Punti di vista

Amore e relazioni: e se l'infedeltà non fosse più un tabù?

Tradire è usuale per molti, almeno secondo una recente indagine: può servire per superare ostacoli nella relazione, per tenere vivo l'amore o preservarlo

07 Gen 2025 - 05:00
 © Istockphoto

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Una relazione d'amore non è sempre facile da mantenere viva, soprattutto quando è di lunga durata o quando nella coppia ci sono problemi di diversa natura. Sembra allora che tradire sia il male minore, piuttosto che mettere la parola fine alla relazione. Questo è quanto emerge da una ricerca, secondo cui la scappatella sarebbe quasi funzionale alla solidità del rapporto.

L'INDAGINE SULL'INFEDELTÀ

 YouGov ha condotto uno studio internazionale, Italia compresa, su persone comuni e Ashley Madison, sito per incontri extraconiugali con 85 milioni di iscritti in tutto il mondo, ha realizzato una sua ricerca sullo stesso tema interrogando gli iscritti alla piattaforma. Ne emerge che il 22% degli italiani (non iscritti al sito di incontri) è stato infedele almeno una volta nella sua vita, con un divario di genere che si sta progressivamente riducendo: il 26% degli uomini italiani ha ammesso di aver tradito, rispetto al 19% delle donne. Questi dati evidenziano come il concetto di infedeltà stia evolvendo radicalmente, riflettendo cambiamenti più ampi nelle dinamiche sentimentali e nella percezione della sessualità all'interno delle relazioni.

TRADIRE È IL MALE MINORE

 esistono diverse motivazioni per le quali le persone sono portate a tradire il loro partner. Le motivazioni dietro l’infedeltà degli utenti della piattaforma non sono necessariamente legate alla fine dell’amore verso il partner principale. Al contrario, molte persone scelgono di tradire per superare ostacoli fisici o emotivi all’interno della relazione, mantenendo vivo l'amore o preservando il legame primario. Infatti, gli iscritti alla piattaforma sembrano tradire con responsabilità verso la relazione principale, salvaguardando i sentimenti per quello che viene considerato il male minore: la scappatella. È paradossale, ma chi ha tradito più volte sembra adottare questo approccio con maggior convinzione rispetto a chi non ha mai sperimentato una relazione extraconiugale. Tra le prime motivazioni vi sono la voglia di novità (30%), la fine dell'innamoramento (26%), il desiderio di attenzione e affetto, l'insoddisfazione sessuale e infine la noia (18%). L'infedeltà, dunque, non sempre rappresenta una minaccia per la relazione principale, ma potrebbe essere vista come un tentativo di soddisfare bisogni che, senza la relazione secondaria, rimarrebbero insoddisfatti. 

PERDONARE O NO?

 L’indagine rivela che il partner che ha subito l’infedeltà perdona perché è una cosa positiva per salvare e apportare maggiori benefici alla relazione. Se nel mondo le donne che perdonano sono il 75% contro il 77% degli uomini, le percentuali hanno un netto crollo sulla popolazione italiana investigata da YouGov: chi commette l’infedeltà non viene perdonato così facilmente, nonostante il 35% delle donne contro il 39% degli uomini sia disposto a farlo. In passato, l’infedeltà maschile era spesso tollerata o minimizzata, mentre quella femminile suscitava scandalo e riprovazione sociale. Sebbene oggi gli studi dimostrino che le donne abbiano le stesse probabilità degli uomini di essere partner sessualmente desiderati, il desiderio femminile è stato percepito come una minaccia alla morale e all'ordine sociale, sottoponendo le donne a un giudizio più severo rispetto agli uomini.

INFEDELTÀ, DUE PESI E DUE MISURE?

 A dimostrazione di un cambiamento sociale in atto, tra gli utenti di Ashley Madison, le donne tendono a provare meno sensi di colpa o altre emozioni negative (58%) rispetto agli uomini (52%). Un cambiamento significativo rispetto al passato, quando l'infedeltà veniva utilizzata come strumento per far provare vergogna, soprattutto alle donne, influenzandole negativamente. Sebbene il peso della preoccupazione su come l'infedeltà sia percepita dagli altri, la survey rivela che le donne oggi sono più emancipate rispetto alla concezione e all'immaginario comune riguardo l'infedeltà. "Nel corso degli anni si è profondamente modificata la visione dell’infedeltà all’interno della coppia. Se un tempo il tradimento era considerato un comportamento censurabile dalla società senza possibilità di mediazione, oggi viene visto sempre di più come un elemento possibile e superabile per la coppia. Questo non significa che non rappresenti uno tsunami relazionale per chi ne è coinvolto, ma che si è molto più inclini, una volta superato lo shock iniziale, a comprenderne le motivazioni sottese e a leggere tale evento come un sintomo di crisi su cui lavorare” dichiara la dott.ssa Marta Giuliani, psicoterapeuta, sessuologa clinica e Socia Fondatrice della Società Italiana di Sessuologia e Psicologia.

LE RELAZIONI DEL FUTURO

 tra gli utenti della piattaforma, la Generazione Z rappresenta la categoria con il maggior numero di iscritti, nonostante la maggior parte non sia sposata. Un dato che fa riflettere su una possibile trasformazione della società, almeno tra i più giovani, verso uno stile di vita meno tradizionale: il 48% dei membri della Generazione Z (ovvero in età compresa tra 18 e 29 anni) a livello internazionale è ora aperto a considerare una relazione non monogama. Potrebbe trattarsi dell'inizio di uno spostamento verso relazioni meno convenzionali, un modo per vivere i rapporti con più leggerezza e orgoglio?

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