© Istockphoto | Le necessità della quarantena sono prioritarie su tutto, anche sulla ragioni del cuore
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L’isolamento di questo periodo ha separato molte coppie: qualche consiglio per sopportare la situazione e, magari, trarne giovamento
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Il nostro fidanzato o partner vive a pochi chilometri da casa nostra, ma le disposizioni del decreto #iorestoacasa ci hanno messi nelle stesse condizioni delle coppie che vivono a migliaia di chilometri di distanza: ci si “vede” solo telefonicamente o per e-mail, nessuna possibilità di contatto fisico, la quotidianità da affrontare senza di lui o di lei. Con in più un’aggravante: due partner che vivono ciascuno per conto proprio, anche molto lontano, lo fanno di solito per libera scelta e possono comunque pianificare incontri e appuntamenti. In tempi di coronavirus non si può e non sappiamo per quanto tempo le cose andranno avanti così. Di sicuro ce la faremo e, secondo il claim di questi giorni, “andrà tutto bene”, ma il dolore e l’ansia per l’assenza della nostra persona del cuore sono innegabili. A tutto questo, però, possiamo e dobbiamo reagire.
SIAMO RESPONSABILI – L’ipotesi di violare la quarantena, anche solo per un appuntamento al parco mentre facciamo finta di fare jogging, non è da prendere neppure in considerazione: in questo caso la necessità comune di contenere i possibili contagi deve avere la precedenza su tutto, compreso il cuore.
PERCHÉ SI SOFFRE TANTO – Stiamo affrontando una situazione senza precedenti, in cui il bene comune prevale in modo prepotente sulle esigenze personali. Una separazione è sempre una separazione, sia che si tratti di pochi isolati o di mezzo Oceano: il dispiacere è inevitabile, anche se ci sono coppie che ne risentono di meno e altre che soffrono di più.
I LATI POSITIVI – Non si tratta di vedere il bicchiere mezzo pieno a tutti i costi, ma di considerare la situazione con realismo. Una coppia stabile ha tutti gli strumenti necessari ad affrontare un periodo di solitudine forzata, meglio, magari, se non troppo lunga. Anzi, può trarre giovamento da questa situazione: il fatto di non vedersi continuamente rafforza la percezione di sé di ciascuno dei due partner, aguzza la fantasia nell’inventare nuovi modi per mantenere vivo il rapporto anche a distanza, migliora la consapevolezza: “anche se non posso vederti, so che ci sei”. Inoltre, il fatto di stare lontani per un po’ ci può insegnare a sorvolare sui difetti del partner concentrando l’attenzione sui suoi lati migliori. Il desiderio, poi, rende più consapevoli del rapporto.
LE FRAGILITÀ – Inutile negarlo, ci sono anche quelle. Gli stati di ansia, il fatto di sentirsi “persi” senza il partner, la sensazione di non essere in grado di affrontare la quotidianità senza di lui o di lei, sono stati reali dei quali diventiamo improvvisamente consapevoli. L’isolamento forzato di questi giorni può essere vissuto come uno straordinario “esercizio” di autonomia che in questi giorni ci farà probabilmente soffrire, ma dal quale usciremo con la consapevolezza che ce l’abbiamo fatta e che in fondo, è andato davvero tutto bene. Una bella iniezione per la nostra autostima.
RICREAIAMO I NOSTRI RITUALI – Per gestire al meglio i giorni di lontananza, dedichiamoci a vicenda alcuni appuntamenti fissi per una telefonata o una video-chiamata e riproduciamo virtualmente alcuni momenti che ci stanno a cuore: dall’aperitivo (da consumare con tanto di patatine e olive nei rispettivi salotti davanti alla web-cam, fino, perché no, alla sessione di fitness di coppia, da condividere utilizzando la stessa app di allenamento e condividendo i risultati.
RISERVIAMO IL MEGLIO DI NOI STESSI AI MOMENTI COMUNI – Come si fa nelle relazioni a distanza, cerchiamo di riservare ai momenti di incontro (virtuale) i nostri stati d’animo migliori: se utilizziamo la videochiamata, mettiamoci in ordine, curiamo il look e mostriamoci, se non al meglio, almeno senza trascuratezza.
NON CEDIAMO AL SENSO DI FRUSTRAZIONE – Questa separazione è imposta dall’esterno e quindi può risultare più difficile da accettare. Combattiamo quindi il senso di rabbia e di frustrazione di cui possiamo cadere vittima, ma non vergogniamoci dei nostri stati d’animo negativi: non è colpa di nessuno, tanto meno nostra o del partner. Attingiamo a tutte le nostre risorse per controllare l’ansia, magari tenendo presenti i consigli che l’Organizzazione mondiale della Sanità ha diramato per aiutarci ad affrontare queste situazioni.