali interessi nei confronti di altre persone che uno dei due o entrambi possono conoscere nel frattempo, per evitare crisi di gelosia e di risentimento reciproco. Da mettere a tema, nel giro di qualche tempo, è anche l’eventualità di un avvicinamento di residenza per costruire una casa comune e di che cosa fare nel caso dal rapporto dovesse nascere un figlio (o il desiderio di averne uno). Se il rapporto sembra funzionare anche a distanza e, dopo qualche tempo, si riesce a condividere una linea di comportamento su questi temi, siamo autorizzati a essere ottimisti. In fondo, se siamo persone indipendenti, anche la lontananza può avere un suo lato positivo: il rapporto non conosce la noia e la routine, e ciascuno è pronto a offrire il meglio di sé nei momenti che si trascorrono insieme. Se invece siamo ansiosi e insicuri, se siamo spesso vittime di dubbi e gelosia, se l’incertezza ci sembra insopportabile, meglio lasciar perdere dal primo istante.
I CONSIGLI DELLA PSICOLOGA - Qualche utile indicazione viene dalla dottoressa Claudia Campisi, psicologa collaboratrice di Therapyside, la quale suggerisce innanzi tutto di trattare una relazione sentimentale estiva nello stesso modo in cui considereremmo una relazione sentimentale sorta in qualsiasi altro periodo dell’anno. Quando incontriamo un potenziale partner ci muoviamo con gradualità, facendo di volta in volta le nostre considerazioni. E questo vale anche al momento del distacco a ferie finite, quando ciascuno torna a casa propria, magari a molti chilometri di distanza. Non mancano le storie d’amore che prendono il via proprio da un flirt estivo, soprattutto se si ha la buona sorte di non abitare a troppa distanza dal nuovo compagno: in questo caso ci si può comportare proprio come se il rapporto fosse sbocciato in qualsiasi altra situazione.
La lontananza, in effetti, complica molto le cose. In ogni caso, suggerisce la dottoressa Campisi, quello che conta davvero è ascoltare le proprie emozioni e comprendere i propri bisogni e quelli dell’altro. Il confronto aperto con il nuovo partner diventa di importanza fondamentale: la dimensione del presente è sufficiente a entrambi o uno dei due è più proiettato verso il futuro? E ancora: che peso ha una quotidianità che comunque ciascuno vive per conto proprio? Per rispondere a queste domande occorre darsi del tempo, senza voler bruciare le tappe. È anche importante non voler attribuire a tutti i costi un’etichetta a questo rapporto, ma concedersi il piacere di goderne l’esperienza, traendone il meglio.