Una Giornata di sensibilizzazione, ma anche l’occasione per scoprire curiosità e aspetti inattesi
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Secondo l’OMS (l’Organizzazione Mondiale della Sanità) il benessere sessuale è “uno stato di benessere fisico, emotivo, mentale e sociale in relazione alla sessualità; la salute sessuale richiede un approccio positivo e rispettoso così come la possibilità di avere esperienze sessuali piacevoli e sicure". Da qui nasce la Giornata mondiale dedicata a questo delicato tema: oltre a essere un momento di riflessione e sensibilizzazione, sabato 4 settembre è anche l'occasione per scoprire una serie di curiosità legate alla nostra sfera intima.
Il World Sexual Health Day è stato istituito nel 2010: la giornata è un invito a riflettere sulla consapevolezza sessuale attraverso eventi e azioni promosse dalla World Association for Sexual Health (WAS), organizzazione impegnata nel promuovere le migliori pratiche per la salute sessuale. Il benessere intimo, sottolinea l’OMS, è legato innanzi tutto a una visione rispettosa della sessualità e della relazione fisica, "al fine di avere piacevoli e sicure esperienze, libere da coercizioni, discriminazioni e violenze". Sottolineando che la sessualità è una componente fondamentale della vita ed il benessere sessuale è indispensabile per la buona salute generale di ognuno, l’OMS ricorda che il primo passo per l'esistenza del benessere sessuale è, naturalmente, il rispetto dei diritti fondamentali della persona e il raggiungimento del piacere. Uno degli ostacoli principali verso quest'ultimo obiettivo è il rigido controllo e i tabù imposti dalla società: per questo il ruolo dell'informazione e della sensibilizzazione sono particolarmente importanti.
Anche se sono stati fatti molti passi avanti, la sessualità è ancora un argomento difficile da affrontare, come dimostra il fatto che moltissime le persone fanno fatica a parlarne anche con il proprio partner e perfino con il medico. Nonostante l'azione più che decennale della World Association for Sexual Health nel promuovere l’uguaglianza e la normalizzazione sessuale, il piacere femminile è ancora un tabù, tanto da far segnare un vero e proprio "pleasure gap" di genere che vede cioè le donne svantaggiate rispetto agli uomini in materia di soddisfazione sessuale.
Una conferma di questa disparità arriva anche da un sondaggio, realizzato tra i propri iscritti dalla piattaforma di incontri Ashley Madison, interpellando un campione di 2267 di individui di ambo i sessi. Le risposte evidenziano marcate differenze e disparità tra uomini e donne. Ad esempio, il 43% degli uomini è convinto che la loro partner raggiunga il piacere durante il rapporto, mentre solo il 18% delle donne dichiara di riuscire effettivamente nell’intento. Le bugie in camera da letto sono all’ordine del giorno, ma il dialogo con il partner è spesso difficile e soprattutto non porta ai risultati sperati: ad esempio, Inoltre, il 64% delle donne ha dichiarato di sentirsi trascurata nel matrimonio e il 44% ha attribuito alla mancanza di interesse e di rapporti sessuali frequenti la causa del raffreddarsi della propria unione coniugale.
È sbagliata anche la convinzione secondo cui le donne che vivono una relazione di lunga durata perdano interesse nel sesso più rapidamente rispetto ai loro uomini. Vero è, invece, che i loro partner non sono abbastanza attenti alla loro soddisfazione: il 35% di loro non si sente a proprio agio nel condividere le proprie fantasie sessuali con il compagno; solo il 23% di chi lo fa nota la comprensione e l’impegno del partner di accontentarle, mentre il 29% non sperimenta alcun cambiamento. Questi numeri cambiano considerevolmente se si prendono in considerazione le relazioni extraconiugali: in questo caso si impegna il 61% degli “amanti”, mentre restano inascoltate solo il 7% delle signore.